MONDO
Un sobborgo di St. Louis
Ferguson, poliziotto ferito con un'arma da fuoco
Un poliziotto è stato ferito al braccio mentre inseguiva due ladri; il capo della polizia: sparatoria non legata alle proteste della comunità afroamericana
La sparatoria, secondo quanto emerge da una prima ricostruzione, non è legata alle proteste che ancora in questi giorni agitano la comunità di Ferguson. "Non vi è alcuna ragione di credere in un collegamento tra le due cose", ha spiegato Jon Belmar, capo della polizia della Contea di St Louis.
Ferguson, sobborgo di St. Louis, per giorni è stato teatro di violente proteste della comunità afroamericana dopo la morte dell'adolescente nero Michael Brown, ucciso lo scorso 9 agosto dall'agente di polizia Darren Wilson. Ci sono stati scontri, saccheggi e arresti durante le manifestazioni, tanto che il governatore del Missouri, Jay Nixon, è stato costretto prima a far intervenire la Guardia nazionale e poi ad imporre il coprifuoco per tre giorni. Giovedì scorso la tensione era salita di nuovo alle stelle quando il capo della polizia di Ferguson aveva chiesto pubblicamente scusa per quanto accaduto, rifiutando però di dimettersi.
Dopo le proteste l'agente Wilson è stato messo in congedo forzato e da allora è "scomparso". Tre autopsie hanno confermato che Mike Brown è morto a causa dell'ultimo proiettile sparato alla testa. Il presidente Obama ordinò di aprire un'inchiesta, tuttora in corso, per verificare se nelle pratiche adottate dalla polizia locale si annidino comportamenti ispirati al razzismo.