Via libera del Cdm al Dl Covid
Draghi: "Appello a non vaccinarsi è appello a morire"
"Il green pass non è un arbitrio, è una misura che dà serenità", ha sottolineato il premier. Cambiano i parametri per la zona gialla: la soglia viene fissata al 10% per le terapie intensive e al 15% per le ospedalizzazioni
"L'economia va bene, si sta riprendendo e l'Italia cresce a un ritmo anche superiore a quello di altri Paesi europei. La variante Delta è anche più minacciosa di altre varianti".dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al nuovo decreto legge Covid. e ha approvato all'unanimità anche l'autorizzazione della fiducia sulla riforma della giustizia. "La variante delta è minacciosa perché si espande molto più rapidamente di altre varianti. Altri paesi europei sono più avanti di noi nei contagi ma abbiamo imparato che, senza reagire subito, la realtà di altri Paesi si presenta da noi con intervallo ravvicinato: quello che vediamo succedere in Francia, Spagna, altri Paesi dobbiamo immaginare che possa ripetersi in assenza di provvedimenti" ha detto il presidente del Consiglio. "Oltre la metà degli italiani ha completato il ciclo vaccinale, obiettivo di Figliolo è stato superato. La pressione sugli ospedali è fortemente diminuita" ha poi sottolineato. "Ad oggi abbiamo inoculato 105 dosi ogni 100 abitanti, come la Germania, più di Francia e Usa".
"Il green pass non è un arbitrio, è una condizione per tenere aperte le attività economiche" ed è "una misura che dà serenità" ha sottolineato Draghi. "Con i vecchi parametri molte regioni passerebbero di nuovo in zona gialla, invece così restano in zona bianca". E a proposito di appelli a non vaccinarsi ha risposto: "L'appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, qualcuno muore".
Sulla scuola ha ricordato che "l'obiettivo è tutti in classe in presenza all'inizio della scuola. Per raggiungere questo obiettivo tutto quello che è necessario fare è stato fatto e si farà. Per il resto - ha aggiunto - aspettiamo i dati, aspettiamo di discutere e approvare una serie di norme su scuola e trasporti, ci rivedremo con i ministri Bianchi e Giovannini".
Il premier ha poi confermato che "ci saranno ristori per le discoteche. Ne abbiamo discusso in consiglio dei ministri". E ha escluso che la settimana prossima ci posa essere la discussione sulla delega del fisco. "Non sono sicuro - ha risposto alla domanda di Rainews24 - anzi lo escluderei".
Sulla riforma della giustizia, ha poi spiegato: "Ho chiesto l'autorizzazione a porre la fiducia. C'è stato un testo approvato all'unanimità in Cdm e questo è un punto di partenza,siamo aperti a miglioramenti di carattere tecnico, si tratterà di tornare in consiglio dei ministri. Il ministro Cartabia è molto disponibile".
Il tema affrontato dalla riforma della giustizia è "difficile ma ineludibile, il problema della durata dei processi è grave in Italia" ha detto la ministra della Giustizia Marta Cartabia nella conferenza stampa. Quello della durata dei processi "è un problema grave, non solo perché ci è stato richiesto per i fondi Pnrr di ridurre del 25% la durata dei processi penali, ma per ragioni legate alle esigenze dei cittadini. La ragionevole durata dei processi e' garanzia dei diritti voluti dalla Costituzione. Sapevamo che questo tema era difficile, ma è ineludibile", ha aggiunto riferendosi alla riforma del processo penale, che contiene anche il 'nodo' prescrizione. Il governo accoglierà degli "accorgimenti tecnici" alla riforma del processo penale per evitare l'interruzione dei processi come paventata "da più voci".
