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MONDO

Oltre 1400 morti tra i palestinesi

Gaza, Israele: "Distruggeremo i tunnel di Hamas con o senza tregua"

Lo ha detto il premier israeliano Netanyahu durante l'apertura della seduta di governo. Tel Aviv richiama 16mila riservisti. Nel pomeriggio nuova riunione del gabinetto di Sicurezza. Indagine sulla scuola Onu colpita ieri

Un soldato israeliano al confine con la Striscia di Gaza (Ansa)
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Gaza Irremovibile, netto. E' un Benyamin Netanyahu determinato che non vuole sentire ragione: "Con o senza il cessate il fuoco - ha detto il premier israeliano in apertura della seduta del governo a Tel Aviv - Israele distruggerà i tunnel che minacciano i suoi cittadini". "Questa - ha aggiunto - è la prima fase verso la smilitarizzazione della Striscia di Gaza". Israele, quindi, non accetterà alcuna tregua umanitaria che impedisca ai suoi militari di completare il lavoro di distruzione dei tunnel scavati dai militanti attraverso Gaza e che potrebbero essere usati per attaccare Israele. "Al momento - ha aggiunto - abbiamo neutralizzato decine di tunnel e siamo determinati a proseguire", ha concluso. L’offensiva israeliana non si ferma. Anzi. 
 
Israele: avanti con gli attacchi contro “obiettivi terroristici”

Tel Aviv ha deciso di mobilitare altri 16mila riservisti, portando il loro totale a 86mila. Le operazioni sul campo procedono: nella notte sono morti altri due palestinesi. L’annuncio è stato dato da un portavoce dell’esercito israeliano. Secondo la radio pubblica, la decisione è stata presa all'unanimità dal gabinetto di Sicurezza dopo una riunione di cinque ore. L’obiettivo è proseguire gli attacchi contro gli "obiettivi terroristici" e le operazioni di "neutralizzazione" dei tunnel di Hamas.

"La distruzione dei tunnel è "una questione di giorni"
L'emittente ha aggiunto che una nuova riunione del gabinetto di Sicurezza, che comprende otto ministri, è prevista oggi pomeriggio. Citato dalla radio pubblica, un generale responsabile del settore di Gaza ha affermato che la distruzione dei tunnel è "una questione di giorni".

Altri raid nella notte
Nel corso della notte sono proseguiti i raid israeliani sulla Striscia. Nuovi attacchi si sono verificati a Bei Lahiya e vicino al campo profughi di Jabaliya. Secondo l'agenzia Maan ci sono stati due morti e 55 feriti.

Oltre 1400 morti 
Il totale delle vittime delle ultime settimane raggiunge dimensioni sempre più drammatiche. Le autorità di Gaza affermano che i palestinesi morti sono almeno 1363, in maggior parte civili. Israele invece ha perso 56 militari, ai quali si aggiungono tre vittime civili.

Indagini sulla scuola Onu colpita
Il portavoce del governo israeliano, Mark Regev, ha assicurato intanto che le autorità del paese intendono fare luce sull'attacco alla scuola Onu del campo profughi di Jabaliya dove avevano trovato rifugio 3mila civili e dove ieri mattina sono morte 16 persone. "Indagheremo su questo", ha affermato Regev, garantendo che se dovesse emergere che si è trattato di "fuoco vagante" israeliano "sono certo che ci scuseremo". 

Pillay denuncia gli Usa perchè forniscono di armi Israele
L'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, Navi Pillay, ha denunciato gli Stati Uniti per il fatto di fornire materiale bellico all'esercito israeliano e per non fare a sufficienza per fermare l'offensiva contro Gaza, "Gli Usa hanno influenza su Israele e dovrebbero fare di più per fermare le morti, per mettere le parti nel conflitto (sedute a un tavolo) a dialogare", ha detto Navi Pillay. Nel corso di una conferenza stampa, l'Alto Commissario Onu ha anche ricordato gli aiuti finanziari e la consegna di materiale bellico dagli Stati Uniti a Tel Aviv. "Ma non è solo questo", ha aggiunto. "Non solo forniscono a Israele artiglieria pesante usata da Israele a Gaza, ma hanno prestato quasi un miliardi do dollari perché Israele creasse una protezione contro i razzi per proteggere la popolazione civile israeliana. Un protezione su cui non possono contare i civili a Gaza". 
 

 
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