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POLITICA

Quirinale

Crisi, Mattarella convoca Conte alle 9.30

Di Maio: accordo politico con il Pd. "Non c'è alcuna staffetta da proseguire, né un testimone da raccogliere, ma una nuova sfida da cominciare", dice il leader dem. Berlusconi: preoccupazione per scenario che si sta delineando. Salvini: meglio le elezioni, unico collante è l'odio contro la Lega

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del secondo giro di consultazioni per la formazione di un governo, ha convocato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte alle 9,30. La decisione, annunciata dal consigliere per la comunicazione, Giovanni Grasso, chiude una lunga giornata che segna la svolta nella crisi di governo.

"C'è un accordo politico con il Pd affinché Conte possa ricevere l'incarico per formare un governo di lungo termine": aveva detto il capo politico del M5s, Di Maio, dopo l'incontro con il presidente Mattarella al Quirinale.

Di Maio ha affermato "che ad agosto 60 milioni di italiani sono stati nell'incertezza assoluta per una crisi inaspettata" aperta dalla Lega. "Il M5s è post ideologico, le soluzioni non sono di destra o di sinistra. Sono i programmi, i temi, i veri protagonisti", ha aggiunto. "Il nostro obiettivo resta cambiare l'Italia, mettendo al centro le persone, per un 'nuovo umanesimo', come affermato da Conte".   

"Il nostro programma è sempre lo stesso, abbiamo iniziato un lavoro e lo vogliamo portare al termine. Noi non scappiamo". E poi: "La Lega mi aveva offerto di fare il premier, ma ho rifiutato. A me interessa il meglio per il Paese, non il meglio per la mia persona". "Non rinnego il lavoro fatto in 14 mesi, e il riconoscimento di Trump a Conte è il segno che siamo sulla strada giusta". "Dobbiamo partire da un programma omogeneo, solo dopo sarà possibile definire le cariche, rispettando le prerogative del presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio".



Le consultazioni del pomeriggio al Quirinale avevano avuto inizio con la delegazione del Pd. Dopo il colloquio con il capo dello Stato, il segretario dem, Zingaretti, ha affermato che il partito garantisce "un sostegno al tentativo di dar vita a una nuova maggioranza".

Spianando la strada al Conte bis, il Pd accetta "la proposta del M5s di indicare il premier in quanto partito di maggioranza relativa" e sottolinea l'esigenza di "costruire un governo di svolta e discontinuità". E poi: "Non c'è alcuna staffetta da proseguire, né un testimone da raccogliere, ma una nuova sfida da cominciare".

"Serve un nuovo governo che convinca gli italiani che le difficoltà economiche possono essere superate". "Amiamo l'Italia e crediamo sia giusto tentare. Era impossibile sottrarsi alla responsabilità del coraggio. Intendiamo mettere fine alla stagione dell'odio e della paura", ha aggiunto Zingaretti. "Vogliamo un governo che investa nelle imprese per la crescita economica fondata sulla legalità e su un nuovo modello di sviluppo verde e che abbracci una chiara discontinuità delle ricette economiche in chiave redistributiva e di attenzione all'equità sociale, territoriale e generazionale e di genere".

Il Pd vuole "un governo per coloro che sono alla ricerca di un lavoro e che desiderano qui realizzare il proprio progetto di vita", ha detto Zingaretti al Quirinale. "Un governo per le ragazze e i ragazzi che tra pochi giorni torneranno a sedere sui banchi di scuola o nelle aule universitarie, per i tanti diplomati e laureati che non siamo riusciti a trattenere costringendoli a cercare altrove, spesso molto lontano, quel diritto al futuro che un grande Paese come l'Italia deve saper offrire".

Fonti M5S: parole Zingaretti condivisibili
Nicola Zingaretti ha "fatto un discorso condivisibile" negli intenti poi, ovviamente si guarderà a quello che si farà concretamente. Ma sui temi "ci troviamo". E' quanto si apprende da fonti parlamentari del Movimento 5 Stelle, subito dopo le dichiarazioni del segretario Pd al termine delle consultazioni svolte al Quirinale.

