MONDO
Allerta Ue
Caccia ai jihadisti in tutta Europa, due arresti al confine con l'Italia
Maxi-retata in diversi Paesi, in Belgio erano pronti a colpire a giorni: piano per decapitare una personalità importante. Forse in Grecia il leader della rete terroristica
E mentre la leader del Front National Marine Le Pen chiede la pena di morte, sale l'allerta Ue, con Spagna e Belgio che decidono di passare all'azione adottando nuove misure anti-terrore.
In particolare, il Belgio ha annunciato che schiererà per la prima volta, dopo molti anni, militari in piazza accanto alla polizia per proteggere obiettivi sensibili, come sinagoghe e ambasciate.
Si cerca un belga in Grecia
C'è un brussellese ora residente in Grecia dietro la cellula jihadista scoperta a Verviers. Lo riportano oggi i media belgi. Si tratta di un uomo di 27 anni proveniente dal quartiere di Molebeek, comune di Bruxelles, roccaforte dell'islam nella capitale belga. Abou Soussi, questo il suo nome di battaglia, prima di stabilirsi in Grecia si era recato in Siria per combattere con le formazioni dell'Isis. La polizia sarebbe risalita a lui attraverso intercettazioni.
Intanto, nuovo allarme bomba scattato a Uccle, un comune-quartiere residenziale di Bruxelles per una valigia abbandonata nei pressi di piazza Marlow. La zona è stata evacuata e interdetta al pubblico e una squadra di artificieri si è messa al lavoro per verificare il contenuto della valigia.
La maxi-retata
Dodici le perquisizioni e tredici i fermati in Belgio fra capitale e province sino a Verviers, teatro del sanguinoso scontro a fuoco dove due sospetti "foreign fighters" di una cellula pronta a colpire sono morti sotto i colpi dei corpi speciali. A questi si aggiungono altri due arresti, sempre legati alla cellula di Verviers, compiuti dai doganieri francesi nella zona di Chambéry su mandato d'arresto europeo spiccato dalle autorità belghe accortesi in tempo della fuga dei due sospetti, pronti a passare il confine con l'Italia. Anche Parigi ha aperto gli occhi ritrovandosi con una dozzina di fermi effettuati in periferia e che hanno portato all'arresto del complice principale di Amedy Coulibaly, l'attentatore del supermercato kosher. Lunga notte pure a Berlino, dove sono state fermate due persone fra cui un arruolatore di jihadisti turchi e russi. Mentre una ragazza di diciotto anni è stata arrestata per terrorismo all'aeroporto di Stansted, vicino a Londra.
"Siamo lontanti dalla fine"
La maxi-retata europea però, hanno tenuto a precisare le diverse polizie coinvolte, non era stata concordata né, almeno per ora, sono stati riscontrati legami fra la "filiera" dei fratelli Kouachi e Coulibaly, quella di Verviers e il reclutatore berlinese. "E' lungi dall'essere finita - ha avvertito il premier francese Manuel Valls - la minaccia non è mai stata così forte". Secondo l'intelligence americana, anzi, ci sarebbero fino a venti cellule dormienti in Europa pronte a colpire, soprattutto in Belgio, Germania, Francia e Olanda. Non a caso è infatti stata aumentata anche la sicurezza nei palazzi Ue a Bruxelles ed è subito arrivato il sostegno della Commissione al giro di vite sui documenti d'identità proposti da alcuni Paesi fra cui il Belgio. Bloccare il proliferare dei "foreign fighters" sarà anche il tema della riunione dei ministri degli Esteri Ue lunedì, mentre il premier belga Charles Michel ha chiesto che il vertice dei 28 del 12 febbraio possa prendere decisioni concrete per la lotta al terrorismo.
Arrestati due francesi nello Yemen
Due francesi sospetti di essere affiliati ad al Qaeda nella penisola Arabica sono stati arrestati in Yemen. Lo hanno reso noto le autorità di Sanaa.
I Paesi minacciati
Nel frattempo Spagna e Belgio non hanno perso tempo adottando nuove misure contro la lotta ai jihadisti. In particolare il Belgio, oltre a prevedere la possibilità di ritirare documenti d'identità, adotterà entro massimo metà febbraio misure per congelare i beni, inserire nel codice penale i viaggi all'estero a fini terroristici e creare sezioni speciali nelle carceri per reclutatori e reclutati. "Non abbiamo paura. La nostra risposta deve essere ferma, ma deve essere collettiva", ha avvertito il presidente francese François Hollande, anche di fronte alla proposta choc di Marine Le Pen di reintrodurre la pena di morte per i jihadisti, definita "uno strumento necessario nell'arsenale giuridico di un Paese".
Gelo Francia-Usa, Kerry si scusa
E nel giorno del dolore dell'ultimo saluto al caporedattore di Charlie Hebdo, Charb, fra l'Internazionale, "Bella ciao", vignette e tanta musica jazz, il segretario di Stato americano John Kerry ha fatto mea culpa, scusandosi per l'assenza alla grande marcia di Parigi di domenica scorsa: "Il nostro cuore è con voi", ha detto, mandando un "grande abbraccio" a Parigi.