MONDO
Dibattito alle 10, il voto alle 12.30
Commissione Europea, il Parlamento decide su Juncker
L'assemblea di Strasburgo oggi si esprime a scrutinio segreto sul candidato del PPE, nominato dal Consiglio europeo lo scorso 27 giugno. L'elezione sembra quasi certa, resta l'incognita dei franchi tiratori
Strasburgo
Per Jean-Claude Juncker è arrivato l’ultimo scoglio da superare prima di diventare ufficialmente il nuovo Presidente della Commissione Europea: il voto del Parlamento Europeo. L’esito non dovrebbe essere a rischio, ma l’ampiezza della maggioranza a suo favore potrà fornire indicazioni su ciò che attende la politica europea nei prossimi anni.
Servono 376 voti
Juncker, candidato del PPE, era stato nominato dal Consiglio europeo lo scorso 27 giugno con il voto favorevole di 26 Paesi e 2 soli voti contrari, quello del britannico David Cameron e quello dell’ungherese Viktor Urban. Per essere eletto ha bisogno del sostegno della maggioranza qualificata del Parlamento, cioè di almeno 376 voti. La scorsa settimana l’ex presidente dell’Eurogruppo ha tenuto delle audizioni con tutti i gruppi politici presenti all’interno dell’emiciclo, presentando loro il proprio programma.
Il dibattito, poi il voto a scrutinio segreto
Alle 10 avrà inizio un dibattito in cui interverranno lo stesso Juncker e i capigruppo. Alle 12.30 è previsto il voto a scrutinio segreto sulla nomina. Secondo le previsioni, il risultato sarà favorevole all’esponente dei Popolari. Il suo partito, i socialisti e democratici e i liberaldemocratici dovrebbero convergere sulla sua candidatura, assicurandogli il numero di voti necessario.
Unica incognita i franchi tiratori
Questa Grosse Koalition sulla carta dispone infatti di ben 479 eurodeputati. Salvo sorprese, resta solo l’incognita rappresentata dai franchi tiratori. Se fossero in gran numero, potrebbero minare la solidità della posizione del successore designato di José Manuel Barroso.
Servono 376 voti
Juncker, candidato del PPE, era stato nominato dal Consiglio europeo lo scorso 27 giugno con il voto favorevole di 26 Paesi e 2 soli voti contrari, quello del britannico David Cameron e quello dell’ungherese Viktor Urban. Per essere eletto ha bisogno del sostegno della maggioranza qualificata del Parlamento, cioè di almeno 376 voti. La scorsa settimana l’ex presidente dell’Eurogruppo ha tenuto delle audizioni con tutti i gruppi politici presenti all’interno dell’emiciclo, presentando loro il proprio programma.
Il dibattito, poi il voto a scrutinio segreto
Alle 10 avrà inizio un dibattito in cui interverranno lo stesso Juncker e i capigruppo. Alle 12.30 è previsto il voto a scrutinio segreto sulla nomina. Secondo le previsioni, il risultato sarà favorevole all’esponente dei Popolari. Il suo partito, i socialisti e democratici e i liberaldemocratici dovrebbero convergere sulla sua candidatura, assicurandogli il numero di voti necessario.
Unica incognita i franchi tiratori
Questa Grosse Koalition sulla carta dispone infatti di ben 479 eurodeputati. Salvo sorprese, resta solo l’incognita rappresentata dai franchi tiratori. Se fossero in gran numero, potrebbero minare la solidità della posizione del successore designato di José Manuel Barroso.