Berlusconi: preoccupazione per scenario che si sta delineando
Dopo la delegazione del Pd, Mattarella ha ricevuto la delegazione di Forza Italia. Al termine del colloquio, Berlusconi ha affermato che è necessario "ridare la parola agli italiani". L'ex premier ha espresso "preoccupazione per lo scenario che si sta delineando. Il governo che si profila è una soluzione politica sbagliata, inadeguato per affrontare i problemi lasciati dal governo dimissionario".

"L'Italia ha bisogno di un governo liberale e liberista, che sia amico delle imprese e di chi lavora, per dare speranze ai giovani", ha aggiunto, e combattere "l'oppressione fiscale, l'oppressione burocratica e l'oppressione fiscale". 

Berlusconi ha annunciato un'opposizione contro "un governo che nasce da una manovra di palazzo", sottolineando che serve un centro-destra che non sia populista e sovranista, con al centro Forza Italia, partito autenticamente liberale, "unica forza che orgogliosamente è parte del Partito popolare europeo". "La nostra opposizione sarà come sempre ferma e senza compromessi. In ogni caso la nostra bussola sarà come sempre l'interesse della nazione prima di quello di una parte politica o di uno schieramento".



Salvini: unico collante è l'odio contro la Lega, meglio il voto
Il leader della Lega, Salvini, dopo il colloquio con il presidente della Repubblica, ha espresso "lo sconcerto per l'indecoroso teatrino della guerra per le poltrone che vediamo da giorni". Il candidato premier "lo hanno trovato a Biarritz, su indicazione di Berlino, Parigi e Bruxelles, un Monti-bis", ha aggiunto. Se nascerà il governo "Pd-M5s sarà minoranza in Parlamento e nel Paese". 

"Dignità vorrebbe che ci fossero elezioni, mentre quello che si profila è un governo che ha come unico collante l'odio nei confronti della Lega". "Noi non abbiamo cambiato idea e siamo pronti in vista delle nove elezioni regionali" che si svolgeranno nei prossimi mesi. Salvini ha fortemente attaccato il Pd, definito più volte "partito delle poltrone".

"Abbiamo l'impressione che ci sia un disegno che parte da lontano, con una mancanza di rispetto per il popolo italiano. La verità è che 60 milioni di italiani sono in ostaggio di 100 parlamentari che hanno paura di perdere la poltrona".

"Noi non abbiamo paura, un governo che nasce dall'odio come quello Pd-M5s non sarà in grado di occuparsi dei problemi concreti del Paese. Speriamo di non assistere a una lunga agonia".



Grillo al M5s: ora ministri tecnici
"Oggi è l'occasione di dimostrare a noi stessi ed agli altri che le poltrone non c'entrano nulla: i ministri vanno individuati in un pool di personalità del mondo della competenza, assolutamente al di fuori dalla politica". Lo scrive Beppe Grillo in un post sul suo blog cercando di indicare la strada al M5s alla luce del nuovo incarico per Giuseppe Conte.

"Questa crisi somiglia sempre di più ad un guasto dell'ascensore: quello che conta è mantenere la calma, non fare puzze e non dimenticare chi siamo - spiega il fondatore del Movimento -. Non facciamoci distogliere dalle incrostazioni che la realtà ha lasciato sui nostri scudi, è assolutamente normale ed atteso che ogni accenno ad un ministero si trasformi in una perdita di tempo condita da cori di reciproche accuse di attaccamento alla poltrona. Questo perché un po' di poltronofilia c'è ma, sopratutto, non ci sono i tempi né per un contratto e neppure per chiarirci su ogni aspetto, anche fintamente politico, delle realtà che i ministeri dovranno affrontare".

"Il ruolo politico lo svolgeranno i sottosegretari - consiglia Grillo -, ognuno dovrà scegliere secondo verso cui dovrà rispondere nei fatti e sintetizzare, per ogni ministero, l'approccio ottimale e imparare a governare i 'tecnici' della burocrazia che li occupano da tempo immemore".

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