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MONDO

Dopo il blitz a Bruxelles

Terrorismo, due jihadisti arrestati al confine con l'Italia. E' allerta in tutta Europa

La polizia francese, allertata dai colleghi belgi, ha fermato due persone che stavano fuggendo verso il confine. L'intelligence italiana continua a monitorare un centinaio di "sospetti"

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I due cittadini belgi arrestati in Francia nell'ambito della retata anti-jihadisti condotta da Bruxelles erano in fuga verso l'Italia e sono stati bloccati dalla polizia francese nella regione di Chambéry su segnalazione di quella belga. E' quanto si apprende da fonti di polizia. I due belgi volevano passare la frontiera nel momento stesso in cui i doganieri francesi hanno ricevuto la segnalazione da parte delle autorità del Belgio e sono quindi stati fermati. Appena lanciato l'attacco a Verviers, i due membri della cellula jihadista si sarebbero dati immediatamente alla fuga. La polizia belga aveva subito emesso un mandato d'arresto europeo. Ora la Francia dovrà decidere se estradarli verso il Belgio.

Le contromisure italiane
Pietro Grasso, nell'esercizio delle funzioni del Presidente della Repubblica, ha ricevuto intanto nel suo studio di palazzo Giustiniani il sottosegretario di Stato con delega alla Sicurezza della Repubblica, Marco Minniti, che lo ha aggiornato sulla situazione della sicurezza nazionale e internazionale.
Un centinaio di nomi, in maggioranza magrebini di seconda generazione già inseriti nel contesto italiano, residenti soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Veneto e Lazio. Di questi, una decina sono donne. E' la lista di jihadisti su cui sono focalizzati l'intelligence italiana e l'antiterrorismo. Le persone "attenzionate", in maggioranza giovani tra i venti e i 35 anni, sono soprattutto stranieri di seconda generazione che vivono regolarmente in Italia e sarebbero molto attivi sul web.

A Londra allarme per le comunità ebraiche
E in Inghilterra, la polizia britannica sta aumentando la sorveglianza per proteggere le comunità ebraiche del Regno Unito dopo gli attacchi di Parigi. Lo ha annunciato Mark Rowley, portavoce nazionale per l'antiterrorismo, secondo cui ci saranno più pattuglie nei quartieri a rischio e una maggiore collaborazione con i leader delle comunità, alla luce della "persistente retorica antisemita da parte di estremisti". Si sta anche rivedendo la sicurezza degli stessi agenti di polizia per difenderli da possibili attacchi.
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