SCIENZA
Per limitare a 2 gradi Celsius il riscaldamento globale nel 2100
Pre-vertice a Parigi sul Clima: verso un accordo contro il riscaldamento globale
Tutti i contributi sono stati raccolti in un documento che sarà presentato a breve a Bonn, in Germania. 146 Paesi sono inclusi in questo documento, a cui bisogna sommare le proposte di tre Stati che non sono ancora state analizzate: si tratta di Egitto, Sudan e Arabia Saudita. Il ministro per l'Ambiente Galletti: "Insisteremo su taglio emissioni al 50% etro il 2015"
Parigi
A poche settimane dal summit sul clima dell'Onu Cop21, quando si cercherà di trovare un accordo per limitare a 2 gradi Celsius il riscaldamento globale nel 2100, Parigi ha fatto da sfondo a un incontro informale per spianare la strada verso un ambizioso piano da trovare in sede di summit . "Il lavoro da fare è notevole, ma il successo è essenziale", ha dichiarato in conferenza stampa il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, a seguito del preCop, la riunione preparatoria di tre giorni a cui hanno partecipato ministri e rappresentati di 70 Paesi. Senza un testo finale che riassuma le discussioni preliminari, l'incontro aveva lo scopo di presentare le diverse posizioni per creare un clima di fiducia tra le parti e per ribadire la necessità che il vertice di Parigi si concluda con un accordo universale e giuridicamente vincolante per affrontare la minaccia del riscaldamento globale. I presenti, divisi in diversi gruppi di lavoro a porte chiuse, hanno lasciato cosiddetti "contributi nazionali", vale a dire, lo sforzo che ogni paese sostiene di essere disposto a fare per contribuire a combattere un problema globale. Tutti i contributi sono stati raccolti in un documento che sarà presentato a breve a Bonn, in Germania. 146 Paesi sono inclusi in questo documento, a cui bisogna sommare le proposte di tre Stati che non sono ancora state analizzate: si tratta di Egitto, Sudan e Arabia Saudita (questa particolarmente interessante perché si tratta di una ricca economia basata sullo sfruttamento dei combustibili fossili).
L'allarme dell'OMM: "Livello senza precedenti di gas serra"
Nel corso della riunione informale, ha raccontato Fabius, due relazioni internazionali hanno sottolineano nuovamente la necessità di un accordo. La Banca Mondiale ha annunciato domenica scorsa che 100 milioni di persone potrebbero essere colpite dalla povertà entro il 2030 se non si interviene maggiormente per affrontare il cambiamento climatico, affrontando soprattutto i suoi effetti sull'agricoltura. E due giorni fa l'Organizzazione meteorologica mondiale ha pubblicato uno studio in cui si afferma che è stato raggiunto un livello senza precedenti di emissioni di gas serra. "Abbiamo l'obbligo assoluto di riuscire con successo al vertice", ha ribadito il capo della diplomazia francese.
Il ministro Galletti: "Insisteremo su taglio emissioni al 50% etro il 2015"
"A Parigi - ha detto il mnistro per l'Ambiente Galletti - ogni Paese dovrà venire con l'obiettivo di salvare il Pianeta: è un problema che riguarda tutti e nessuno dovrà restare a terra" ricordando che per "l'Ue e l'Italia l'obiettivo resta quello di contenere il riscaldamento globale entro i due gradi. Continuiamo ad insistere affinché nell'accordo finale ci siano elementi quantitativi, il taglio di emissioni del 50% entro il 2050 e la neutralità delle emissioni entro fine secolo". Ma durante le due settimane di lavori, dal 30 novembre all'11 dicembre, la delegazione italiana insisterà anche per l'inserimento nel testo conclusivo di un "riferimento" ad un obiettivo ancora più ambizioso: il contenimento del riscaldamento globale a 1,5 gradi, come richiesto da alcuni Paesi, in particolare le piccole isole che altrimenti rischiano di scomparire. "Con la Cop21 si comincia un percorso e tutti dobbiamo essere disponibili a proseguirlo uniti, con obiettivi monitorati e controllati, che possono essere rivisti e migliorati nel corso del tempo. Oggi la scelta di fissare l'innalzamento della temperatura globale sotto i 2 gradi è sufficiente, ma qui alla PreCop21 stiamo discutendo per inserire nel documento anche un riferimento a 1,5 gradi, perché non è poi certo che la soglia dei 2 gradi nel tempo sarà sufficiente a scongiurare i cambiamenti climatici".
