ECONOMIA
Bufera sul nuovo piano
ArcelorMittal, per Ministeri interessati e commissari ex Ilva "piano deludente'"
Gli esuberi occupazionali si aggirerebbero all'incirca sulle 3.300 unità nella fase transitoria. A regime l'organico tornerebbe a 10.700 unità. Incerto il destino dell'Altoforno 5 (Afo5). Patuanelli: "Azienda ha violato gli accordi"
"Deludente" però è il primo giudizio al nuovo piano industriale 2020-2025 presentato ieri pomeriggio al Governo da ArcelorMittal. Giudizio formulato in mattinata in una call conference che ha visto partecipare Mise, Mef (a livello di dirigenti e tecnici), il consulente del Governo sul dossier ArcelorMittal, Francesco Caio, e i commissari di Ilva in amministrazione straordinaria .
Fonti qualificate ne hanno dato notizia all'agenzia Agi. A poche ore dal recapito del nuovo piano industriale di ArcelorMittal che gestisce in affitto gli impianti siderurgici di Taranto, Genova e Novi Ligure (la proprietà degli impianti è di Ilva in amministrazione straordinaria) il giudizio "deludente" viene espresso perché l'insieme delle proposte avanzate da ArcelorMittal viene ritenuto lontano dall'accordo dello scorso marzo, tra Ilva in amministrazione straordinaria e ArcelorMittal. Quel piano prefigurava a regime, nel 2025, una produzione di 8 milioni di tonnellate di acciaio e il mantenimento dell'attuale forza lavoro, pari a 10.700 occupati nel gruppo. Nel nuovo piano, invece, la produzione è di 6 milioni e gli occupati 7.500. Ci sarebbero pertanto circa 3.300 esuberi, nella fase transitoria fino al 2023, per i quali si utilizzerebbero gli ammortizzatori sociali. Inoltre perplessità sarebbero state sollevate relativamente al sostegno economico chiesto da ArcelorMittal, cioè: 200 milioni a fondo perduto a titolo di indennizzo Covid e un prestito di 600 milioni con garanzia Sace.
Il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, in un'intervista a Radio Anch'io, prima della presentazione del nuovo piano industriale, si era espresso in termini pessimistici dicendo: "Se Mittal ha deciso si andarsene se ne andasse e la finiamo qui. Pagando la clausola prevista. I tagli al lavoro sono inaccettabili". In serata il ministro Stefano Patuanelli in un'intervista al TG1 ha affermato che l'azienda siderurgica ha violato gli accordi: "Il piano che ArcelorMittal ha presentato non riflette le volontà del Governo per Taranto e non rispecchia l'accordo del 4 marzo". "Da settembre - spiega ancora Patuanelli- Mittal ha detto dapprima che c'è un problema per l'acciaio in generale, poi ha usato la scusa dello scudo penale e oggi invece dice che il Covid avrà un effetto per ben tre anni sul mercato dell'acciaio. Io credo che bisogna ripartire dall'accordo del 4 marzo e continuare su quella strada".
Dura presa di posizione dei sindacati tutti
Il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli ha convocato per martedì 9 giugno, alle ore 10, in videoconferenza i sindacati sulla vicenda Ex Ilva, accogliendo le loro richieste. All'incontro ci sarà la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, e dovrebbe prendervi parte anche il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri.
I sindacati dei metalmeccanici già ieri sera, appena si sono diffuse le notizie relative al nuovo piano, hanno chiesto a gran voce al Governo di essere convocati sia per conoscere in dettaglio il piano ma soprattutto per sapere quale sarà l'orientamento del Governo. Intanto per il segretario generale Fim-Cisl Marco Bentivogli la previsione nel nuovo piano di 3300 esuberi già nel 2020, con una produzione che si assesterebbe intorno a 6 milioni di tonnellate annue e il rinvio del rifacimento e ripartenza dell'Altoforno 5 (Afo5) con le necessarie opere ambientali: "Non sono accettabili". Il lockdown e il cambiamento di scenario è "un ottimo alibi" per ArcelorMittal - dice sempre Bentivogli - mentre "nell'indotto da mesi non si pagano stipendi e in molti casi non arrivano gli ammortizzatori sociali". Sul piede di guerra anche Rocco Palombella, segretario generale Uilm e Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil. Rocco Palombella parla di: "Numeri inaccettabili e drammatici" mentre Francesca Re David: "E' il momento di 'abbassare la maschera' sull'ex Ilva".