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MONDO

Doha

Lavori per i Mondiali di calcio in Qatar: morti 400 lavoratori nepalesi

Un'organizzazione umanitaria denuncia le vittime sui cantieri degli stadi che ospiteranno i Mondiale nel 2022. Critiche alla Fifa e alle autorità di Doha 

Protesta contro le condizioni dei lavoratori in Qatar
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di Alberto GiuffredaDoha (Qatar) Più di 400 lavoratori migranti nepalesi sono morti in Qatar, la maggior parte nei cantieri degli stadi dove si giocherà la Coppa del Mondo di calcio del 2022.  

La cifra arriva dal Pravasi Nepali Co-orditation Committee, un’organizzazione per il rispetto dei diritti umani, che in questi giorni raccoglie gli elenchi dei morti utilizzando fonti ufficiali a Doha, ed è stata rilanciata dal periodico britannico The Observer. I documenti pongono la questione di come molti lavoratori migranti siano morti da quando al paese del Golfo sono stati assegnati i Mondiali: dal 2010 i nepalesi costituiscono infatti il 20% della forza lavoro nei cantieri. E il numero di decessi, sempre più  in crescita, accresce le pressioni sulle autorità del  Qatar e sul governo mondiale del calcio, la Fifa, tanto che anche Theo Zwanziger, presidente della Federcalcio tedesca, ha pubblicamente criticato la decisione di assegnare il torneo al Qatar.

Come risposta le autorità del Qatar hanno recentemente pubblicato linee guida dettagliate sulle leggi da applicare ai lavoratori che vengono dall’estero. Il rapporto di 50 pagine interessa appaltatori e sub-appaltatori che sono tenuti ad osservare quello che si potrebbe definire lo Statuto dei lavoratori qatariota ma finora non ha fermato il bilancio delle vittime, né attenuato le critiche, come quelle di Amnesty International.

L’organizzazione umanitaria ha pubblicato lo scorso novembre un rapporto sottolineando che molti lavoratori si lamentavano degli scarsi standard di salute e sicurezza e che più di 1.000 persone sono state ammesse nel principale ospedale di Doha nel 2012 perché erano cadute da altezze considerevoli mentre erano al lavoro. I ricercatori hanno anche trovato che i lavoratori migranti vivono in alloggi sovraffollati, senza aria condizionata e sistemi di depurazione o addirittura acqua corrente.  "E 'semplicemente imperdonabile che in uno dei paesi più ricchi del mondo, tanti lavoratori migranti sono stati spietatamente sfruttati, privati ​​della loro retribuzione" ha detto Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International.

Qualcuno si è spinto fino al punto di chiedere che il Qatar perda il suo diritto ad ospitare il torneo. Ma Zwanziger ha detto che una tale mossa sarebbe "controproducente, perché sarebbe semplicemente come dire che i riflettori sono stati puntati lontano dal Qatar".
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