POLITICA
Il Pd alla ricerca di un nome condiviso
Futuro del Quirinale? Serracchiani: non è nel patto del Nazareno. M5S si chiama fuori
Incontri e colloqui per la scelta del futuro Presidente della Repubblica prima delle votazioni. Il M5S si tira fuori; il vice segretario dem: "Ce ne faremo una ragione". La ega: "Ci collochiamo lontani da questi partiti"
"La posizione di Largo del Nazareno - spiega - è centrale e rispecchia la centralità del Pd nel sistema politico italiano. E il valore degli incontri con Berlusconi è l'aver rimesso intorno allo stesso tavolo forze così distanti a parlare di riforme utili al Paese. Ma non ci sono accordi o clausole segrete".
Con Berlusconi l'incontro dovrebbe esserci prima del vertice ufficiale. E intanto il toto nomi si arricchisce di proposte, dalle più stravaganti - che arrivano dal web - ai pronostici giornalistici. I militanti di tutte le forze politiche invece sono restii a svelare i loro candidati ideali, complice la scaramanzia per cui nome acclamato si è rivelato spesso già bruciato.
Sull'identikit però ognuno dice la sua. Il premier Matteo Renzi invoca una figura "rappresentativa" per gli italiani. Forza Italia, auspicando di non dover votare nuovamente un Presidente della Repubblica di sinistra, è contro i tecnici. Ma il consigliere dell'ex Cavaliere Giovanni Toti da Il Corriere della Sera dice: non poniamo veti e non vogliamo subirli. E poi: "Un candidato che metta d'accordo è altamente auspicabile".
Ma, al di là di Forza Italia, Renzi e i suoi uomini sono impegnati a ricomporre il dialogo con la minoranza interna. Recuperando il più possibile le spaccature interne contro il fronte Vendola-Civati e il loro candidato Non Nazareno. Matteo Salvini invece spiega al Giornale Radio Rai che "ci collochiamo lontani da questi partiti che fanno accordicchi sotto banco".
Si chiama fuori dalle consultazioni per trovare un'intesa sul prossimo Presidente della Repubblica il Movimento5Stelle (GUARDA VIDEO Grillo) che dalla Notte dell'onestà a Roma chiede il disco verde per l'inquilino del Colle ai primi tre turni di voto, ovvero quando la maggioranza di 2/3 obbliga a intese più ampie del cosiddetto 'patto del Nazareno". Pentastellati che affermano: "Se non fosse per un presidente (Giorgio Napolitano, ndr) che ha lavorato contro la democrazia oggi ci saremmo noi a governare le macerie di questo paese".