ECONOMIA
Banca Marche, dichiarato stato di insolvenza. Ora si potrebbe contestare la bancarotta fraudolenta
I magistrati che si occupano di Banca Marche apriranno un terzo fascicolo d'inchiesta per bancarotta e altri reati fallimentari
A inizio novembre 2015 Banca Marche - con 221 milioni di euro di saldo netto di liquidità, 1,4% del totale attivo, grazie a temporanee linee di credito concesse da altri intermediari - si trovava in una "tale carenza di liquidità da non poter assicurare i pagamenti giornalieri". E' un passaggio della sentenza con cui il tribunale di Ancona, come già avvenuto altrove per Banca Etruria e CariFerrara, ha dichiarato l'insolvenza della vecchia BM sprofondata sotto 920 milioni di perdite di cui 528 maturati già nel bilancio 2013. Per la sussistenza dello stato d'insolvenza, hanno scritto i giudici, "una crisi di liquidità come quella descritta, non transitoria tenuto conto anche della sua gravità, è di per sé sufficiente a integrare il requisito dell'impossibilità di far fronte regolarmente alle obbligazioni".
E' un verdetto impietoso quello del collegio del tribunale fallimentare, che ha accolto le istanze della Procura di Ancona e del commissario liquidatore Bruno Inzitari. La decisione apre nuovi scenari anche sul fronte penale. I magistrati che si occupano di BM apriranno un terzo fascicolo d'inchiesta per bancarotta e altri reati fallimentari. Indagine che si somma alle due in corso: quella che coinvolge 36 persone tra ex amministratori di BM e imprenditori, accusati di reati tra cui appropriazione indebita, corruzione tra privati, ostacolo alla vigilanza e associazione per delinquere, e il procedimento stralcio in cui eèstato chiesto il giudizio per l'ex dg Massimo Bianconi e per gli imprenditori Davide Degennaro e Vittorio Casale per corruzione tra privati.