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MONDO

In 13 milioni alle urne

Germania al voto in tre Länder. Exit poll: tiene la Cdu, vola la destra populista di Afd

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Germania al voto in tre Stati federati: Renania-Palatinato e Baden-Württemberg nell'ovest, e Sassonia-Anhalt nell'est, dovranno scegliere i nuovi Parlamenti regionali e dunque il nuovo governatore. Circa 13 milioni i cittadini chiamati alle urne. La crisi migratoria, con l'arrivo di 1,1 milioni di richiedenti asilo in Germania nel 2015, ha trasformato questo voto regionale in un test della gestione fatta da Angela Merkel a livello nazionale. Tanto che ieri la cancelliera tedesca, nell'ultimo comizio che ha scelto di tenere in Baden-Würtemberg, si è concentrata proprio sulla questione, difendendo la politica di apertura delle frontiere e l'inasprimento delle leggi sull'asilo.

Gli occhi sono puntati su due elementi che emergeranno dal voto: la tenuta dei partiti della Grosse Koalition che guida il Paese, composta dalla Cdu di Merkel e dal partito socialdemocratico tedesco Spd; e l'entità della forza del partito populista di destra Alternativa per la Germania (AfD). Nato nel 2013 come forza euroscettica, AfD ha concentrato il suo messaggio sul no alla politica di apertura ai rifugiati, facendo convergere su di sé il voto di protesta con messaggi di respiro xenofobo. E secondo i sondaggi deputati di AfD dovrebbero entrare in tutti e tre i Parlamenti delle regioni che andranno alle urne.

Nel suo ultimo comizio Merkel ha difeso l'apertura delle frontiere
Nel comizio di ieri a Haigerloch, Merkel ha difeso a spada tratta sia l'apertura delle frontiere decisa a settembre 2015 davanti al dramma umanitario che si viveva in Ungheria, sia l'accordo fra Ue e Turchia per frenare gli arrivi dei migranti in Europa. L'intesa con Ankara dovrà ancora essere approvata nel Consiglio europeo del 17 e 18 marzo e Merkel arriverà indebolita se il suo partito otterrà scarsi risultati nelle elezioni di domani. La cancelliera ha inoltre ribadito la sua promessa di rendere più facili le espulsioni di chi non ha diritto all'asilo: "Dovete abbandonare il nostro Paese", "avete perso tempo", ha detto rivolgendosi alle migliaia di migranti che continuano ad arrivare in Germania. Fra gli applausi dei sostenitori, la leader conservatrice ha ricordato tutte le risorse investite per l'integrazione che la Germania offre ai rifugiati. In Baden-Württemberg, stando ai sondaggi, la Cdu di Merkel potrebbe ottenere il 29%, cioè 10 punti in meno rispetto a cinque anni fa, quando perse il governo di questo Land tradizionalmente conservatore cedendolo all'alleanza di Verdi e socialdemocratici. Quella sconfitta giunse nel 2011 dopo il dibattito sul nucleare sorto all'indomani del disastro di Fukushima. Vincerebbero i Verdi, che vedrebbero premiato il loro lavoro di questa legislatura con il 32%, in aumento di 8 punti, mentre la Spd subirebbe come i conservatori un castigo elettorale e crollerebbe dal 23% al 14% dei voti. Le ultime rilevazioni danno inoltre Alternativa per la Germania all'11% in Baden-Württemberg, mentre la formazione si attesterebbe al 9% in Renania-Palatinato e guadagnerebbe in Sassonia-Anhalt almeno il 18%.

In Sassonia-Anhalt la Cdu dovrebbe rimanere il primo partito, ma l'AfD - con appunto almeno il 18% - si piazzerebbe anche avanti rispetto ai socialdemocratici partner di Merkel a livello nazionale. In Renania-Palatinato infine la 43enne Julia Kloeckner, vice presidente della Cdu che si pensa sarà candidata un giorno a succedere a Merkel, ha visto ridurre i suoi consensi e in un sondaggio pubblicato questa settimana è comparsa addirittura leggermente indietro rispetto alla governatrice uscente dell'Spd, Malu Dreyer.

L'incognita 'Alternativa per la Germania'
Se i sondaggi si riveleranno attendibili, con il boom di Alternativa per la Germania, un partito nato nel 2013 come formazione euroscettica contraria al salvataggio della Grecia e che era rimasto fuori dal Bundestag nelle elezioni generali del 2013, non solo riuscirà a entrare in tutti e tre i Parlamenti regionali in ballo, ma in due di questi lo farà come terza forza politica. "In tutta Europa si sviluppano i partiti nazionalisti, purtroppo anche in Germania. Ma domani vedremo che la grande, grande maggioranza degli elettori vota per un partito democratico", ha commentato oggi il leader della Spd, il vice cancelliere Sigmar Gabriel, parlando a Parigi alla riunione dei leader socialdemocratici europei. Gabriel ha difeso il valore della solidarietà e ha assicurato che non cambierà le sue posizioni "per un 10% di radicali di destra".

Le prospettive dei socialdemocratici nelle elezioni di oggi non sono buone e, oltre alla sconfitta in Baden-Württemberg, i sondaggi prevedono che saranno relegati a quarta forza politica in Sassonia-Anhalt, superati dall'AfD. Questo è l'unico Land in cui il governatore conservatore è in corsa appoggiato da una Grosse Koalition simile a quella attiva a livello nazionale (composta appunto da Cdu e Spd). La principale sfida della Spd è quella di mantenere il governo del Land di Renania-Palatinato, dove è capolista la governatrice uscente Malu Dreyer. Gli ultimi sondaggi la danno vincente al 37,7%.
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