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MONDO

Il giorno dopo il referendum in Grecia

Grecia, portavoce Merkel: "Non ci sono presupposti per nuove trattative"

Berlino: "Il taglio del debito greco non è in agenda". Eurogruppo straordinario convocato domani alle 13 a Bruxelles. Il ministro greco Varoufakis si dimette per aiutare Tsipras a trovare un accordo con i creditori

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Il governo tedesco "ha preso conoscenza del chiaro 'no' espresso (al referendum di ieri, ndr) e rispetta questo risultato, resta aperto al dialogo, ma tenuto conto della decisione dei cittadini greci, non ci sono le condizioni per trattare un nuovo programma d'aiuto". Lo ha detto il portavoce del Governo tedesco, Steffen Seibert. Spetta ad Atene agire per fare in modo di restare nell'Eurozona, ha aggiunto Seibert, sottolineando che molto dipenderà dalle proposte greche. In ogni caso, Berlino vuole "aspettare di vedere cosa porta" il premier greco Alexis Tsipras al vertice europeo di domani.

Eurogruppo straordinario domani alle 13 
Un Eurogruppo straordinario è stato convocato infatti domani alle 13 a Bruxelles. Lo ha comunicato su Twitter il presidente, Jeroen Dijsselbloem. I ministri delle finanze della zona euro "attendono nuove proposte dalle autorità greche" si legge in un comunicato. Alle 18 di domani, invece, è previsto un Eurosummit straordinario. 

Portavoce ministro delle Finanze tedesco: "Il taglio del debito greco non è in agenda"
Oltre al portavoce della Merkel, parla anche quello del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, affermando che "il taglio del debito greco non è in agenda per noi" e che Berlino "non intende cambiare i propri piani di bilancio a causa della situazione in Grecia". E' un'affermazione che pone una seria ipoteca sulle trattative, dato che il premier ellenico, Alexis Tsipras, aveva convocato il referendum proprio perché non era riuscito a strappare impegni su un taglio del debito.

Bce: "Debito Grecia con Eurotower non può essere ristrutturato"
Rilancia il membro del board della Banca centrale europea, Christian Noyer: "il debito della Grecia con la Bce "non può essere ristrutturato" perché si tratterebbe di "finanziamento monetario", una prassi esplicitamente vietata dai Trattati europei. Noyer ha detto anche che, per ora, la Bce non ha preso alcuna decisione sui fondi di emergenza erogati attraverso lo sportello Ela alla Banca centrale greca, il cui tetto è congelato da qualche settimana a 89 miliardi.

Vicepresidente della Commissione Ue: "Non c'è facile via uscita dalla crisi"
Sulla questione greca interviene anche il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, che dice: "Rispettiamo la scelta democratica" della Grecia, ma "non c'è una facile via d'uscita" ed anche se l'esecutivo Ue è "pronto a continuare a lavorare" con la Grecia "non può andare avanti senza un mandato dell'Eurogruppo".

Le dimissioni di Varoufakis: "Spero Tsakalotos mio successore" 
Oggi intanto si è dimesso il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, motivando la decisione con la volontà di aiutare il premier Alexis Tsipras a raggiungere un accordo al tavolo dei negoziati.  Varoufakis ai giornalisti ha detto: "Spero di vedervi domani con Euclid Tsakalotos" indicando in qualche modo come suo successore l'attuale viceministro degli Esteri, anche il capo della squadra negoziale ellenica. 
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