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ECONOMIA

L'intervista alla radio francese Europa1

Draghi: "In Eurozona ripresa modesta e fragile, ma non è recessione"

"Non vediamo rischi di deflazione ma piuttosto di un'inflazione troppo bassa per un periodo di tempo troppo lungo", ha detto il presidente della Bce

Mario Draghi
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La ripresa nell'Eurozona "è modesta, debole, fragile e non omogenea ma non è una recessione". Lo ha detto Mario Draghi, presidente della Bce, in un colloquio alla radio francese Europa1.

Per l'Eurozona, ha aggiunto, "non vediamo rischi di deflazione ma piuttosto di un'inflazione troppo bassa per un periodo di tempo troppo lungo".

Draghi ha anche detto che "la politica monetaria non può da sola fare crescita. Ci devono essere altri tipi di proposte, in primo luogo a livello di riforme strutturali. Possiamo offrire tutto il credito possibile al settore privato ma, se poi, un giovane imprenditore in alcuni Paesi deve aspettare mesi per avere le autorizzazioni e quando le ha è sovraccaricato dalle tasse" alla fine "non chiederà credito". Un livello di credito adeguato "è una condizione necessaria ma non è l'unica", ha detto Draghi.

"Il rischio principale per l'eurozona - ha continuato il presidente della Bce - è la disoccupazione, giovanile ma anche generale". Più in generale Draghi ha spiegato che "manca fiducia nel futuro e anche fra gli stati membri dell'euro, mancanza di fiducia nella capacità di resistenza dell'euro che dobbiamo combattere. Tutti assieme dobbiamo lottare contro questa mancanza di fiducia".

Il primo strumento per farlo, ha continuato, "sono gli investimenti, privati ma anche pubblici" ma anche le riforme strutturali. "La risposta migliore alla mancanza di speranza che affligge milioni di disoccupati in Europa è mettere in atto queste riforme - dice Draghi - e condurre buone politiche. La politica monetaria farà la sua parte".

"C'è una frase che ho detto di recente", ha ricordato, e cioè che "il rischio di fare troppo poco e più elevato di quello di fare troppo e questo vale anche per le riforme strutturali. La maggior parte dei paesi dell'area dell'euro le ha messe in cantiere e definite. Ora bisogna passare all'azione e ogni paese ha la sua agenda".
 
"La nostra politica monetaria - ha concluso Draghi - resterà accomodante per un lungo periodo di tempo", mentre quella di altre grandi aree nel mondo tiene conto gradualmente della ripresa in corso e "al momento il tasso di cambio dell'euro riflette le diverse traiettorie" delle politiche monetarie in Europa e in altre aree. Draghi ha aggiunto che "l'euro è irreversibile" e che la Bce "farà tutto il necessario nell'ambito del mandato per preservarlo".

In merito a possibili revisioni dei criteri di Maastricht, Draghi risponde che "non sarebbe corretto per me discutere questo tema ma, per la Bce è importante ricordare che le regole ci sono e devono essere applicate e rispettate. sono già state violate in passato. Il risultato non è stato straordinario e diversi paesi hanno dovuto affrontare impreparati la crisi".
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