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MONDO

Berlino propone nuovo prestito ponte

Germania riluttante su salvataggio della Grecia, dura telefonata Merkel - Tsipras

Nonostante l'accordo tra ex Troika e Governo Tsipras sul nuovo Memorandum, la Germania è ancora riluttante a dare il suo via libera al terzo salvataggio per la Grecia. Duro confronto telefonico tra la cancelliera Merkel e il premier greco.

Berlino, Angela Merkel e il premier greco Tsipras in conferenza (Ap Photo)
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Un duro confronto telefonico quello tra il premier greco, Alexis Tsipras, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Alla base di quella che alcuni media definiscono una lite c'è la riluttanza della Germania sul terzo salvataggio per la Grecia. La telefonata, comunque, non ha cambiato la posizione di Berlino, pronta di nuovo a dire il suo 'nein' venerdì all'Eurogruppo.

Nonostante l'accordo tra ex Troika e Governo Tsipras sul nuovo Memorandum, e la volontà dei greci di approvare già oggi oltre 50 riforme, la Germania non è ancora pronta a dire sì al terzo salvataggio, tanto che il presidente dell'Eurogruppo ha deciso di convocare i ministri in via straordinaria domani pomeriggio a Bruxelles per affrontare di persona tutte le resistenze e valutare se procedere con un nuovo prestito ponte, rinviando ancora l'ok finale.    

Il nuovo Memorandum d'intesa con tutte le condizioni per ottenere gli oltre 80 miliardi di euro di aiuti è pronto, ed è stato accettato in pieno dalle autorità greche, che si sono anche impegnate ad anticipare la maggiora parte delle misure. Oltre 50 saranno già votate oggi dal Parlamento, pronto a dare il suo ok - al netto dei mal di pancia dei deputati di Syriza - alla riforma delle pensioni che abolisce quelle baby, alle privatizzazioni e alla revisione della contrattazione collettiva. Facendo anche 'retromarcia' su alcune misure prese in questi mesi senza consultare la Troika, come l'abolizione dei licenziamenti collettivi che da domani torneranno possibili. Ma il Memorandum, spiegano fonti europee, non è solo austerità. Anzi, è una critica che non gli si può più fare perché è "un pacchetto duro ma i sacrifici sono equamente distribuiti".

Alcune parti del Memorandum sono ancora poco definite, e tra esse proprio quella che la Germania ha voluto con insistenza, cioè il fondo per le privatizzazioni. Ancora non è chiaro chi lo gestirà e come, e quali asset potranno finirci dentro per essere ceduti. Quest'assenza pesa molto per Berlino, assieme alla mancanza di chiarezza sul coinvolgimento del Fmi che ancora non ha deciso quando e in che parte contribuirà al pacchetto di aiuti. Per questo la Merkel continuerebbe a preferire, per ora, un nuovo prestito ponte che consenta ad Atene di onorare la sua scadenza con la Bce il 20 agosto, dando più tempo all'Ue di chiarire questi aspetti.

Tsipras è però convinto di aver fatto la sua parte fino in fondo, andando anche oltre quello che l'Eurosummit gli aveva chiesto: oggi stesso farà approvare dal suo Parlamento un pacchetto che fonti europee definiscono "massiccio" di riforme, ed altrettante gliene sottoporrà entro ottobre, quando l'ex Troika prevede la prima 'revisione' del programma, alla quale è subordinata ogni tranche di aiuti.
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