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ECONOMIA

Terza giornata del Consiglio europeo, strada ancora in salita

Conte a Rutte: rischi di compromettere il mercato unico. Scontro con i Paesi "frugali"

Esito in bilico per il vertice Ue sul piano di aiuti da 750 miliardi e il bilancio 2021-2027. E' scontro con i paesi cosiddetti "frugali", che propongono 350 miliardi di aiuti e 350 di prestiti. Conte al premier olandese: sarai chiamato a rispondere davanti ai cittadini europei. Ripresa la plenaria con una cena di lavoro

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E' ripresa con una cena di lavoro - dopo tre rinvii - la plenaria a Bruxelles del Consiglio europeo straordinario sugli aiuti alle economie colpite dalla pandemia di Covid. Si tenta di arrivare a un accordo sul Recovery Fund e il Bilancio pluriennale della Ue. Ma le posizioni rimangono ancora distanti e l'esito del vertice resta in bilico.

Quattro le principali questioni ancora aperte: la prima, l'ammontare totale del Recovery Fund, strettamente legata alla seconda, ovvero il bilanciamento tra sussidi e prestiti.    Su questo capitolo va in scena la sfida tra "frugali" (Olanda, Svezia, Austria e Danimarca, con il sostegno della Finlandia) e mediterranei (Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Grecia, col l'appoggio di Francia e Germania). I frugali vorrebbero ridurre a 700 miliardi l'importo complessivo del Fondo, suddividendolo in 350 miliardi di sovvenzioni e 350 miliardi di prestiti. Italia e Spagna, con il sostegno di Parigi e Berlino non intendono cedere sul taglio al Recovery che deve essere mantenuto a quota 750 miliardi, e non vogliono scendere al di sotto di 400 miliardi di sovvenzioni (e dunque 350 miliardi di prestiti).  

Dopo due giorni di intense trattative, i 27 non sono ancora riusciti ad avvicinare le posizioni sulle principali questioni che li dividono. E' chiaro che il difficilissimo negoziato potrà andare avanti, con una nuova proposta di compromesso presentata da Michel, solo se i  "frugali" convergeranno su un compromesso accettabile per tutti gli altri paesi riguardo alle dimensioni dei fondi previsto dal Recovery Plan "Next Generation EU", e ai principi di 'governance', ovvero meccanismi e procedure di approvazione dei piani nazionali di investimenti e riforme finanziati da quei fondi. Resta poi da risolvere anche la questione della "condizionalità" legata al rispetto dello stato di diritto, dove i paesi critici sono la Polonia e soprattutto l'Ungheria. 

Conte a Rutte: rischi di compromettere il mercato unico 
Durante lunga riunione che ha avuto oggi a Bruxelles con i leader dei paesi "frugali", nel quadro del negoziato in corso per le decisioni del Consiglio europeo sul bilancio comunitario pluriennale 2021-2027 e al Recovery Plan post Covid-19, Giuseppe Conte, rivolto al premier olandese Mark Rutte, ha sottolineato: "Vi state illudendo che la partita non vi riguardi o che vi riguardi solo in parte. In realtà se lasciamo che il mercato unico venga distrutto tu forse sarai eroe in patria per qualche giorno, ma dopo qualche settimana sarai chiamato a rispondere pubblicamente davanti a tutti i cittadini europei per avere compromesso una adeguata ed efficace reazione europea". Lo riferiscono fonti italiane a Bruxelles. "Voi avete dubbi - ha continuato Conte secondo le fonti, parlando ai 'frugali' - perché le risorse finanziare di cui ragioniamo oggi vi sembrano tante. In realtà è il minimo indispensabile per una reazione minimamente adeguata; se tardiamo la reazione dovremo calcolare il doppio o forse anche di più", ha concluso il presidente del Consiglio.

Fonti: Paesi "frugali" propongono 350 miliardi di aiuti e 350 di prestiti
Sulla base di una proposta finlandese per trovare un'intesa, i "frugali" (Olanda, Austria, Danimarca, Svezia e ora con l'aggiunta della Finlandia) hanno intanto messo sul tavolo un'offerta finale di 350 miliardi di sovvenzioni per il Recovery Fund, da raddoppiare con un pari ammontare di prestiti. Posto che la questione della governance e dei rebate venga risolta. Lo si apprende da più fonti diplomatiche europee.

Giornata densa di incontri ristretti
La giornata di trattative al vertice Ue sul Recovery Fund e il bilancio Ue per il 2021-2027 si è aperta con un incontro ristretto tra il Presidente del consiglio europeo, Charles Michel, la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, il Presidente francese, Emmanuel Macron e la Presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen. I quattro sono stati i primi a giungere alla sede del consiglio Ue questa mattina per fare il punto della situazione in vista della ripresa vera e propria del summit. La Merkel subito dopo assieme a Macron e von Der Leyen, ha incontrato  - negli uffici della delegazione tedesca al consiglio europeo - il premier italiano, Giuseppe Conte e il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez.

Conte: "Maggioranza paesi difende progetto Ue contro pochi"
"Continua il negoziato. Da una parte la stragrande maggioranza dei paesi - compresi i più grandi Germania, Francia, Spagna, Italia - che difendono le istituzioni europee e il progetto europeo e dall'altra pochi paesi, detti "frugali". Lo scrive il premier Giuseppe Conte su twitter, pubblicando una foto che lo ritrae con Merkel, Macron, Sanchez e von Der Leyen. Il premier italiano con Sanchez e il premier greco Kyriakos Mitsotakis ha partecipato a un incontro con i leader di Olanda, Svezia, Austria e Danimarca prima dell'inizio della plenaria. 

