Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Crisi-in-Ucraina-una-settimana-per-le-nuove-sanzioni-contro-la-Russia-01ef1c9e-bd5b-4f69-a858-fd3de04e8ab8.html | rainews/live/ | true
MONDO

Sostegno dell'Ue a Kiev

Crisi in Ucraina, una settimana per le nuove sanzioni dell'Europa contro la Russia

I 28 paesi dell'Ue sono d'accordo sul fatto che non c'è una risposta militare alla crisi, ma danno pieno appoggio economico e politico all'Ucraina. Stati Uniti plaudono all'eventualità di nuove sanzioni. Renzi: "Non è un ultimatum"

Proteste a Mosca contro le sanzioni (ansa)
Condividi
Dopo "aver assistito a un'escalation, se non ci sarà un cambiamento significativo entro una settimana" l'Unione europea varerà nuove misure contro la Russia "negli stessi campi" già colpiti. Lo dice la cancelliera tedesca Angela Merkel, sottolineando che i 28 paesi dell'Ue "sono tutti d'accordo che non ci può essere soluzione militare" alla crisi. Ancora sette giorni, quindi, per un nuovo giro di vite contro Mosca. E anche se "La parola ultimatum sembra un po' eccessiva" secondo Matteo Renzi, c'è stata una decisione dell'Unione Europea  - continua Merkel - "unita" e "unanime nella solidarietà" verso l'Ucraina.

Gli Stati Uniti plaudono alle nuove sanzioni
Anche gli Stati Uniti plaudono al forte consenso emerso nel Consiglio europeo a sostegno della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina e di eventuali nuovi sanzioni. La Casa Bianca ha sottolineano che di essere impegnata "a cercare una soluzione diplomatica alla crisi e chiediamo alla Russia di rimuovere immediatamente le proprie forze militari dall'Ucraina e mettere fine al suo sostegno illecito ai separatisti". 

Niente armi all'Ucraina
"C'è un tempo tecnico entro il quale verificheremo l'evolversi della situazione", ha spiegato il premier Matteo Renzi al termine del Consiglio europeo. Ma passata una settimana, se la situazione non cambia, a essere colpiti saranno gli stessi settori indicati nel vertice di fine giugno: restrizioni all'accesso ai mercati finanziari, stop alle esportazioni di armi e delle tecnologie utili alla Russia per i settori energetico e delle telecomunicazioni. Ma niente forniture di armi all'Ucraina. "Non sono opportune", scandisce la cancelliera tedesca Angela Merkel, spiegando che se si armasse Kiev "si darebbe l'impressione che c'è una soluzione militare della crisi", invece i 28 - spiega la Merkel - "sono tutti d'accordo che una soluzione militare non c'è".

Sostegno economico e politico a Kiev
L'Europa è però determinata a dare tutto il sostegno economico e politico possibile al governo di Kiev, secondo la linea passata nel vertice, che ha dedicato all'Ucraina larga parte della discussione. Per l'Ue "c'è escalation" e "non si può dire quali siano le intenzioni del presidente Putin". Non si può neppure dire se tecnicamente, secondo il diritto internazionale, gli sconfinamenti russi siano un'invasione o meno. Ma attorno al tavolo dei 28 c'è la consapevolezza che "i militari russi sono nel territorio ucraino". Così nelle conclusioni del vertice la Ue si prende una
settimana di tempo per mettere a punto le nuove sanzioni. Una settimana durante la quale si terrà anche il vertice della Nato in Galles e lì l'Ucraina cercherà di ottenere gli aiuti militari che cerca.

Poroshenko: Russia ha superato la linea rossa
Dall'Europa, il presidente Petro Poroshenko - che ha partecipato per la seconda volta in due mesi al vertice dei leader europei - ottiene quella che definisce una risposta europea unitaria. Usando le stesse parole di Barroso prima che i leader decidessero la stretta sui tempi, aveva sostenuto che "la Russia ha già superato la linea rossa con l'abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines". Poroshenko aveva partecipato anche al vertice dei leader del Ppe e aveva ringraziato l'Europa perché "ha dimostrato unità e solidarietà".

I leader invitati in Ucraina
Oltre all'efficacia delle sanzioni  - il cui impatto secondo Merkel è difficile da valutare perché il regime russo non ne parla di certo - quello cu sui conta Poroshenko è il sostegno politico. Così da una parte annuncia che presenterà al Parlamento uscente la ratifica dell'accordo di associazione all'Europa, dall'altra anticipa che nel messe di settembre una serie di leader europei - tra i quali Barroso, Van Rompuy, Schulz, ma anche il premier Matteo Renzi in quanto detentore della presidenza semestrale di turno - andranno a Kiev su suo invito per dimostrare "che l'Ucraina ha tanti amici anche in questi tempi complicati". 
Condividi