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ITALIA

Il Presidente della Regione: "Rischiamo di non finire le opere"

Caso Expo. Renzi contro Maroni: "Responsabilità della Lombardia"

Il presidente della Lombardia ha detto di attendere "fiducioso" il decreto del governo annunciato per venerdì, ma ha aggiunto che il rischio è di non fare in tempo con i lavori. Da Shanghai la replica del presidente del Consiglio: "Expo occasione gigantesca per tutta l'Italia, no ai professionisti del pessimismo"

Lavori per Expo
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Milano È scontro aperto fra il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, che ha lanciato l'allarme sui ritardi per l'esposizione universale, e il premier Matteo Renzi. Secondo il governatore, infatti, i lavori di Expo rischiano di non essere finiti per l'inaugurazione del primo maggio 2015. 

Maroni: "Rischiamo di non finire le opere"
''Rischiamo di andare oltre il 30 aprile senza avere completato le opere'' ha detto chiedendo al governo di ''darsi una mossa, altrimenti Expo è bloccata, i lavori sono bloccati e francamente non trovo motivo". Immediata la replica del presidente del Consiglio da Shanghai che ha criticato 'i professionisti del pessimismo': "Piuttosto che sollevare polemiche sterili Maroni rifletta sulle responsabilità della Lombardia''. 

Il decreto del governo
Non è la prima volta che il governatore, dopo l'inchiesta della Procura di Milano sugli appalti per la manifestazione, chiede di approvare il decreto su Expo, che affida poteri di controllo al presidente dell'authority anticorruzione Raffaele Cantone. Era atteso per la settimana scorsa in Consiglio dei Ministri, ma è slittato. Il governatore non è, però, l'unico a preoccuparsi per i tempi. A 40 giorni dagli arresti dell'inchiesta Expo, ha osservato il vicepresidente del Csm Michele Vietti, ''sarebbe bene passare dalle parole ai fatti''.

"Polemiche inutili"
Maroni si è detto fiducioso ma ''andando avanti così - ha avvertito - se passano questa settimana e la prossima'' il rischio è di non fare in tempo. ''Polemiche inutili'' secondo il ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina, che ha le deleghe ad Expo. Il decreto, ha assicurato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, andrà in Consiglio dei Ministri venerdì prossimo. "Credo che Maroni debba star tranquillo - ha commentato -, magari se si fosse agitato prima forse più occhi avrebbero potuto evitare di mandare Cantone dopo".

"No ai professionisti del pessimismo"
Nessuno intende fare una brutta figura internazionale. Secondo Renzi  "l'Expo di Milano deve essere l'occasione per l'Italia di raccontare se stessa, l'Italia è più grande delle cose negative che vengono dette". Poi l'esortazione: "Dobbiamo usare l'Esposizione per scrivere una pagina nuova del racconto del Made in Italy. È una gigantesca opportunità per tutti". ''Non possiamo essere il Paese che realizza il 'grandioso' risultato di consegnare opere incompiute o connotate dalla corruzione'' ha sintetizzato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.

L'inchiesta
Intanto, sul fronte dell'inchiesta i pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio hanno dato parere negativo alle istanze di scarcerazione presentate dalle difese dell'ex manager Expo Angelo Paris e dell'imprenditore Enrico Maltauro, arrestati più di un mese fa assieme ai presunti ''organizzatori'' della ''cupola'', l'ex funzionario Pci Primo Greganti, l'ex parlamentare Dc Gianstefano Frigerio e l'ex senatore Pdl Luigi Grillo.

I pm: "No alla scarcerazione"
I due hanno reso ampie confessioni e fornito riscontri all'ipotesi accusatoria ma, da quanto si è saputo, gli inquirenti hanno detto no alla scarcerazione perché ci sono
ancora aspetti da chiarire e alcune risposte non li hanno convinti, in particolare in relazione alla presunta gara truccata per le 'architetture di servizi' dell'Expo. Il gip
Fabio Antezza dovrebbe pronunciarsi sulle istanze mercoledì.
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