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ECONOMIA

Shaeuble: no a nuovi stimoli fiscali

G20 Shanghai, Ocse: rischio crescita globale. Lew: usare tutti gli strumenti per sostenere economia

 A Shanghai, in Cina, la riunione del G20. In primo piano al vertice dei governatori delle banche centrali e dei ministri delle finanze la capacità dei governi di stimolare la crescita.

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I Paesi del G20 dovranno utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione per sostenere l'economia e a domanda globale. Lo ha dichiarato oggi il segretario al Tesoro statunitense, Jack Lew, durante il G20 finanziario di Shanghai. "E' sempre più importante utilizzare tutte le leve della politica che sono disponibili - ha dichiarato Lew ai microfoni dell'agenzia Reuters - e questo significa usare le leve fiscali così come la politica monetaria e le riforme strutturali", evitando la svalutazione competitiva.

Un cenno Lew lo ha dedicato anche alla Cina, che ha gli strumenti necessari per affrontare il cambio di passo in economia, ma che deve rispettare la sua agenda delle riforme e comunicare con chiarezza le proprie linee, sopratutto nel tasso di cambio della valuta. Lew ha poi rassicurato sulle aspettative per l'economia americana, che giudica "abbastanza buona".

La riunione giunge con l'economia mondiale in affanno su diversi fronti, dal rallentamento della crescita della Cina, al crollo dei prezzi delle materie prime. L'Ocse la scorsa settimana ha ridotto le sue previsioni di crescita del Pil globale per quest'anno dal 3,3% al 3%.

Le prospettive di crescita globale rimangono offuscate nel breve termine, con le economie emergenti che perdono spinta, il commercio mondiale che rallenta e la ripresa nelle economie avanzate ancora zavorrata dalla persistente debolezza degli investimenti". Lo scrive l'Ocse nel rapporto 'Going for growth' per il G20 finanziario che si apre oggi a Shangai. 

Germania contro il piano di stimolo per il rilancio dell'economia mondiale
La Germania va controcorrente al vertice dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali del G20 a Shangai. Berlino è contraria a un piano di stimoli fiscali per rilanciare la crescita economica, che attualmente sta rallentando a livello globale. E i tentativi dei governi di rilanciare le loro economie con allentamenti della politica monetaria, ha affermato il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble in una conferenza stampa.

Ocse, Italia migliora ma emergenza lavoro
Dopo essere stata "duramente colpita dalla crisi", l'economia italiana "ha assistito a una ripresa della produzione e a un miglioramento del mercato del lavoro" ma l'elevatissima disoccupazione giovanile (la terza piu' alta dell'area Ocse dopo Spagna e Grecia) rimane un'emergenza che pone rischi di lungo termine per la crescita. Questo il ritratto che l'Ocse, nel suo rapporto 'Going for growth' persentato al G20 finanziario di Shangai, disegna per il nostro Paese. Un giudizio a cui si aggiunge una raccomandazione: L'Italia dovrebbe anche "migliorare l'efficienza del proprio sistema fiscale" attraverso "la riduzione delle distorsioni e degli incentivi a evadere tramite l'abbassamento delle elevate aliquote fiscali nominali e l'abolizione di molte aree di spesa finanziate dalle tasse".

Per l'Ocse l'emergenza resta quindi la mancanza di lavoro tra i giovani: "la disoccupazione resta molto alta, in particolare per i giovani e per i disoccupati da lungo tempo, cosa che mina la crescita nel lungo termine e l'inclusivita' attraverso l'erosione e l'allocazione errata di capacita' nonche' tramite una ridotta mobilita' sociale". Bisogna quindi "mobilitare una vasta gamma di politiche per migliorare le opportunita' di lavoro per i disoccupati e facilitare il loro ritorno sul mercato del lavoro rimane un'agenda di riforme prioritaria". "Nel caso dell'Italia, migliorare l'equità e l'efficienza dell'educazione aumenterebbe l'occupabilità tra i giovani lavoratori", sottolinea il rapporto, "facilitando il ritorno al lavoro dei disoccupati di lungo termine, politiche attive piu' decise abbasserebbero il rischio di povertà ed esclusione sociale, riducendo cosi' le diseguaglianze".

In generale, il rapporto sottolinea che "le prospettive di crescita mondiale restano incerte nel breve termine, le economie di mercato emergenti stanno perdendo vigore, il commercio mondiale sta rallentando e la ripresa nelle economie avanzate e' frenata dal persistere di un clima d'investimenti deboli".

"Gli argomenti a favore di riforme strutturali associate a politiche di sostegno della domanda, restano sempre molto validi per aumentare in modo sostenibile la produttività e la creazione di posti di lavoro che promuoveranno una migliore equità, afferma ancora l'Ocse, "nella formulazione delle strategie di riforma destinate a migliorare in modo sostenibile il benessere di gran parte dei cittadini, a livello mondiale, i Governi devono affrontare profonde debolezze strutturali che la crisi ha evidenziato, ma che in molti casi erano presenti ben prima della crisi".

L'Ocse infine, riconosce che il rallentamento del processo di riforma delle economie dell'area osservato nel 2013 e nel 2014 è proseguito nel 2015 ma sottolinea che il ritmo dell'attività riformatrice "continua a essere generalmente più alto nei paesi dell'Europa meridionale, in particolare l'Italia e la Spagna, che tra i paesi nordeuropei". 
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