ECONOMIA
Il piano dell'amministratore delegato
Marchionne, "impegnati a non licenziare nessuno in Italia"
L'Ad lancia il nuovo piano industriale di Fiat Chrysler Automobiles per il 2014-2018. Tra quattro anni punta a vendere 800.000 vetture a marchio Chrysler. Su Alfa Romeo saranno investiti 5 miliardi di euro.
Auburn Hills (Stati Uniti)
"Oggi è un grande giorno, stiamo scrivendo un nuovo libro: è la prima volta che Fiat e Chrysler presentano insieme un unico piano industriale". Con queste parole l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, lancia il nuovo piano industriale di Fca per il 2014-2018. Un progetto che, rassicura, non prevede licenziamenti in Italia.
"La piena integrazione tra i due gruppi"
Nel quartier generale di Auburn Hills per capire il nuovo corso della Fiat circa 100 giornalisti e 200 analisti da tutto il mondo, oltre ai rappresentanti sindacali italiani e americani. Il futuro - secondo indiscrezioni - vedrebbe al centro Alfa Romeo. Cinque anni dopo il piano di Chrysler, l'ad celebra "la piena integrazione tra i due gruppi" e annuncia che resterà fino al 2018.
Nel 2018 saranno vendute 800.000 vetture a marchio Chrysler
"Il nuovo logo Fca entra ufficialmente in tutti i siti del gruppo - ha annunciato Marchionne - e prima ancora di essere un piano industriale questa è la realizzazione di un grande sogno di integrazione culturale. I fattori di successo dell'integrazione sono stima, unione e capacità. Altre alleanze sono fallite perché non c'era reale volontà di integrazione".
Fiat Chrysler Automobiles punta nel 2018 a vendere 800.000 vetture a marchio Chrysler, cifra che si confronta con le 350.000 unità del 2013. E' questo l'obiettivo descritto da Al Gardner, responsabile del brand Chrysler, durante l'Investor Day di Fiat Chrysler Automobile.
L'intento di Gardner è di fare di Chrysler un marchio per il mercato di massa. Il piano prodotto prevede tra l'altro la nuova Chrysler 200, la berlina sul mercato nordamericano da quest'anno con consegne iniziate il 2 maggio.
Fiat Chrysler Automobiles stima 1,5 miliardi di euro di risparmi cumulativi generati dalle sinergie di acquisti e di engineering tra il 2014 e il 2018 con la fusione di Torino e Auburn Hills. Se nel 2013 il 95% dei volumi derivava da 12 differenti famiglie di piattaforme, nel 2018 sempre lo stesso livello di volumi dipenderà solo da 9 famiglie.
"Nessun licenziamento in Italia"
Per quanto riguarda le attività in Italia, Marchionne assicura: "Siamo impegnati a non licenziare nessuno". Poi aggiunge: "Quando arriverà l'industrializzazione dei prodotti rientreranno tutti quanti". Per quanto riguarda Pomigliano, l'ad garantisce che "sarà completamente utilizzato".
Nuovi modelli
Tra le novità, il marchio Fiat introdurrà otto nuovi modelli in America Latina fra il 2014 e il 2018, fra i quali la nuova Punto, la nuova Palio e la nuova Siena. Nell'area Asia-Pacifico, invece, i prodotti introdotti saranno 10 mentre nel Nafta due modelli, la 500 X e un modello non specifico.
Si punta su Alfa Romeo
Alfa Romeo è al centro del nuovo libro del gruppo: sul marchio del Biscione saranno investiti 5 miliardi di euro con otto nuovi modelli fra la fine del 2015 e il 2018, e un obiettivo di 400.000 vendite al 2018, in deciso aumento rispetto alle 74.000 del 2013.
"La piena integrazione tra i due gruppi"
Nel quartier generale di Auburn Hills per capire il nuovo corso della Fiat circa 100 giornalisti e 200 analisti da tutto il mondo, oltre ai rappresentanti sindacali italiani e americani. Il futuro - secondo indiscrezioni - vedrebbe al centro Alfa Romeo. Cinque anni dopo il piano di Chrysler, l'ad celebra "la piena integrazione tra i due gruppi" e annuncia che resterà fino al 2018.
Nel 2018 saranno vendute 800.000 vetture a marchio Chrysler
"Il nuovo logo Fca entra ufficialmente in tutti i siti del gruppo - ha annunciato Marchionne - e prima ancora di essere un piano industriale questa è la realizzazione di un grande sogno di integrazione culturale. I fattori di successo dell'integrazione sono stima, unione e capacità. Altre alleanze sono fallite perché non c'era reale volontà di integrazione".
Fiat Chrysler Automobiles punta nel 2018 a vendere 800.000 vetture a marchio Chrysler, cifra che si confronta con le 350.000 unità del 2013. E' questo l'obiettivo descritto da Al Gardner, responsabile del brand Chrysler, durante l'Investor Day di Fiat Chrysler Automobile.
L'intento di Gardner è di fare di Chrysler un marchio per il mercato di massa. Il piano prodotto prevede tra l'altro la nuova Chrysler 200, la berlina sul mercato nordamericano da quest'anno con consegne iniziate il 2 maggio.
Fiat Chrysler Automobiles stima 1,5 miliardi di euro di risparmi cumulativi generati dalle sinergie di acquisti e di engineering tra il 2014 e il 2018 con la fusione di Torino e Auburn Hills. Se nel 2013 il 95% dei volumi derivava da 12 differenti famiglie di piattaforme, nel 2018 sempre lo stesso livello di volumi dipenderà solo da 9 famiglie.
"Nessun licenziamento in Italia"
Per quanto riguarda le attività in Italia, Marchionne assicura: "Siamo impegnati a non licenziare nessuno". Poi aggiunge: "Quando arriverà l'industrializzazione dei prodotti rientreranno tutti quanti". Per quanto riguarda Pomigliano, l'ad garantisce che "sarà completamente utilizzato".
Nuovi modelli
Tra le novità, il marchio Fiat introdurrà otto nuovi modelli in America Latina fra il 2014 e il 2018, fra i quali la nuova Punto, la nuova Palio e la nuova Siena. Nell'area Asia-Pacifico, invece, i prodotti introdotti saranno 10 mentre nel Nafta due modelli, la 500 X e un modello non specifico.
Si punta su Alfa Romeo
Alfa Romeo è al centro del nuovo libro del gruppo: sul marchio del Biscione saranno investiti 5 miliardi di euro con otto nuovi modelli fra la fine del 2015 e il 2018, e un obiettivo di 400.000 vendite al 2018, in deciso aumento rispetto alle 74.000 del 2013.