MONDO
Intifada dei coltelli
Israele, nuovi attacchi in Cisgiordania. Ministro Anp: l'accordo su al-Aqsa è "una trappola"
L'intifada dei coltelli prosegue senza sosta. In meno di 24 ore ci sono stati tre attacchi in Cisgiordania. Ieri sera a Ramallah è stato aggredito da ignoti il segretario generale del partito di Iniziativa nazionale palestinese Barghouti
Intanto il ministro degli esteri palestinese Riyad al-Maliki e Hamas si sono espressi contro l'accordo tra Israele e Giordania sulla moschea di al-Aqsa, raggiunto ieri sotto la supervisione del Segretario di Stato Usa John Kerry. In ministro palestinese lo ha definito "una nuova trappola". Hamas ha fatto appello all'autorità palestinese (Anp) e Giordania per respingerlo. L'accordo prevede, tra le altre cose l'istallazione di telecamere di sorveglianza..
Attacchi in Cisgiordania
L'ultimo attacco si è verificato nel pomeriggio in Cisgiordania, nei pressi dell'insediamento di Ariel, dove un israeliano è stato accoltellato al petto. L'assalitore è riuscito in un primo momento a fuggire, ed è stato poi arrestato.
Un altro israeliano era stato pugnalato stamane, sempre in Cisgiordana, a Metzad, (Betlemme). L'uomo, di circa 40 anni, è caduto in un'imboscata dopo che la sua
automobile era stata colpita da una sassaiola. Una volta uscito dalla macchina, è stato raggiunto da una coltellata. L'aggressore è stato colpito dagli spari della polizia, ma è riuscito a dileguarsi.
Sempre oggi, una donna palestinese aveva cercato di attaccare un agente di sicurezza checkpoint Tzalbanit checkpoint in Hebron, vicino alla "Grotta dei patriarchi". La donna è stata seriamente ferita.
Ferito Mustafà Barghouti
Ieri notte a Ramallah, inoltre è stato ferito il leader del partito 'Iniziativa nazionale palestinese' (Al Mubadara, in arabo) Mustafà Barghouti, da sempre attestato su posizioni dialoganti per una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese. Barghouti è stato colpito con un coltello da ignoti, davanti alla sua casa.
L'eccordo sulla moschea di al Aqsa. Ministro Anp boccia le telecamere
È di ieri l'annuncio da parte del segretario di Stato Usa, John Kerry dell'accordo raggiunto fra Israele e Giordania su nuove misure per ridurre le tensioni alla moschea di al Aqsa, a Gerusalemme. Kerry ha incontrato ad Amman il re giordano Abullah II e il presidente palestinese Abu Mazen ad Amman in Giordania.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha acconsentito ad installare delle telecamere di sicurezza sulla Spianata delle Moschee (Monte del Tempio per gli ebrei, ndr) di Gerusalemme, operative 24 ore su 24, per dimostrare che Israele non sta modificando lo status del luogo sacro e non sta attuando misure punitive contro le moschee.
La videosorveglianza 24 ore su 24 è nell'interesse di Israele. E' quanto ha sostenuto oggi il premier israeliano Benjamin Netanyahu durante la riunione di governo. Diversa la reazione palestinese, con il ministro degli Esteri Riyad al-Maliki che ha parlato di "una nuova trappola".
"Prima di tutto, le telecamere serviranno a respingere l'accusa che Israele viola lo status quo - ha detto Netanyahu - in secondo luogo serviranno a mostrare da dove arrivano veramente le provocazioni e a prevenirle". "Questa è una nuova trappola", ha invece sostenuto il ministro palestinese, accusando Israele di voler usare i filmati per arrestare i fedeli musulmani.
Secondo quanto riferito da fonti Usa citate dal Jerusalem Post, Israele e Giordania dovranno ora discutere gli aspetti tecnici dell'accordo, decidendo a chi spetterà la responsabilità del monitoraggio video, ma al momento non è stata fissata alcuna data per un incontro.