ECONOMIA
La crisi
Gkn, governo propone 13 settimane di Cig per trovare soluzione
Al tavolo, come già il 15 luglio, da un lato sindacati e istituzioni chiedono il ritiro della procedura di licenziamento collettivo che Gkn Driveline Firenze ha avviato nei confronti dei 422 lavoratori dello stabilimento, dall'altro l'azienda ha confermato ancora la sua posizione. Un muro contro muro che a tratti ha innalzato il tono del confronto con Todde che avrebbe accusato Gkn di minimizzare l'aver percepito contributi pubblici negli ultimi anni per più di 3 milioni di euro e malgrado ciò di voler scaricare sulle sole istituzioni la responsabilità sociale dei lavoratori. "Le ristrutturazioni sono lecite, le delocalizzazioni annunciate via mail sono inaccettabili", ha sottolineato Todde
Ma l'idea delle 13 settimane di Cig, possibile preludio anche a un iter per la reindustrializzazione della fabbrica, in realtà non convince appieno i sindacati. "Non è lo strumento adatto ad uno stabilimento che è nelle condizioni di continuare a produrre", lamenta la Fiom, che come altre organizzazioni indica il ritiro dei licenziamenti come passo essenziale per proseguire il confronto, e chiede di agire a livello normativo contro le delocalizzazioni. Todde ha annunciato che al Mise stanno lavorando a un intervento normativo.
Il plauso di Giani
"Condividiamo la proposta della viceministra Todde di aprire un percorso più responsabile ovvero di una possibile cassa integrazione covid di 13 settimane in cui ci sia modo di interloquire con chi ha manifestato interesse per una eventuale reindustrializzazione. Su questo l'azienda si è impegnata a fare una valutazione e dare risposta al tavolo istituzionale che viene tenuto aperto". Così il presidente della Toscana, Eugenio Giani, uscendo dall'incontro convocato oggi in Prefettura a Firenze sulla vicenda Gkn con il governo, le istituzioni - locali e regionali - e le organizzazioni sindacali.