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MONDO

Il capo della Farnesina al consiglio dei ministri degli Esteri dell'Ue

Crisi ucraina. Gentiloni: "Il successo dei negoziati dipende dalla Russia"

Per il ministro degli Esteri italiano l'esito positivo "è possibile, ci vuole la spinta, la convergenza di tutti". Sullla possibilità che l'Italia fornisca armi all'Ucraina Genitolini aggiunge: "Nè oggi nè domani". Mercoledì prossimo supervertice a Minsk tra Russia, Ucraina, Francia e Germania. Il ministro conferma che un nostro connazionale è detenuto a Erbil, nel Kurdistan iracheno, dal luglio scorso

Paolo Gentiloni
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Bruxelles (Belgio) "Oggi l'Europa deve mostrare la sua unità, essere unita nell'invito a Mosca a rendere possibile un esito positivo del negoziato sulla crisi russo-ucraina". Così, al suo arrivo al Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Ue a Bruxelles, il numero uno della Farnesina, Paolo Gentiloni. L'esito positivo, ha continuato il ministro "è possibile, ci vuole la spinta, la convergenza di tutti". Mercoledì prossimo - ricordiamo - ci sarà a Minsk, in Bielorussia, un supervertice sul tema che vedrà al tavolo Russia, Ucraina, Francia e Germania.

Bisogna "che il messaggio da Bruxelles sia forte e chiaro", ha sottolineato Gentiloni ricordando che oggi il consiglio dei ministri degli Esteri europei potrebbe rinviare la prevista proroga fino a settembre delle sanzioni contro persone e società russe e ucraine coinvolte nel conflitto separatista. A chi gli chiedeva se la proroga delle sanzioni sarà rinviata, Gentiloni ha risposto: "Vedremo, l'importante è che ci sia una chiara manifestazione di unità" da parte dei ministri europei "e di sostegno all'invito a Mosca a negoziare".

Gentiloni ha poi detto che l'Italia non darà armi all'Ucraina "nè oggi nè domani". "Se il negoziato in corso non produrra' risultati - ha osservato - si imporra' una riflessione, all'interno della quale però non c'è la variabile dell'invio di armi". Infatti, "a prescindere dalla necessità o meno di rispondere a un eventuale fallimento del negoziato o di un'eventuale non disponibilita' della Russia a esercitare la sua influenza sui separatisti: questo richiedera'
certamente una risposta: ma quella che scommette su una soluzione militare non e' una risposta che noi condividiamo nè oggi nè domani". 

Sul fronte Isis e terrorismo internazionale, Gentiloni conferma che un cittadino italiano è detenuto a Erbil, nel Kurdistan iracheno, dal mese di luglio dell'anno scorso. "Il caso in questione - ha detto - riguarda un nostro connazionale arrestato dal dipartimento antiterrorismo a Erbil la cui posizione si sta cercando di chiarire. Il consolato italiano locale segue la vicenda da qualche settimana e io ho avuto queste informazioni negli ultimi minuti".
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