Speranza: "Parametro ospedalizzazioni in accordo con Regioni"
"Abbiamo deciso in accordo con le regioni che il tasso di ospedalizzazione sia il 'driver' per il cambio dei colori nelle regioni" ha spoegato poi il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del Consiglio dei Ministri. "Il contenuto del decreto che abbiamo approvato oggi ha tre punti fondamentali. Il primo è la proroga al 31 dicembre dello stato di emergenza. La seconda è il cambiamento dei parametri per il cambio di colore delle regioni. Fino a pochi mesi fa il parametro era l'RT, più recentemente ci si è riferiti al numero dei casi, la modifica che facciamo, in accordo con le regioni è considerare parametro prevalente il tasso di ospedalizzazione. Una regione bianca passa in giallo quando le terapie intensive superano il 10% di occupazione e il 15% in area medica. In arancione con rispettivamente il 20% e il 30%; in area rossa con i parametri al 30% e 40%. La ragione di questo cambio è dovuta al fatto che oggi il nostro Paese ha somministrato oltre 63 milioni di dosi di vaccino, è giusto che in questa fase il parametro si l'ospedalizzazione" ha ribadito Speranza. "Il terzo ambito - ha aggiunto - è l'estensione del green pass. In poche settimane sono state scaricate oltre 40 milioni di certificazioni verdi. E' un numero molto significativo e importante e già oggi, prima di attuare questo decreto, lo abbiamo utilizzato per alcune situazioni, come i matrimoni e le Rsa. Ora viene esteso ai ristoranti, stadi, musei, centri congressi" e a diverse altre attività quotidiane."Il messaggio che vogliamo dare - ha concluso Speranza - è positivo: evitare le nuove chiusure attraverso le vaccinazioni. Il messaggio è: "vaccinarsi, vaccinarsi, vaccinarsi".
L'utilizzo del Green pass dal 5 agosto
Il Green pass dal 5 agosto servirà per accedere ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti. E servirà anche per l'accesso a teatri e cinema e musei. Senza 'passaporto vaccinale' si dovrà inoltre rinunciare allo sport al chiuso, perché dal 5 agosto il certificato digitale sarà necessario anche per andare in palestra. Lo stesso vale per centri termali e piscine. Le discoteche per ora restano chiuse.
l certificato verde non sarà invece necessario per consumare al bancone di un bar, anche se al chiuso. Il green pass sarà valido anche per coloro che hanno avuto una sola dose di vaccino, nonché per chi si è sottoposto a tampone nelle 48 ore precedenti e per chi è guarito dal Covid nei sei mesi precedenti.
Per quel che riguarda lo stato di emergenza, in scadenza il 31 luglio, sarà prorogato fino al prossimo 31 dicembre. Il nuovo decreto Covid sarà aperto alle modifiche che il Parlamento deciderà di adottare. Secondo quanto si apprende dunque il governo lascerà aperta la porta alla possibilità di apportare delle correzioni al decreto legge.
Regioni a governo, ora dosi adeguate ad aumento domanda
Inviare quantitativi di vaccini adeguati all'aumento presunto delle richieste, in vista dell'introduzione estesa del green pass. E' la sollecitazione che arriva dai governatori nell'incontro con il Governo sul nuovo decreto legge Covid.
I nuovi parametri per i colori delle Regioni
Cambiano i parametri per la zona gialla: la soglia viene fissata al 10% per le terapie intensive e al 15% per le ospedalizzazioni. Le Regioni avevano chiesto il 20% di terapie intensive, il Cts aveva dato orientamento per una soglia del 5%. Gli altri parametri per il cambio di colore sono: terapie intensive al 20% e al 30% per le aree mediche per diventare arancioni e rispettivamente al 30 e al 40% per entrare in zona rossa.
La quarantena sarà ridotta per chi ha il Green pass si abbrevia a 7 giorni (Italia viva punta a eliminarla), se un vaccinato entra in contatto con un positivo e ha il certificato verde dovrà stare in isolamento un tempo minore. Durante la riunione si è discusso anche della possibilità di tamponi gratis o a costo ridotto per gli under 18.e per le categorie impossibilitate a vaccinarsi.
Slitta la decisione su trasporto pubblico e scuola
L'uso del green pass per accedere ai mezzi di trasporto pubblici - bus e metro- non sarà nel dl anti-Covid "ma dovrà essere affrontato a stretto giro". Nel dl è previsto nemmeno l'obbligo di vaccinazione per i docenti e i dipendenti della scuola. La decisione potrebbe arrivare insieme a quella sulla scuola per la quale la valutazione sarà fatta più avanti,alla luce dei dati su contagi e vaccinazioni. "A noi è parso che il decreto di oggi fosse già molto complicato per abbracciare tutti i problemi relativi al Covid. Sono rimaste fuori tre aree: scuola, trasporti e lavoro. Verranno affrontati molto rapidamente dalla settimana prossima, forse l'altra, ma chiaramente richiedono altre misure, provvedimenti specifici particolarmente complessi" ha spiegato Draghi.