ECONOMIA
Torino
Fca-Renault: oggi nuovo Cda, guarda fusione con interesse
Obiettivo è formare il terzo colosso dell'auto
Appendino: incontrerò vertici su ricadute fusione
"L'Amministrazione comunale sta seguendo con grande attenzione l'operazione". Ad affermarlo è la sindaca di Torino Chiara Appendino a proposito dell'ipotesi di fusione tra i gruppi Fca e Renault. La prima cittadina, che è già in contatto con Fca, incontrerà nei prossimi giorni i vertici del Gruppo "per conoscere quali ricadute avrà il progetto di fusione sul territorio del capoluogo piemontese e per assicurarsi che vengano tutelati gli investimenti e i livelli occupazionali nei siti produttivi torinesi".
Fonti Parigi: si tratta 50-50
"È del tutto escluso che il progetto di fusione possa portare ad una presa di controllo di Renault da parte di Fiat-Chrysler": è quanto ha dichiarato una fonte del governo francese citata dall'agenzia France Presse, mentre a Boulogne-Billancourt, alle porte di Parigi, era in corso il Cda di Renault chiamato ad esprimersi sulla proposta di fusione avanzata da Fca.
Il Cda di oggi è cominciato poco dopo le 15:00. Se il consiglio darà il proprio via libera condizionato alle grandi linee del progetto, potrebbe decidere l'apertura di negoziati esclusivi con Fca che potrebbero durare anche diversi mesi se non un anno. Obiettivo? Formare il terzo colosso mondiale nel settore dell'auto nel quadro della fusione "tra eguali", 50-50, proposta dal gruppo italo-americano.
Questa mattina, il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, ha telefonato al capo di Nissan, Hiroto Saikawa. Ieri, il gruppo giapponese ha fatto sapere di non essere opposto all'unione ma ritiene che se il matrimonio si farà, allora sarà necessaria "una fondamentale revisione" delle sue relazioni con Renault. Il ministro dell'economia, Bruno Le Maire - che nel week-end ha visto John Elkann a Parigi - ha ribadito più volte che il progetto "è una reale opportunità per Renault e per l'industria automobilistica francese". Ma al tempo stesso ha invocato con forza una serie di garanzie nella fusione allo scopo di evitare tagli occupazionali e difendere l'interesse nazionale, tra cui il quartier generale operativo del nuovo gruppo a Parigi, un dividendo straordinario per gli azionisti di Renault e un posto al governo in Cda sul quale, secondo indiscrezioni di stampa, ci sarebbe una sostanziale intesa. Il progetto prevede la creazione di una holding basata ad Amsterdam, divisa 50-50 tra Renault e Fca, e quotata a Parigi, New York e Milano. La famiglia Agnelli, che controlla il 29% di Fiat-Chrysler, vedrebbe la sua parte automaticamente diluita al 14,5%, restando comunque primo azionista della nuova entità, mentre lo Stato francese scenderebbe al 7,5% dall'attuale 15% che detiene attualmente in casa Renault.