Merkel: "Oggi giorno decisivo"
Oggi sarà "sicuramente il giorno decisivo" del Consiglio Europeo sull'Mff 2021-27 e su Next Generation Eu. "Le varie questioni, la dimensione del fondo, i meccanismi di governance e lo Stato di diritto, sono state affrontate a dovere. Non posso ancora predire se ci sarà una soluzione. C'è molta buona volontà, ma ci sono anche molte posizioni e aiuterò a cercare una soluzione. Ma è anche possibile che non ci sia alcun risultato oggi". Lo dice la cancelliera tedesca Angela Merkel, in una dichiarazione davanti alle telecamere del Consiglio stamani a Bruxelles.

Macron: "Compromesso possibile ma non a spese valori europei"
"Dobbiamo trovare un buon compromesso nelle prossime ore, e penso che sia ancora possibile. Ma questi compromessi, lo dirò chiaramente, non saranno raggiunti a prezzo dell'ambizione europea. Non per il principio, ma poiché stiamo affrontando una crisi unica sanitaria, economica e sociale. I nostri paesi ne hanno bisogno e l'unità europea ne ha bisogno". Lo dice il presidente francese, Emmanuel Macron, arrivando al vertice Ue. "Per tutti questi motivi, continueremo a combattere", ha aggiunto.

Macron ha detto che "inizieremo questo terzo giorno di negoziati sul bilancio dell'Ue e sul piano di risanamento. Per due giorni e due notti, abbiamo dimostrato la nostra volontà di trovare un compromesso, di andare avanti e non abbiamo smesso di lavorare, con la signora Merkel, con Charles Michel, presidente del Consiglio e la signora Von der Leyen, su questo compromesso che renderebbe il budget accettabile per tutti. La volontà di compromesso non dovrebbe allontanarci dall'ambizione legittima di cui abbiamo bisogno. E' nelle prossime ore che sapremo se i due
sono compatibili".

"Oggi ci sono diversi argomenti davanti a noi da finalizzare - ha proseguito - il primo è lo stato di diritto che è al centro della condizionalità di questo bilancio, su cui c'era un enorme consenso nel dire che" serve il rispetto "al cuore dei valori, i principi dell'Ue". "C'e' un secondo punto - ha proseguito Macron - il fondo di recupero e la sua attuazione. Lo sappiamo, sono emerse richieste per avere un maggiore controllo e sono state avanzate proposte all'unanimità e dobbiamo finalizzare la discussione. E infine l'emissione dell'importo del Recovery. Abbiamo differenze anche qui. Ecco i principali argomenti che ci attendono su cui dobbiamo trovare un compromesso, che è possibile ma non a prezzo dell'ambizione europea", ha concluso.


Al tavolo dei 'frugali' anche Finlandia
I leader di Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia sono riuniti a margine dei lavori del Consiglio europeo. Al tavolo dei 4 frugali si è aggiunta anche la Finlandia.

Rutte: "Accordo possibile, ma ancora grandi questioni aperte"
Un accordo"è possibile", anche se "ci sono ancora grandi questioni" aperte: lo ha detto il premier Mark Rutte nella notte, parlando alla stampa olandese. Tra i punti ancora da chiarire "lo stato di diritto, il mix sussidi e prestiti, l'ammontare dei sussidi, e i rebates". Rutte ha parlato di "alcuni progressi" sul fronte governance, ma a"ancora non ci siamo", e aperta resta anche la discussione sul bilancio 2021-2027.

Kurz: "Su stato di diritto no a compromessi"
"Lo stato di diritto è un problema serio e credo che su questo non dobbiamo scendere a compromessi deludenti. Con gli altri frugali abbiamo concordato che manterremo una posizione molto chiara qui e che non siamo disposti a scendere al di sotto di un certo limite". Così il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz a margine del vertice Ue sul Recovery Fund e il bilancio Ue. Sulla condizione del rispetto dello stato di diritto per ricevere gli aiuti "saranno necessarie ancora altre discussioni", ha aggiunto Kurz.

Orban: "Sostanzialmente disputa tra olandesi e italiani"
"Sappiamo tutti che la situazione economica è drammatica. C'è grandissima preoccupazione per il futuro, e stiamo  negoziando" sul bilancio Ue 2021-2027 ed il Recovery Fund "sotto la pressione che l'intesa sia un 'must' ". Così il  premier ungherese, Viktor Orban, stamane a Bruxelles. "Quando abbiamo iniziato il vertice le questioni aperte erano  diverse dozzine, ma ora ne sono rimaste solo quattro. E penso che ci siano buone possibilità di raggiungere un  accordo", ha aggiunto. L'Olanda vorrebbe crear un meccanismo per controllare la spesa dei Paesi del sud "dal  Recovery Fund. Sostanzialmente è una disputa tra italiani e olandesi. Noi siamo dalla parte dell'Italia" prosegue Orban.  E spiega: "Bisogna dare i soldi ai Paesi che ne hanno bisogno e permettere loro di spenderli appena possibile per stabilizzare le loro economie, invece di ingaggiare lunghe dispute burocratiche - ha aggiunto - se li aiutiamo al momento giusto li aiutiamo due volte".

Morawieck: 'No clausola generale stato diritto'
"Non possiamo concordare una clausola molto generale sullo stato di diritto", ha detto il premier polacco Mateusz  Morawieck. "Il meccanismo per collegare i fondi dell'Unione europea allo stato di diritto è uno strumento nelle mani di paesi più forti che possono in qualsiasi momento iniziare a ricattare altri paesi", ha aggiunto. 
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