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MONDO

Ieri l'annuncio alla Casa Bianca

Gerusalemme capitale Israele, Netanyahu: altri seguiranno. Hamas chiama alla nuova intifada

Il presidente Usa: "Ho dato istruzioni di muovere l'ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme". Il premier israeliano Netanyahu: "Decisione storica". Il presidente palestinese Abu Mazen: gli Stati Uniti si ritirano dal processo di pace. Mogherini: Ue preoccupata, Gerusalemme sia la capitale dei 2 Stati

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Altissima tensione in Israele e nei territori palestinesi dopo l'annuncio di Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico e spostare lì, entro sei mesi, l'ambasciata Usa.Tre dimostranti palestinesi sono rimasti feriti dal fuoco di militari israeliani quando stamane la manifestazione di protesta a cui partecipavano presso Khan Yunes (Gaza) ha raggiunto i reticolati della linea di demarcazione della Striscia con Israele. Lo riferiscono fonti mediche a Gaza. A Tel Aviv un portavoce militare si è limitato aconfermare che in quella zona i soldati hanno disperso una manifestazione violenta palestinese. Cortei di protesta sono avvenuti in mattinata nelle principali città palestinesi della Cisgiordania, fra cui Ramallah, Betlemme e Hebron. I manifestanti hanno bruciato le bandiere di Usa e Israele.

Secondo fonti mediche palestinesi, citate dal quotidiano israeliano Maariv, i feriti sarebbero almeno 114.

Hamas ha fatto appello a una 'nuova intifada'
Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha invitato i palestinesi a cominciare da domani la terza Intifada contro Israele: "Domani venerdi' 8 dicembre sarà il giorno dell'ira e l'inizio di una nuova intifada chiamata 'la liberazione di Gerusalemme'", ha detto il leader del Politburo del movimento islamista, incontrando la stampa a Gaza. Haniyeh ha invocato "un'intifada popolare globale, proprio come ha fatto il nostro popolo a Gerusalemme" (il riferimento è all'ondata di proteste all'inizio di quest'anno contro i cambiamenti dello status quo per la Spianata della Moschea di al-Aqsa, il Monte del Tempio per il ebrei). Haniyeh ha esortato tutte le fazioni palestinesi a mettere da parte le loro divergenze per una strategia congiunta contro Israele e gli Stati Uniti.



Sciopero generale in Cisgiordania, a Gaza ed a Gerusalemme Est. Spente a Betlemmele le luci dell'albero di Natale posto sulla Piazza della Mangiatoia. 



Gerusalemme: Netanyahu, altri paesi seguiranno gli Usa
Benyamin Netanyahu è tornato a felicitarsi con Donald Trump per il riconoscimento diGerusalemme quale capitale di Israele ("Ha legato per sempre ilsuo nome con la storia della nostra capitale") e ha rivelato che altri Paesi potrebbero seguire il suo esempio. "Siamo in contatto con altri Paesi affinché esprimano un riconoscimento analogo - ha detto il premier in un discorso al ministero degli Esteri - e non ho alcun dubbio che quando l'ambasciata Usa passerà a Gerusalemme, e forse anche prima, molte altre ambasciate si trasferiranno. E' giunto il momento".

"In seguito ad un esame della situazione da parte dello Stato maggiore, è stato deciso che un certo numero di battaglioni saranno inviati come rinforzo in Giudea-Samaria (Cisgiordania)":lo ha reso noto il portavoce militare israeliano. Le forze armate hanno messo in stato di allerta anche altre unità, ha aggiunto, "per far fronte a possibili sviluppi" legati alle proteste palestinesi per il riconoscimento Usa di Gerusalemme come capitale di Israele.

Serve un nuovo approccio sulla questione israelo-palestinese
"Non possiamo risolvere la questione mediorientale con il vecchio approccio, ne serve uno nuovo", dice il presidente americano, difendendo la sua scelta come "un nuovo inizio nel processo di pace israelo-palestinese" e l'inizio di un "nuovo approccio". 

"Un passo per la pace"
"Per più di 20 anni i presidenti americani hanno rifiutatodi spostare l'ambasciata americana a Gerusalemme o riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele". Alcuni non lo hanno fatto per "mancanza di coraggio, altri sulle base dei fatti che avevano al momento". I risultati non sono stati positivi. "Sarebbe una follia pensare che procedere con la stessa formula possa portare ora a risultati diversi o migliori. Per questo hod eciso che è il momento di riconoscere ufficialmente Gerusalemme come capitale di Israele. Mentre i precedenti presidenti hanno fatto questa promessa in campagna e non l'hanno poi rispettata, io la rispetto. E' un passo per la pace".

