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MONDO

Dichiarazione con Merkel e Macron

Gentiloni a Bruxelles: "Battere posizioni populiste e antieuropee. Su Italia Juncker ha chiarito"

"Con Francia e Germania leadership su immigrazione"

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La conferenza sul Sahel è stata "molto importante per confermare l'impegno comune Ue in Africa "perché solo con la cooperazione con questi paesi e con il loro sviluppo "potremo contrastare il terrorismo e le cause dei fenomeni migratori. Questo è il modo migliore per lavorare insieme e battere le posizioni populiste e antieuropee": così il premier Paolo Gentiloni in una dichiarazione congiunta con Merkel e Macron. a Bruxelles.

Al termine della conferenza Ue-Unione africana a sostegno del G5 del Sahel, Gentiloni ha spiegato che è stato confermato "il ruolo fondamentale dell'Ue" e il suo impegno in quella zona "particolarmente fragile".   

"Oggi c'è una grande domanda di Europa, e per un Paese come l'Italia significa anche impegno a lungo termine per contrastare i rischi del terrorismo e le cause profonde dei fenomeni migratori, perché solo dalla cooperazione con questi Paesi e dal loro sviluppo potremo contrastare il terrorismo e le cause dei fenomeni migratori", ha aggiunto. In Italia "lo facciamo con il lavoro sulla stabilizzare della Libia e con i risultati ottenuti nella diminuzione dei flussi migratori incontrollati". Tutto ciò, ha concluso, "è il modo in cui la Ue lavora insieme ed è il modo migliore per battere le forze populiste e antieuropee".

"Mi sembra che Juncker abbia già chiarito ieri con la sua dichiarazione la realtà e le sue posizioni": cosí Gentiloni all'uscita della riunione dei socialisti Ue, sulle parole del presidente della commissione Ue Juncker. Ieri questi aveva detto di temere per l'esito del voto in Italia, e in particolare un "governo non operativo". Dopo la replica del premier italiano ('I governi sono tutti operativi'), Juncker aveva successivamente garantito 'piena fiducia al governo' che verrà.

"Con Francia e Germania leadership su immigrazione" 
Da Italia, Francia e Germania può arrivare "l'impulso per una leadership europea in materia di immigrazione". Lo dice il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, lasciando in Vertice informale dei 27 a Bruxelles. "Credo sia molto importante l'impulso che viene dall'Italia dalla Francia e dalla Germania, come abbiamo fatto stamattina, e ci siamo riproposti di fare nei prossimi mesi, una leadership europea sulle politiche migratorie e sull'Africa e anche un ruolo un ruolo di traino in qualche modo in questa fase di transizione per l'Unione".

Gentiloni ha detto che durante il summit si è svolta "una prima discussione sul bilancio pluriennale dell'Unione dal 2021, una discussione che andrà avanti a lungo. Uno dei temi di cui si è dibattuto è se concludere questa discussione entro giugno dell'anno prossimo o andare con il prossimo Parlamento europeo quindi a fine 2019-2020. Qualcuno dice si potrebbe fare tutto in un anno, non è detto", ha proseguito.

Secondo Gentiloni "è molto importante la sottolineatura che abbiamo fatto noi e che ha fatto anche il presidente Tusk sulla Libia, in questo caso con fondi da mettere a disposizione nell'immediato, sulla centralità dei beni pubblici europei e tra questi delle politiche migratorie. Non c'è dubbio che rispetto al bilancio di alcuni anni fa, oggi bisogna considerare che la priorità delle questioni migratorie deve diventare una parte fondamentale dell'impegno finanziario della Ue. La discussione andrà avanti, il meccanismo richiede l'approvazione all'unanimità, ogni paese ha un grandissimo ruolo e influenza. Da parte italiana bisogna farsi carico, oltre alle politiche tradizionali, anche delle politiche migratorie", ha concluso Gentiloni. 

Il presidente del Consiglio non ha tenuto la consueta conferenza stampa al termine dei vertici e si è fermato solo per una breve dichiarazione ai cronisti: "Scusate se siamo un po' di fretta e non facciamo la conferenza stampa ma c'è la necessità di tornare in Italia dove ferve l'attività come sapete", ha detto.

Juncker: sull'Italia frainteso, non sono preoccupato
"Sono stato frainteso, non sono preoccupato" per l'Italia.  Così il presidente della Commissione europea Juncker ha corretto il tiro rispondendo alle domande dei giornalisti dopo che ieri aveva detto di temere per l'esito del voto in Italia.
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