ECONOMIA
Chengdu (Cina)
G20: da Brexit incertezza, ma ben posizionati per reagire. Padoan:"Su banche nessun rischio sistema"
I ministri delle Finanze e governatori centrali delle 20 maggiori economie sviluppate ed emergenti auspicano in futuro di "vedere la Gran Bretagna come un partner stretto dell'Ue"
La Brexit "ha aggiunto incertezza nell'economia globale", ma i Paesi del G20 sono "ben posizionati per rispondere proattivamente alle potenziali conseguenze economiche e finanziarie", mentre sperano che il "Regno Unito resti un partner stretto dell'Unione europea" si legge nel comunicato finale.
Il documento, letto dal ministro delle Finanze cinese Lou Jiwei, elenca anche come altri fattori negativi per l'economia mondiale: "I conflitti geopolitici, il terrorismo e i flussi di rifugiati, che complicano il contorno economico mondiale".
Tra gli altri fattori di instabilità, la forte fluttuazione delle materie prime e la bassa inflazione di alcuni Paesi, elementi che il G20 afferma lascino l'economia mondiale "più debole di quanto sarebbe auspicabile", in cui "i benefici della crescita devono essere suddivisi meglio" tra i diversi governi.
Quindi, i leader economici si impegnano a usare "tutti gli strumenti di politica monetaria, fiscale e strutturale, in modo individuale o congiunto, per arrivare alla meta di una crescita forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva". La dichiarazione finale avverte che "la politica monetaria in solitaria non può condurre a una crescita equilibrata", mentre movimenti volatili e disordinati nei tassi di cambio possono avere "conseguenze avverse per la stabilità economica e finanziaria".
Padoan: su banche non c'è alcun rischio sistema
Il voto per la Brexit dovrebbe avere "effetti limitati" sull'economia di cui il governo terrà conto nella Legge di Stabilità del 2017, così come del rallentamento globale, ma mantenendo "la barra dritta" su una politica che sia al tempo stesso "di consolidamento e crescita". Lo ha affermato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan ai microfoni di Rai News 24. E in collegamento da Chengdu, dove si è chiuso il G20 delle Finanze, Padoan ha ribadito che sulle banche italiane si sta ancora dialogando con la Commissione europea su possibili interventi, mentre ha escluso che al momento sia necessario far ricorso ai meccanismi di "bail in", o autosavataggio.
Sul quadro generale "tutte le istituzioni internazionali hanno stimato che a causa della Brexit ci sarà minore crescita in in alcuni Paesi dell'Europa, naturalmente soprattutto in Gran Bretagna, ma dovrebbero essere effetti limitati", ha detto Padoan.
"Tra pochi mesi - ha proseguito - vareremo la legge di stabilità, che è la manovra che bisogna fare ogni anno, quindi valuteremmo il nuovo quadro macroeconomico alla luce di questo rallentamento globale, che purtroppo era già iniziato prima della Brexit". "Comunque - ha chiarito Padoan - continueremo a tenere la barra dritta che è quella di una politica di consolidamento e di crescita allo stesso tempo".
Quanto alle banche "con la commissione europea abbiamo da tempo dialogo molto costruttivo riguardo alla definizione pratica dei gradi di flessibilità che, all'interno della normativa sul bail in, si possono ottenere. Quindi siamo confidenti. Ma per quanto riguarda le banche - ha detto - escludo che per il momento momento sia necessario ricorrere a queste misure".
"Non c'è alcun rischio, il sistema delle banche italiane è solido, naturalmente sta venendo fuori dopo una lunga recessione costata il 10% in termini di Pil e naturalmente l'Italia è una economia basta sul credito, cosa che si riflette poi sui bilanci delle banche" ha poi sottolineato il ministro. "Ad ogni modo ci sono pochi casi critici che sono stati circoscritti e risolti con un processo di mercato" ha aggiunto, ricordando le misure prese per velocizzare i tempi di recupero.
Infine, sui risparmiatori "ribadisco quello che il presidente del Consiglio e io stesso abbiamo ripetuto in queste settimane: il risparmio sarà totalmente garantito".