MONDO
Visita del premier in Tunisia
Gentiloni: "Italia protagonista in Europa di un nuovo legame con l'Africa"
"Tra gli obiettivi prioritari della politica estera italiana in questi ultimi anni c'è, senza dubbio, il tentativo di mettere la questione Mediterraneo al centro dell'agenda politica europea"
"Abbiamo 8 mila chilometri di coste che affacciano su questo mare dove sono fiorite civiltà, le tre grandi religioni monoteiste, attività culturali e commerciali straordinarie", ricorda il premier che ieri in Tunisia ha sottolineato l'importanza di avere un "Paese stabile e pluralista nel cuore del Mediterraneo", "un esempio per la regione", anche per l'efficacia dell'accordo per limitare il flusso dei migranti illegali, che "dopo qualche difficoltà la scorsa estate ha ripreso a funzionare bene".
"Questo mare, questo spazio, ci consegna una responsabilità che sentiamo forte. Tra gli obiettivi prioritari della politica estera italiana - continua il premier - in questi ultimi anni c'è, senza dubbio, il tentativo di mettere la questione Mediterraneo al centro dell'agenda politica europea. Non disponiamo ancora di tutte le soluzioni ai problemi che sono sul tappeto, certo, c'è ancora un percorso difficile da completare davanti a noi, ma se situazioni spinose come la crisi libica iniziano finalmente e con fatica a conoscere miglioramenti, se la questione migranti è diventata oggi un tema imprescindibile da affrontare in tutti i vertici europei, è grazie al lavoro che abbiamo cominciato a fare. E quel qualcosa lo si deve anche a momenti di confronto e di discussione come il Forum Med "Mediterranean Dialogues", giunto quest'anno alla terza edizione".
Gentiloni, che nell'ultima tappa del viaggio in Africa sarà in Costa d'Avorio per un vertice dei leader europei e africani con l'obiettivo di mobilitare risorse per lo sviluppo dei Paesi africani proprio per contrastare immigrazione illegale e terrorismo, ricorda che "una parte importante delle crisi geopolitiche mondiali si scarica proprio sui Paesi mediterranei, su questo quadrante, e questo carica ancora di più di responsabilità un Paese come il nostro, fondatore dell'Unione Europea, fermo alleato degli Stati Uniti e interlocutore privi- egiato dei maggiori player mondiali per quest'area, penso ad esempio alla Russia".