6.136 bambini malati
Etiopia, Medici senza frontiere: emergenza malnutrizione, servono aiuti
Solo a giugno, sono 67 i bambini morti in Etiopia a causa della malnutrizione acuta severa. Il numero dei bambini affetti dalla malattia oggi in Etiopia è dieci volte superiore a quello dello stesso periodo dell'anno scorso. Alla base dell'emergenza, la grave siccità che attanaglia il paese
In Etiopia è emergenza malnutrizione. A lanciare l’allarme è Medici senza frontiere che ha segnalato la necessità di aiuti alimentari e di un intervento più incisivo delle organizzazioni umanitarie a Doolo, nella regione Somali. “Ci troviamo di fronte a un numero di bambini colpiti da malnutrizione acuta severa mai registrato prima in quest'area dalle nostre équipe, nei 10 anni di lavoro in questa regione”, avverte Saskia van der Kam, consulente nutrizionale di Msf.
6.136 bambini malati
27 i centri terapeutici nutrizionali ambulatoriali e quattro gli ospedalieri che le équipe mediche della ong hanno istituito per curare i bambini vittime della malnutrizione. Sono impressionanti i numeri dell’emergenza: 6.136 i bambini sotto i 5 anni affetti da malnutrizione acuta severa presi in cura dalla ong italiana nelle zone di Danod, Lehel-Yucub, Wardher, Galadi e Daratole. Dieci volte di più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando erano 491 i bambini affetti dalla patologia mortale, secondo Medici senza frontiere. Nelle prime due settimane di giugno, 322 bambini sono stati ricoverati in gravi condizioni nelle quattro strutture ospedaliere. 51 di loro non ce l’hanno fatta. E il numero continua a crescere: ad oggi sono 67 i bambini che hanno perso la vita a causa della malnutrizione: un’emergenza sanitaria, questa, di cui queste morti sono testimonianza.
Le cause
Alla base della crisi nutrizionale due stagioni senza pioggia. La grave siccità che attanaglia l’Etiopia in questo periodo ha provocato la morte del bestiame, costringendo molti nomadi ad abbandonare il loro tradizionale stile di vita e a stanziarsi in campi informali, dove cibo e acqua scarseggiano. “Vediamo intere comunità rimaste senza latte a causa della morte dei loro animali”, spiega Karline Kleijer, responsabile dell'unità di supporto all'emergenza di Msf. “Senza i loro animali, non hanno più una fonte di reddito né i mezzi per trasportare cibo e acqua quando si spostano. Le persone stanno bussando alle nostre porte implorando di avere cibo”. Le persone nei campi hanno ricevuto aiuti alimentari e il governo locale ha fornito fino a tre pasti cotti nella maggior parte dei campi informali.
Le scorte scarseggiano
Le provviste, però, continuano a non bastare per tutti e, infatti, “nell'ultima settimana di maggio la distribuzione di cibo cotto è stata interrotta e la distribuzione mensile di cibo secco è stata cancellata, lasciando un gran numero di persone completamente senza cibo”, ha continuato Kleijer. Inoltre, come ha spiegato Van der Kam, ancora più allarmante è il fatto che il Programma Alimentare Mondiale abbia avvertito che “le scorte eccezionali di cibo per la regione Somali termineranno entro la fine di luglio, condannando alla malnutrizione 1,7 milioni di persone ancor più vulnerabili”.
Rischio di malnutrizione in tutta la regione
Intanto Medici senza frontiere sta programmando di espandere l’azione di emergenza anche in altre zone, incluse quelle di Jarar e Nogob, temendo un peggioramento della condizione nutrizionale e umanitaria in tutta la regione. “Le nostre équipe stanno lavorando con le autorità sanitarie per raggiungere il più elevato numero di bambini possibile e fornire loro cibo terapeutico in modo da ridurre la mortalità, piuttosto che fornire assistenza completa a un minor gruppo di bambini – ha affermato detto Kleijer –. Ma non dovremmo essere costretti a prendere una tale decisione. È necessario che arrivino urgentemente aiuti alimentari e organizzazioni umanitarie”.