MONDO
Da gennaio aveva introdotto l'obbligo di visto
Cristiani perseguitati in Siria: il Libano apre le frontiere ai profughi
Beirut stima che entrino in questo modo almeno 5 mila persone nei prossimi giorni: verranno accolti negli edifici libanesi della Chiesa o da parenti. Nel mirino degli uomini del califfato islamico ci sono sopratutto i cristiani assiri, da oltre un secolo oggetto di persecuzioni dalla Turchia ottomana fino all'Iraq del dopo Saddam.
Roma
A gennaio il Libano aveva deciso di fare entrare solo i siriani muniti di visto. Oberata dai profughi - oltre 1,5 milioni su una popolazione che si aggira intorno ai 4 - Beirut aveva deciso di chiudere quei confini che oggi apre ai cristiani in fuga dalle rappresaglie dell'Isis in Siria. In questo modo, stima il ministero dell'Interno, entreranno almeno 5 persone che verranno ospitate negli edifici della Chiesa oppure da parenti.
Ieri la marcia dei cristiani assiri libanesi
Pochi giorni fa c'era stato il rapimento di 220 cristiani assiri da 11 villaggi nella provincia di Hassakeh: oggi, fa sapere l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, 29 sono stati liberati e migliaia hanno deciso di lasciare le loro case e tutti i loro avere per cercare di salvarsi. Solo ieri, nel centro di Beirut, centinaia di libanesi della Chiesa Assira d'Oriente hanno marciato per esprimere soliderietà nei confronti dei loro fratelli. Il corteo, partito dalla Piazza dei Martiri, è arrivato davanti alla sede delle Nazioni Uniti per chiedere un'azione immediata per proteggere i cristiani in Medio Oriente.
I cristiani assiri: un secolo di persecuzioni
Dal 1915 ad oggi sono almeno quattro le grandi persecuzioni a danno dei cristiani assiri. Durante la Seconda Guerra Mondiale in Turchia, sotto l'Impero Ottomano, le esecuzioni di massa sono state così pesanti - uccise circa 300 mila persone - che centinaia di migliaia di persone sono costrette a lasciare il Paese. Nel 1933, in un Iraq alla fine del mandato britannico, il nuovo governo pianifica di uccidere sistematicamente ogni maschio della Chiesa Assira d'Oriente con l'obiettivo di esinguere la comunità. Noto come il massacro di Simele causa anche la fuga di oltre 15 mila persone verso la Siria sotto mandato francese. Negli anni Ottanta i cristiani assiri subiscono le purghe di Saddam insieme ai curdi, target principale, e ad altre minoranze. L'ultimo esodo di massa ha come teatro l'Iraq del 2003, durante l'invasione americana: di 1,5 milioni che erano all'epoca sono rimasti meno di 500 mila nel 2011. E ora, con le persecuzioni dell'Isis, sono destinati a diminuire ancora, se non a veder cancellata la loro presenza.
Ieri la marcia dei cristiani assiri libanesi
Pochi giorni fa c'era stato il rapimento di 220 cristiani assiri da 11 villaggi nella provincia di Hassakeh: oggi, fa sapere l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, 29 sono stati liberati e migliaia hanno deciso di lasciare le loro case e tutti i loro avere per cercare di salvarsi. Solo ieri, nel centro di Beirut, centinaia di libanesi della Chiesa Assira d'Oriente hanno marciato per esprimere soliderietà nei confronti dei loro fratelli. Il corteo, partito dalla Piazza dei Martiri, è arrivato davanti alla sede delle Nazioni Uniti per chiedere un'azione immediata per proteggere i cristiani in Medio Oriente.
I cristiani assiri: un secolo di persecuzioni
Dal 1915 ad oggi sono almeno quattro le grandi persecuzioni a danno dei cristiani assiri. Durante la Seconda Guerra Mondiale in Turchia, sotto l'Impero Ottomano, le esecuzioni di massa sono state così pesanti - uccise circa 300 mila persone - che centinaia di migliaia di persone sono costrette a lasciare il Paese. Nel 1933, in un Iraq alla fine del mandato britannico, il nuovo governo pianifica di uccidere sistematicamente ogni maschio della Chiesa Assira d'Oriente con l'obiettivo di esinguere la comunità. Noto come il massacro di Simele causa anche la fuga di oltre 15 mila persone verso la Siria sotto mandato francese. Negli anni Ottanta i cristiani assiri subiscono le purghe di Saddam insieme ai curdi, target principale, e ad altre minoranze. L'ultimo esodo di massa ha come teatro l'Iraq del 2003, durante l'invasione americana: di 1,5 milioni che erano all'epoca sono rimasti meno di 500 mila nel 2011. E ora, con le persecuzioni dell'Isis, sono destinati a diminuire ancora, se non a veder cancellata la loro presenza.