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ITALIA

Jihad

Emergenza terrorismo, espulsi dall'Italia 10 presunti jihadisti da inizio 2015. Arresti in Grecia

Gli stranieri, maghrebini, balcanici e mediorientali in contatto con Isis e Al Qaeda, sono stati ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale. L'allerta nel nostro Paese è cresciuta dopo gli arresti di due presunti terroristi al confine: erano ricercati in Belgio, fermati al Fréjus. Il ministro Gentiloni: "L'allarme in Italia ora è sette su dieci"

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Dal primo gennaio sono già dieci gli stranieri espulsi dall'Italia, che si aggiungono ai tredici del 2014. Sono maghrebini, balcanici, mediorientali che vivevano soprattutto in Lombardia, in Veneto. Sono stati rispediti nei loro paesi di origine per motivi di sicurezza nazionale: i loro nomi erano emersi durante l'attività investigativa del Ros dei carabinieri e dell'antiterrorismo. 

A questi dieci nomi potrebbero presto aggiungersene altri: il Comitato analisi strategica antiterrorismo è al lavoro per valutare ulteriori liste di sospettati. Ci sarebbero ancora quattrocento identità da verificare con attenzione.Tra loro potrebbero esserci anche predicatori in missione in Italia per reclutare "foreign fighthers", combattenti occidentali da spedire nei teatri di guerra, in primis in Siria.

L'allarme è alto
L'allarme è alto. In queste ore sarebbero arrivate segnalazioni dai servizi alleati su una presunta cellula terroristica che sarebbe diretta in Italia. Questa cellula non avrebbe nulla a che vedere con l'operazione antiterrorismo di questi giorni in Belgio.

Una base in Italia?
Secondo il quotidiano "Repubblica", a Roma ci sarebbe una base jihadista pronta ad accogliere terroristi in fuga da altri paesi europei. L'ipotesi spunta dalla intercettazioni dell'organizzazione fermata in Belgio. E forse proprio nella capitale erano diretti i due fratelli marocchini provenienti dal Belgio e fermati al valico del Frejius, prima di Bardonecchia. In Italia dunque non solo di passaggio, come confermerebbero le telefonate tra componenti della stessa cellula formata da oltre che da marocchini anche da ceceni - tutti musulmani - in cui si farebbe riferimento a contatti che avrebbero a disposizione basi sicure a Roma.

I quattro arresti in Grecia
È stato arrestato in Grecia Abdelhamid Abaaoud, 27 anni, conosciuto con il nome di battaglia di Abou Soussi, insieme ad altre tre persone. Era ritenuto il presunto capo della cellula jihadista che stava pianificando attentati in Belgio. Ma la Procura belga nega che le persone arrestate in Grecia siano collegabili con l'inchiesta sulle morti di Verviers. Lo scrive il sito del quotidiano belga 'La Libre'. Dunque, nessun legame con l'operazione antiterrorismo condotta in Belgio giovedì scorso, conclusasi con la morte di due jihadisti e l'arresto di una terza persona. Nella giornata di sabato 17 gennaio ci sono stati altri trenta arresti in tutta l'Europa: si tratta di jihadisti pronti a tutto pur di difendere il terrore, forse persino a decapitare un alto magistrato belga.
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