Gerusalemme resti la città santa per le tre religioni
Gerusalemme, dice ancora Trump, deve restare il cuore delle tre religioni ebraica, cristiana e islamica, deve restare aperta a ebrei, cristiani e musulmani.



Usa sostengono soluzione dei due Stati
"Farò tutto ciò che è in mio potere per un accordo di pace israelo-palestinese che sia accettabile per entrambe le parti. E gli Stati Uniti continuano a sostenere la soluzione dei due Stati", assicura il capo della Casa Bianca. Nell'annunciare il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele "voglio essere chiaro: questa decisione non riflette in nessun caso una presa di distanza dal nostro forte impegno a facilitare un duraturo accordo di pace". 

Summit di pace straordinario a Riad nel 2018
Donald Trump annuncia poi che "all'inizio del 2018 ci sarà un summit straordinario in Arabia Saudita" per trovare una via d'uscita basata sul principio "due Stati". 

Preoccupazione al Cairo
L'Egitto ha espresso "grande preoccupazione per le possibili conseguenze" sulla stabilità in Medioriente della decisione degli Stati Uniti di trasferire l'ambasciata a Gerusalemme e riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Lo si apprende da una nota.

Turchia: decisione irresponsabile
La Turchia ha bollato come "irresponsabile e illegale" la decisione dell'amministrazione americana. "Condanniamo questa dichiarazione irresponsabile dell'amministrazione americana - ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu - la decisione è contro il diritto internazionale e contro importanti risoluzioni. 

Iran: decisione scatenerà nuova Intifada 
L'Iran ha condannato con forza la decisione del presidente degli Stati Uniti, denunciando il rischio che si scateni una nuova 'Intifada' o rivolta. "La provocatoria e incauta decisione degli Stati Uniti... provocherà i musulmani e infiammerà una nuova intifada e un'escalation di comportamenti estremisti, rabbiosi e violenti", ha affermato il ministero degli Esteri iraniano in una nota sul suo sito.

Guterres (Onu): status risolto in negoziati
Il problema dello status di Gerusalemme deve essere risolto e definito al termine di negoziati di pace tra israeliani e palestinesi, non prima unilateralmente da una terza parte. Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha commentato la decisione di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele assunta dal presidente Usa Donald Trump. 

8 paesi - tra cui l'Italia - chiedono riunione Consiglio Sicurezza Onu
Otto paesi membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - Bolivia, Egitto, Francia, Italia, Senegal, Svezia, Gran Bretagna e Uruguay - hanno chiesto una riunione di emergenza. Lo
fanno sapere all'ANSA fonti diplomatiche dell'organo Onu. La riunione del Consiglio di Sicurezza si dovrebbe tenere entro la fine della settimana, probabilmente venerdì. 

Mogherini: Ue preoccupata, Gerusalemme sia capitale dei 2 Stati 
"L'Unione europea esprime grave preoccupazione dopo l'annuncio del presidente Trump su Gerusalemme e le ripercussioni sulle prospettive di pace. La posizione dell'Ue resta immutata. Le aspirazioni di entrambe le parti devono essere soddisfatte e una via deve essere trovata attraverso i negoziati per risolvere lo status di Gerusalemme come futura capitale dei due Stati". Lo sostiene in una nota l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Federica Mogherini. "L'Ue ed i suoi stati membri continueranno a rispettare la posizione della comunità internazionale sullo status di Gerusalemme e nessuno dei suoi Paesi sposterà' le proprie rappresentanze diplomatiche da Tel Aviv". Da ultimo Mogherini si appella alla calma delle parti nella regione per impedire qualsiasi escalation di violenza. 

Merkel: Germania contraria alla decisione Usa
La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha preso le distanze dal riconoscimento del presidente americano Donald Trump di Gerusalemme come capitale di Israele. "Il governo tedesco non appoggia questo comportamento, perché lo status di Gerusalemme va negoziato all'interno della cornice della soluzione di due Stati",  ha scritto via twitter il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert.  

Macron: deplorevole decisione di Trump
La Francia "non approva" la "deplorevole" decisione del presidente Usa Donald Trump su Gerusalemme: lo dice il presidente francese Emmanuel Macron invitando alla calma. Macron è attualmente impegnato in una tournée diplomatica in Algeria e Qatar.

May: la decisione non aiuta la pace
Anche il Regno Unito critica la decisione del presidente degli Stati Uniti, prima di un accordo finale sullo status di Gerusalemme. Crediamo che si tratti di una decisione che non aiuta le prospettive di pace nella regione", afferma la premier Theresa May.

Gentiloni: futuro Gerusalemme è nel processo di pace 
"Gerusalemme città santa, unica al mondo. Il suo futuro va definito nell'ambito del processo di pace basato sui due Stati, Israele e Palestina",  scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.

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