MONDO
Il presidente Rivlin esorta a governo unità nazionale
Elezioni in Israele, exit poll: è testa a testa tra Netanyahu e Herzog
Secondo i primi exit poll, i due maggiori partiti avrebbero ottenuto 27 seggi a testa. Il leader del Likud ha ribaltato i pronostici. Il presidente israeliano Reuven Rivlin ha invocato un governo di unità nazionale
Israele
Testa a testa tra Benjiamin Netanyahu e Isaac Herzog alle elezioni israeliane con 27 seggi ciascuno su un Parlamento di 120 membri. E' il dato che emerge dai primi exit poll di Channel 10. La lista unita araba avrebbe 13 seggi. Dopo una giornata carica di tensione, caratterizzata da scambi di accuse tra i leader dei due maggiori partiti, Israele sta per conoscere gli esiti delle elezioni politiche con la maggiore affluenza dal 1999. Il presidente israeliano Reuven Rivlin ha invocato un governo di unità nazionale. "Sono convinto che solo un governo di unità nazionale possa impedire
la disintegrazione della democrazia israeliana e nuove elezioni molto presto", ha affermato Rivlin citato da Haaretz.
Netanyahu esulta su Facebook
"Contro ogni previsione, grande vittoria del Likud, dello schieramento nazionale guidato dal Likud, grande vittoria del popolo di Israele". Questo il primo commento di Benyamin Netanyahu postato su Facebook.
Duello di dichiarazioni
La giornata è stata caratterizzata da scontri verbali tra i leader dei due principali partiti. Il premier uscente, Benjamin Netanyahu, ha lanciato un appello via Facebook agli elettori del suo partito: "Gli elettori arabi stanno andando a votare in massa. Le organizzazioni di sinistra li portano ai seggi con gli autobus". Poi, ad urne aperte, con breve preavviso, ha convocato una conferenza stampa con alcuni giornalisti. Ma il garante delle elezioni, il giudice Salim Jubran, ha impedito la trasmissione alla radio e alla tv. "Nessuno ci chiuderà la bocca", ha assicurato il premier israeliano uscente, sottolineando che "tutto il giorno politici hanno parlato con i media".
La reazione della sinistra
"Nessun altro leader occidentale avrebbe osato pronunciare un commento così razzista", ha affermato Shelly Yacimovich, esponente del blocco dell'opposizione di centro-sinistra Unione Sionista. "Immaginate un avvertimento che inizia 'Il nuovo governo è in pericolo, elettori neri si stanno fluendo in massa ai seggi", ha aggiunto, ironizzando. Isaac Herzog, da parte sua, ha aggiunto: "Il suo panico è imbarazzante - ha dichiarato il leader dei laburisti - coloro che vogliono un primo ministro che ha a cuore i suoi cittadini e non incita o divide deve farsi avanti e andare a votare".
"Rimpiazzare Netanyahu, non la poltrona"
Tzipi Livni, la partner di Herzog alla guida dell'alleanza di centrosinistra, ha dichiarato: "Questa è una lotta tra il sionismo e l’estremismo". Dopo aver votato a Tel Aviv, la Livni ha confermato la sua decisione di rinunciare all’alternanza per la premiership al fine di rendere più facile la formazione di una coalizione: "Io ed Herzog - ha detto - siamo alleati. Il nostro obiettivo è di rimpiazzare Netanyahu, non la poltrona".
I sondaggi
I primi exit poll sono diffusi alle 22, ad urne chiuse. I risultati definitivi non saranno ufficializzati però prima del 25 marzo dal presidente Reuven Rivlin, anche se le consultazioni per la formazione del governo inizieranno prima. Ventidue mesi dopo la precedente consultazione, si fronteggiano per il primato essenzialmente due forze: da un lato il Likud (destra) del premier Benyamin Netanyahu da nove anni al potere, dall'altro "Campo sionista", alleanza di centrosinistra formata da Isaac Herzog, leader dei laburisti, e da Tizpi Livni, guida dei centristi di "Hatnua" (Movimento).
Il voto
Nel calcolo della popolazione che eserciterà il diritto al voto, l'80% è costituito da ebrei, il 15% da arabi (musulmani, cristiani e drusi) e il 5% da "altri". Circa 10mila i seggi elettorali. Il totale dei voti considerati validi è diviso per 120, il numero dei seggi alla Knesset.
la disintegrazione della democrazia israeliana e nuove elezioni molto presto", ha affermato Rivlin citato da Haaretz.
Netanyahu esulta su Facebook
"Contro ogni previsione, grande vittoria del Likud, dello schieramento nazionale guidato dal Likud, grande vittoria del popolo di Israele". Questo il primo commento di Benyamin Netanyahu postato su Facebook.
Duello di dichiarazioni
La giornata è stata caratterizzata da scontri verbali tra i leader dei due principali partiti. Il premier uscente, Benjamin Netanyahu, ha lanciato un appello via Facebook agli elettori del suo partito: "Gli elettori arabi stanno andando a votare in massa. Le organizzazioni di sinistra li portano ai seggi con gli autobus". Poi, ad urne aperte, con breve preavviso, ha convocato una conferenza stampa con alcuni giornalisti. Ma il garante delle elezioni, il giudice Salim Jubran, ha impedito la trasmissione alla radio e alla tv. "Nessuno ci chiuderà la bocca", ha assicurato il premier israeliano uscente, sottolineando che "tutto il giorno politici hanno parlato con i media".
La reazione della sinistra
"Nessun altro leader occidentale avrebbe osato pronunciare un commento così razzista", ha affermato Shelly Yacimovich, esponente del blocco dell'opposizione di centro-sinistra Unione Sionista. "Immaginate un avvertimento che inizia 'Il nuovo governo è in pericolo, elettori neri si stanno fluendo in massa ai seggi", ha aggiunto, ironizzando. Isaac Herzog, da parte sua, ha aggiunto: "Il suo panico è imbarazzante - ha dichiarato il leader dei laburisti - coloro che vogliono un primo ministro che ha a cuore i suoi cittadini e non incita o divide deve farsi avanti e andare a votare".
"Rimpiazzare Netanyahu, non la poltrona"
Tzipi Livni, la partner di Herzog alla guida dell'alleanza di centrosinistra, ha dichiarato: "Questa è una lotta tra il sionismo e l’estremismo". Dopo aver votato a Tel Aviv, la Livni ha confermato la sua decisione di rinunciare all’alternanza per la premiership al fine di rendere più facile la formazione di una coalizione: "Io ed Herzog - ha detto - siamo alleati. Il nostro obiettivo è di rimpiazzare Netanyahu, non la poltrona".
I sondaggi
I primi exit poll sono diffusi alle 22, ad urne chiuse. I risultati definitivi non saranno ufficializzati però prima del 25 marzo dal presidente Reuven Rivlin, anche se le consultazioni per la formazione del governo inizieranno prima. Ventidue mesi dopo la precedente consultazione, si fronteggiano per il primato essenzialmente due forze: da un lato il Likud (destra) del premier Benyamin Netanyahu da nove anni al potere, dall'altro "Campo sionista", alleanza di centrosinistra formata da Isaac Herzog, leader dei laburisti, e da Tizpi Livni, guida dei centristi di "Hatnua" (Movimento).
Il voto
Nel calcolo della popolazione che eserciterà il diritto al voto, l'80% è costituito da ebrei, il 15% da arabi (musulmani, cristiani e drusi) e il 5% da "altri". Circa 10mila i seggi elettorali. Il totale dei voti considerati validi è diviso per 120, il numero dei seggi alla Knesset.