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ITALIA

Partoriti lontano da Roma

Roma, embrioni scambiati: i gemelli contesi sono nati e già registrati all'anagrafe

Il parto è avvenuto il 3 agosto. I piccoli sono stati registrati all'anagrafe ottenendo lo status filiale. "Stanno bene - hanno detto i genitori - Ora nessuno potrà più toglierceli". Sull'ammissibilità del ricorso presentato dai genitori biologici si riserva di decidere il giudice civile 

(foto archivio)
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Roma Sono nati, lontano da Roma e da occhi indiscreti, i gemellini contesi. Il parto è avvenuto lo scorso 3 agosto e i piccoli sono già stati registrati all’anagrafe dalla coppia che ha portato avanti la gravidanza per 8 mesi. “Siamo contenti – dicono i neo-genitori a La Stampa -. Molto contenti: i nostri figli sono nati, stanno bene e li abbiamo già registrati all’anagrafe. Nessuno potrà più toglierceli”. E la legge italiana, a questo punto della vicenda, da loro ragione. L’iscrizione all’anagrafe dei gemelli infatti, un maschio e una femmina con il cognome del marito della donna che li ha tenuti in grembo, sancisce a tutti gli effetti il loro “status filiale”, e rende quindi molto più complesse da esigere le rivendicazioni dei genitori naturali dei piccoli e pressoché inutile l’udienza prevista per oggi.
 
Il parto è dunque un colpo di scena, probabilmente quello finale, che potrebbe vanificare l’udienza che si è tenuta questa mattina di fronte al giudice civile Silvia Albano. L’incontro era stato sollecitato dalla coppia biologica che, assistita dall’avvocato Nicolò Paoletti, rivendicava la condizione di “veri genitori, perché i geni sono i nostri e i gemelli assomiglieranno in tutto e per tutto a noi”. I genitori biologici avevano pertanto presentato un ricorso urgente per diffidare gli ufficiali di stato civile a registrare all’anagrafe i bambini. Ma la coppia che aveva ricevuto per errore gli embrioni è stata più veloce, ed ha registrato i piccoli prima del pronunciamento della magistratura. Intanto. comunque, sull'ammissibilità del ricorso presentato dai genitori biologici il giudice Albano non ha sciolto la riserva, potrebbe farlo nelle prossime 48 ore.
 
Il parto, con taglio cesareo, è avvenuto lontano da Roma, in un’altra regione, dove la nuova famiglia rimarrà ancora qualche settimana lontano dalle pressioni mediatiche. “Abbiamo bisogno di serenità. Abbiamo già sofferto molto in questi mesi, per noi è finalmente arrivato il tempo di essere una famiglia”.  
 
Un momento così dolce, tuttavia, non impedisce loro di esprimere dispiacere per l’altra coppia. “Ci rendiamo conto della loro sofferenza e questo ci fa male, ma noi eravamo stati disponibili ad incontrarli. C’è una email che dimostra come avessimo chiesto di conoscere il motivo dell’incontro, e invece non ci hanno neppure risposto”. 
 
Oramai però i gemelli sono nati e sono regolari cittadini italiani, figli di una coppia regolarmente sposata. Fattispecie che non elimina l’assolutà particolarità del caso. Una vicenda umana e giuridica che ha fatto molto discutere in questi mesi. Per la legge, salvo un intervento della Corte Costituzionale, i gemelli appartengono dunque alla coppia gestante. Ma anche il Comitato bioetico nazionale, oltre a vari psichiatri, ha suggerito una collaborazione tra le due coppie.  
  
In ogni caso, ora che i gemelli sono nati, entrambe le coppie potranno esigere dall’ospedale Pertini, autore dello scambio di embrioni, un risarcimento milionario. 
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