Onu: "Agire con urgenza"
La responsabile Onu dei cambiamenti climatici, Christiana Figueres, riassumendo le diverse posizioni delle delegazioni nazionali, ha spiegato che la maggior parte dei Paesi presenti al preCop ritiene possibile un accordo definitivo che è anche assolutamente necessario per una questione che richiede di agire con urgenza. "Dobbiamo raggiungere il punto di svolta in cui si cominciano a diminuire le emissioni" per combattere il riscaldamento globale, ha commentato Figueres, precisando che "nessuno Stato è esente" dalla minaccia dell'aumento delle temperature. "Non esiste un solo paese al mondo, America Latina compresa, che non abbia subito gli effetti del cambiamento climatico e che non veda la necessità di trovare un accordo per evitare effetti peggiori", ha aggiunto.
L'allarme dell'OMM: "Livello senza precedenti di gas serra"
Nel corso della riunione informale, ha raccontato Fabius, due relazioni internazionali hanno sottolineano nuovamente la necessità di un accordo. La Banca Mondiale ha annunciato domenica scorsa che 100 milioni di persone potrebbero essere colpite dalla povertà entro il 2030 se non si interviene maggiormente per affrontare il cambiamento climatico, affrontando soprattutto i suoi effetti sull'agricoltura. E due giorni fa l'Organizzazione meteorologica mondiale ha pubblicato uno studio in cui si afferma che è stato raggiunto un livello senza precedenti di emissioni di gas serra. "Abbiamo l'obbligo assoluto di riuscire con successo al vertice", ha ribadito il capo della diplomazia francese.
Il ministro Galletti: "Insisteremo su taglio emissioni al 50% etro il 2015"
"A Parigi - ha detto il mnistro per l'Ambiente Galletti - ogni Paese dovrà venire con l'obiettivo di salvare il Pianeta: è un problema che riguarda tutti e nessuno dovrà restare a terra" ricordando che per "l'Ue e l'Italia l'obiettivo resta quello di contenere il riscaldamento globale entro i due gradi. Continuiamo ad insistere affinché nell'accordo finale ci siano elementi quantitativi, il taglio di emissioni del 50% entro il 2050 e la neutralità delle emissioni entro fine secolo". Ma durante le due settimane di lavori, dal 30 novembre all'11 dicembre, la delegazione italiana insisterà anche per l'inserimento nel testo conclusivo di un "riferimento" ad un obiettivo ancora più ambizioso: il contenimento del riscaldamento globale a 1,5 gradi, come richiesto da alcuni Paesi, in particolare le piccole isole che altrimenti rischiano di scomparire. "Con la Cop21 si comincia un percorso e tutti dobbiamo essere disponibili a proseguirlo uniti, con obiettivi monitorati e controllati, che possono essere rivisti e migliorati nel corso del tempo. Oggi la scelta di fissare l'innalzamento della temperatura globale sotto i 2 gradi è sufficiente, ma qui alla PreCop21 stiamo discutendo per inserire nel documento anche un riferimento a 1,5 gradi, perché non è poi certo che la soglia dei 2 gradi nel tempo sarà sufficiente a scongiurare i cambiamenti climatici".
Onu: "Agire con urgenza"
La responsabile Onu dei cambiamenti climatici, Christiana Figueres, riassumendo le diverse posizioni delle delegazioni nazionali, ha spiegato che la maggior parte dei Paesi presenti al preCop ritiene possibile un accordo definitivo che è anche assolutamente necessario per una questione che richiede di agire con urgenza. "Dobbiamo raggiungere il punto di svolta in cui si cominciano a diminuire le emissioni" per combattere il riscaldamento globale, ha commentato Figueres, precisando che "nessuno Stato è esente" dalla minaccia dell'aumento delle temperature. "Non esiste un solo paese al mondo, America Latina compresa, che non abbia subito gli effetti del cambiamento climatico e che non veda la necessità di trovare un accordo per evitare effetti peggiori", ha aggiunto.