MONDO
Il disgelo
Cuba, oggi la riapertura dell'ambasciata Usa a L'Avana. Ma Fidel Castro chiede il conto dell'embargo
La cerimonia si svolgerà alla presenza del segretario di Stato americano John Kerry. Qualche giorno fa a riaprire era stata l'ambasciata cubana a Washington. Intanto Fidel Castro denuncia: "Gli Usa ci devono molti milioni"
Assieme a Kerry parteciperanno alla cerimonia una ventina di membri del Congresso e funzionari della Casa Bianca, del Dipartimento di Stato, del Tesoro, del Commercio e delle Difesa Usa.
A issare la bandiera tre ex marine che 54 anni fa, il 4 gennaio 1961, ammainarono la bandiera statunitense. Si tratta del 78enne sergente Jim Tracy, il 76enne caporale Mike East ed il 75enne soldato Larry Morris.
Fidel Castro: "Gli Usa ci devono molti milioni"
Alla vigilia dell'evento è tornato a farsi sentire Fidel Castro. Il lider maximo, che ieri ha compiuto 89 anni, ha presentato il conto a Washington per l'embargo di questi decenni contro l'isola comunista: gli Stati Uniti sono debitori nei confronti di Cuba di "indennizzi" pari a "molti milioni di dollari" a causa dei "danni" provocati dalle politiche di Washington verso Cuba, come denunciato all'Onu dall'Avana "con argomentazioni e dati non contestabili". Lo ha scritto in un articolo il lider maximo.
Castro ha ricordato "le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki", sottolineando che "il territorio e le industrie Usa" non vennero raggiunti dalla guerra e gli Stati Uniti divennero così "il paese più ricco e meglio armato della terra".
"Quasi tutto l'oro del mondo" finì a Washington, ha aggiunto Fidel, ricordando inoltre che gli Usa non rispettarono gli accordi di Bretton Woods e la "violazione" da parte di Richard Nixon "degli impegni presi da Franklin Delano Roosvelt".
"Noi non smetteremo mai - ha concluso l'ex presidente cubano - di lottare per la pace e il benessere di tutti gli esseri umani".