I 60 anni dei Trattati di Roma
Una nuova Europa. Oggi i 27 firmano la dichiarazione congiunta
Nel mezzo di una delle più profonde crisi che si sia mai trovata ad affrontare, l’Unione celebra oggi l’anniversario dei suoi trattati fondatori. In un vertice senza la Gran Bretagna, i 27 cercano il rilancio contro populismi e protezionismo. Cinque gli scenari possibili per una nuova Europa
Nel mezzo di una delle più profonde crisi che si sia mai trovata ad affrontare, l’Unione europea celebra oggi l’anniversario dei suoi trattati fondatori. Sono passati 60 anni da quel 25 marzo 1957, quando furono firmati i Trattati di Roma, atto di nascita dell’allora Comunità europea, embrione di ciò che oggi è l’Unione europea. Furono Italia, Francia, Germania Ovest, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo a decidere di rilanciare il progetto europeo dopo il fallimento della Ced (Comunità europea di difesa), rigettata tre anni prima dall’Assemblea nazionale di Parigi. E anche oggi, a Roma, si cercherà il rilancio dell'Europa. Senza la Gran Bretagna, che martedì scorso ha formalmente avviato la procedura per l'uscita dall'Unione.
I leader dei 27 Paesi Ue sono arrivati nella Capitale per un vertice che culminerà con la firma di una dichiarazione congiunta. Sono cinque gli scenari "concreti", senza modifica dei Trattati, per rilanciare il funzionamento dell'Unione europea dopo la Brexit. Fissati nel 'Libro bianco' presentato a marzo dalla Commissione europea, con lo scopo dichiarato di "mettere pressione ai governi Ue perché definiscano la loro visione per il futuro dell'Europa".
La prima idea, "Avanti così", è nel solco dell'attuale, in continuità con la dichiarazione di Bratislava; il secondo si concentra "Solo" sul "mercato unico"; il terzo "Chi vuole di più fa di più", ovvero un'Ue a più velocità; il quarto prevede "Fare meno in modo più efficace", circoscrivendo il campo d'azione; il quinto punta sull'ipotesi federalista "Fare molto di più insieme". Il tema del futuro dell'Ue è stato affrontato anche dal Parlamento europeo, che a febbraio ha approvato tre distinte risoluzioni sul tema. Strasburgo propone misure che vanno dal potenziamento della governance della zona euro, anche con l'istituzione di un vero e proprio ministro Ue delle finanze, alla nascita di un Fondo monetario europeo. Riforme da realizzare applicando al 100% il Trattato di Lisbona ma, per le proposte più radicali, modificando addirittura i Trattati.
Il programma
Dopo la cerimonia (ore 10) in Campidoglio, i capi di Stato e di governo firmeranno la dichiarazione congiunta. Alle 13.30 saliranno al Quirinale dal Presidente della Repubblica. Saranno il premier Paolo Gentiloni, il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, e il presidente di turno della Ue, il maltese Muscat, i primi ad arrivare nella piazza del Campidoglio e ad accogliere, dopo il saluto con la sindaca Raggi. Nella Sala dell'Esedra del Marco Aurelio si terrà il discorso di benvenuto della prima cittadina capitolina e poi tutti gli invitati si sposteranno nella Sala degli Orazi e dei Curiazi dove da un altro ingresso accederanno gli altri ospiti. Secondo il protocollo sono previsti subito dopo gli interventi del presidente del Consiglio Gentiloni, del presidente del Parlamento Ue Tajani, del presidente di turno della Ue, Muscat, del presidente del Consiglio Ue, Tusk, e del presidente della Commissione europea Juncker. Alle 11,45 la firma. A conclusione della cerimonia solo i Capi di Stato e di governo entreranno nel cortile del Palazzo dei Conservatori per la photo opportunity. Al termine e' in programma la conferenza stampa, alla quale prenderanno parte Gentiloni, Tusk, Tajani, Juncker e Muscat. Finito l'incontro con i giornalisti l'appuntamento successivo e' al Quirinale per il pranzo organizzato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. I rappresentanti Ue in questa occasione saranno raggiunti dalle e dai consorti che in mattinata hanno in programma una visita in un museo della Capitale.
Roma blindata
Due aree di massima sicurezza in centro, con 39 varchi di accesso e tiratori scelti sui palazzi, stop al transito di auto, camion e pedoni, 5mila agenti delle forze dell'ordine impiegati e 100 telecamere in piu' per acquisire preventivamente immagini utili in vista delle manifestazioni. E' "l'imponente" piano di sicurezza messo a punto per le celebrazioni del 60 Anniversario dei Trattati di Roma. Un dispositivo già entrato nel vivo con l'avvio delle prime bonifiche e l'arrivo dei leader stranieri. Da ieri identificate 1500 persone appartenenti ai centri sociali, sette fogli di via firmati dal questore di Roma dopo che queste sette persone sono state trovate in possesso di cappucci e altri indumenti atti ad impedire l’identificazione. E’ stato trovato anche un furgone con dentro degli scudi artigianali in plastica, caschi e felpe con cappuccio. In zona Testaccio, dove passerà il corteo dei oggi pomeriggio, sono state ritrovati delle spranghe e dei bastoni, nascosti tra le siepi.
Sei manifestazioni
Sei complessivamente i sit-in e cortei preavvisati, a cui sono attesi circa 25mila partecipanti. Il piu' numeroso e a rischio e' quello dei movimenti della piattaforma Eurostop che partira' da porta San Paolo alle 14 e arrivera' a Bocca della Verita'. Alle 11 iniziera' il corteo del movimento Federalista europeo dalla Bocca della Verita' all'Arco di Costantino e si unira' a meta' tragitto al corteo Nostra Europa (che partira' alla stessa ora da piazza Vittorio). Alle 10 all'Auditorium Angelicum un sit-in di Fratelli d'Italia mentre alle 15 scenderanno in piazza circa 5mila persone per il corteo del Movimento Nazionale per la Sovranita' da piazza Esquilino a via dei Fori Imperiali. Alla stessa ora, inoltre, la manifestazione del Partito comunista a piazzale Tiburtino. Durante le manifestazioni di domani il questore Guido Marino ha vietato caschi, copricapo e altro vestiario, tipo passamontagna, 'idoneo al travisamento' e anche petardi. Annunciati controlli in borse e zaini nell'ottica dell'attivita' antiterrorismo.