Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Gerusalemme-alto-allarme-forze-Israele-per-preghiere-venerdi-Trump-insiste-ho-mantenuto-promessa-f5d8050d-c2c0-406e-b0e0-d75b7981387a.html | rainews/live/ | true
MONDO

L'appello di Macron

Gerusalemme: alto allarme forze Israele per preghiere venerdì. Trump insiste: ho mantenuto promessa

Le forze israeliane sono in alto allarme per possibili disordini e scontri oggi al termine delle preghiere del venerdì sulla Spianata delle Moschee e in Cisgiordania per il terzo 'Giorno di rabbia' indetto dai palestinesi contro la decisione Usa di riconoscere la città capitale di Israele. Ieri sera razzi dalla Striscia e bombardamenti di risposta da Israele. Gli scontri nei Territori hanno fatto registrare oltre cento feriti

Condividi
Proteste contro la decisione di Trump su Gerusalemme si stanno svolgendo in molte città della Cisgiordania, mentre a Gerusalemme al termine delle preghiere del venerdì sulla Spianata della Moschee, secondo i media, non si registrano per ora incidenti di rilievo. Scontri invece sono in corso a Betlemme, ad Hebron, a Qalqilya, a Ramallah, a Kusra (Nablus) dove secondo la Mezza Luna Rossa ci sono 40 palestinesi intossicati dai lacrimogeni lanciati dall'esercito israeliano.

A Betlemme Piero Marrazzo viene colpito più volte da sassi mentre è in diretta. Pur indossando il giubbotto antiproiettile, il giornalista si mette anche il casco. Poi arriva una camionetta e spara lacrimogeni contro manifestanti che rispondono al fuoco. 


Scontri anche a Beit Khanun ai margini della Striscia di Gaza. A Gerusalemme, dove molti fedeli musulmani sono ancora nella Città Vecchia, secondo Ynet, sono state bruciate alcune bandiere israeliane. Di fronte la Porta di Damasco è in corso una manifestazione palestinese controllata dalla polizia.   

"Ho mantenuto la mia promessa elettorale - gli altri non lo hanno fatto". Così Donald Trump suTwitter in riferimento all'annuncio di voler trasferire l'ambasciata Usa a Gerusalemme e aver dichiarato la città capitale di Israele. Il tweet è accompagnato da un video in cui compaiono gli ex presidenti Usa, Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama, e infine Trump, dove tutti affermano che Gerusalemme è la capitale di Israele, e l'attuale presidente lo ha poi dichiarato ufficialmente.  



Sembra in forse l'incontro tra il vicepresidente Usa Mike Pence, in arrivo nella regione il 17 dicembre, e la leadership palestinese dopo la dichiarazione di Trump su Gerusalemme. Jibril Rajoub,uno degli uomini di punta di Fatah, il partito di Abu Mazen, ha detto che Pence "non è il benvenuto in Palestina" e che l'incontro con il presidente palestinese previsto il 19 dicembre"non ci sarà".  Ma fonti Usa, citate dalla Bbc ripresa dai media israeliani, hanno ammonito i palestinesi "a non far saltare l'incontro".     

Il presidente francese, Emmanuel Macron, aprendo una riunione sul Libano a Parigi, ha lanciato un nuovo appello alla "calma" e alla "responsabilità". "Mi appello alla calma e alla responsabilità di tutti", ha affermato il presidente, aprendo la riunione di sostegno al Libano con il premier Saad Hariri.
Condividi