ITALIA
Allerta terrorismo
Finto passaporto pakistano, volo bloccato a Fiumicino
Sul volo che stava per decollare per Londra-Luton la polizia ha individuato un uomo con un falso passaporto pakistano, ora in stato di fermo. Il capoluogo partenopeo sarebbe il centro per ottenere documenti falsi. Un'altra italiana nella Jihad
Passeggero con falso passaporto del Pakistan
Dopo la segnalazione della polizia sono partite le verifiche: si cercava un uomo di origini mediorientali, salito sull’aereo con passaporto pakistano falso. Individuato poco dopo, ora l’uomo è in stato di fermo, a disposizione della Procura di Civitavecchia. Il volo è invece ripartito con un’ora di ritardo, dopo i controlli necessari sui bagagli.
Le indagini: analisi impronte e possibili contatti
Ora sarà l’Afis, il sistema del Viminale per identificare le impront digitali, a dare qualche informazione in più sull’uomo fermato a Fiumicino e a stabilire se l’identità attribuita dalle impronte coincida o meno con quella riportata sul passaporto. In parallelo le indagini puntano anche a capire se abbia incontrato qualcuno – e chi – in Italia e perché stesse viaggiando verso Londra.
Napoli snodo per i documenti falsi
La procura del capoluogo campano è convinta che Napoli sia uno snodo fondamentale. Nella galassia delle basi del terrorismo islamico che minacciano l’Europa sotto il Vesuvio i jihadisti, o aspiranti tali, arrivano per ottenere documenti falsi. Nelle indagini di Ros, Digos e Dda c’è anche uno dei terroristi dell’attentato di Madrid dell’11 marzo 2004, fermato a Napoli insieme ad alcuni camorristi dei clan di Secondigliano qualche giorno prima dell’esplosione di quattro treni regionali. In particolare nell’inchiesta del ‘Corriere della Sera’ si segnala uno dei primi ‘collaboratori di giustizia’ che avevo fatto parte di una cellula terroristica islamica vicino al gruppo Al Qaeda nel Maghreb. La sede del network magrebino si troverebbe ad Algeri, con legami dalla Norvegia a Salerno. Indicazioni che si aggiungono ai cablogrammi di Wikileaks, secondo cui l’FBI ritiene che il denaro della droga di ‘Ndrangheta e Camorra finanzi gruppi terroristici armati attraverso il traffico di droga.
Un’altra italiana nella Jihad
A queste informazioni della procura partenopea bisogna sommare la notizia riportata dalla ‘Stampa’ secondo cui ci sarebbe un’altra italiana convertita alla guerra santa. Dopo Fatima, la 27settenne napoletana di Torre del Greco arruolata in Siria a seguito di un matrimonio con un marocchino - una ventenne, di nascita maghrebina ma da tempo cittadina italiana, che viveva poco distante da Milano, attualmente è sospettata di trovarsi a militare per la causa del califfo Al Baghdadi in territorio siriano.