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MONDO

Tutta la satira su Maometto

Charlie Hebdo, storia della sfida agli intoccabili dell'Islam

L'irriverenza è stata da sempre la cifra stilistica della rivista satirica francese che, quando ancora si chiamava Hara-Kiri, si autodefiniva un "giornale stupido e cattivo". L'Islam, l'obiettivo preferito. Nel 2006 le vendite schizzarono grazie alla ripubblicazione delle 12 vignette raffiguranti Maometto del giornale danese Jyllands-Posten

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Vendite più che triplicate in un giorno. Era il 2006, e Charlie Hebdo ripubblicò le 12 vignette su Maometto del giornale danese Jyllands-Posten. Un numero da tutto esaurito: vendite alle stelle, da 140mila copie a 400mila. Quelle vignette - che in Danimarca furono pubblicate a settembre del 2005 - raffiguravano Maometto con una bomba al posto del turbante. Fu un profluvio di polemiche. Il Mondo islamico si scatenò: sia nel 2005 in Danimarca sia nel 2006 in Francia. Il Consiglio francese del culto musulmano chiese il ritiro delle copie dalle edicole. L'allora direttore di Charlie, Philippe Val, fu processato per razzismo e venne assolto l'anno successivo da un tribunale francese. Ma l'attenzione all'integralismo islamico viene da lontano. Già nel 2002, Charlie pubblicò un elogio de "La rabbia e l'orgoglio" di Oriana Fallaci, il libro che l'indimenticata giornalista scrisse all'indomani dell'attentato alle Torri Gemelle a New York.

2013, "Il Corano non ferma le pallottole"
Il 10 luglio 2013, il settimanale fece nuovamente scandalo con un copertina anti islamica in occasione di vittime durante manifestazioni islamiste in Egitto. Una vignetta dal fondo rosso sangue, intitolata "Uccisioni in Egitto", mostrava un uomo con abiti tradizionali musulmani, colpito da proiettili che trapassano il Corano con il quale cerca di farsi scudo. La didascalia recitava: "Il Corano è una m.. non ferma le pallottole".

2012, l'ironia sugli "intoccabili", con "Quasi Amici"
Il 19 settembre 2012, il governo francese ordinò un rafforzamento della sicurezza nelle ambasciate in occasione dell'uscita di un numero di Charlie Hebdo. Il numero rappresentava in copertina un ebreo ortodosso che spingeva una sedia a rotelle sulla quale era seduto un uomo con un turbante con la scritta "Gli intoccabili 2". Il riferimento è al titolo francese - "Intouchables" del film "Quasi amici",  di Eric Toledano e Olivier Nakache. In controcopertina, poi, era raffigurato un Maometto nudo che mostrava il posteriore ad un regista, in un disegno ispirato ad un film del 1963 con Brigitte Bardot.

L'attentato del 2011
La sede di "Charlie"  venne distrutta da un incendio provocato dal lancio di una molotov il 2 novembre 2011. L'attentato non provocò vittime e avvenne nel giorno in cui era stata annunciata l'uscita di un numero speciale dedicato alla vittoria elettorale degli islamisti in Tunisia. "Maometto direttore responsabile di Charlie Hebdo", annunciava un comunicato stampa di lancio del numero della rivista.

Non solo molotov, lo stesso giorno il sito della rivista fu attaccato da un hacker che sostituì l'home page con un messaggio in turco ed in inglese. 

Lo sberleffo a De Gaulle
Nel 1970, in occasione della morte del presidente e padre della V Repubblica Charles De Gaulle, l'Hebdo gli regalò uno sberleffo in copertina. Questo, il titolo:"Bal tragique a Colombey, un mort», ballo tragico a Colombey (la residenza del Generale), un morto. Le pubblicazioni furono subito bloccate dal ministro dell'Interno. 
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