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ECONOMIA

Il premier greco: no a ricatti e ultimatum

Grecia, Fmi e Ue offrono proroga di 5 mesi. Tsipras: "Il 5 luglio referendum su proposta creditori"

La proroga - riporta France Presse citando il documento elaborato dai negoziatori - consisterebbe in 15,5 miliardi di euro in cambio di un pacchetto di misure e riforme che il Parlamento greco dovrà approvare. Pechino pronta ad aiutare la Grecia affinché resti nell'Eurozona. Oggi Eurogruppo straordinario anticipato alle 14
 

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Bruxelles Un'estensione di 5 mesi dell'attuale programma di salvataggio in scadenza il 30 giugno. E' quanto hanno proposto le istituzioni creditrici, Ue ed Fmi, al governo greco in cambio di misure e riforme a 4 giorni dalla rata da 1,6 miliardi che Atene deve rimborsare al Fmi. Lo riporta la France Presse citando il documento elaborato dai negoziatori. Una boccata di ossigeno, insomma, che servirebbe anche per l'erogazione dell'ultima tranche di aiuti da 7,2 miliardi. 

UNa proposta che però non soddisfa il premier Alexis Tsipras che in serata annunciache i greci saranno chiamati domenica 5 luglio a votare il referendum sulla proposta dei creditori. Il premier ellenico ha
dichiarato di essere stato costretto a indire il referendum perché i partner dell'Eurogruppo hanno presentato un ultimatum alla Grecia che è contro i valori europei per cui "siamo obbligati a rispondere sentendo la volontà del popolo sovrano". Ci hanno chiesto di accettare pesi insopportabili che avrebbero aggravato la situazione del mercato del lavoro e aumentato le tasse. Per Tsipras l'obiettivo di alcuni dei partner eruopei e l'umiliazione dell'intero popolo greco.

Con la proroga l'attuale programma di aiuti alla Grecia, che ha un ammontare complessivo di fondi da 240 miliardi di euro e che è stato prorogato già due volte, verrebbe esteso fino alla fine di novembre. La nuova estensione complessivamente mobiliterebbe 15,5 miliardi di euro in cambio di un pacchetto di riforme da approvare. Inoltre i creditori internazionli hanno offerta l'esborso immediato di 1,8 miliardi di euro, non appena il Parlamento greco avrà approvato le misure richieste. In conferenza stampa da Bruxelles la cancelliera tedesca Merkel ha esortato Tsipras ad accettare la generosa offerta delle istituzioni: "Tsipras deve compiere l'ultimo passo, per noi la riunione di domani dell'Eurogruppo ha un carattere decisivo". 

Usa e Cina a favore di un accordo
Per Schaeuble le possibilità che si possa giungere a un'intesa tra Atene e creditori sono al 50%. Secondo una fonte italiana a Bruxelles non è vero, come ha lasciato intendere nelle scorse ore il premier Alexis Tsipras, che i paesi dell'Eurozona siano divisi sulla questione greca. Perché - aggiunge - anche in questo caso quello che avviene in Europa va inserito in un contesto internazionale, e se è il Fondo monetario internazionale ad avere la posizione più intransigente, è anche vero che gli altri protagonisti mondiali, a partire dagli Stati  Uniti, ma anche la Cina, si sono espressi a favore di un accordo. Tutti pensano che ci sarà una soluzione sull'ultima tranche - sottolinea la  fonte - ma un ulteriore pacchetto di aiuti non è ancora sul tavolo.

Pechino pronta a tirare fuori dalla crisi Atene. Il premier cinese lunedì a Bruxelles
Che una intesa si raggiunga il prima possibile lo spera anche il governo cinese che è pronto a contribuire a tirare fuori dalla crisi la Grecia in modo che resti nell'euro. Ad affermarlo è stato il viceministro degli Esteri, Wang Chao, senza specificare che tipo di aiuti Pechino sarebbe disposta a dare ad Atene. "La Grecia è in una fase cruciale - ha detto Wang - e la Cina vuole che resti nell'Unione europea. Daremo il nostro contributo perché questo accada". Il premier cinese Li Keqiang si riunira lunedì prossimo a Bruxelles con i leader delle istituzioni europee nell'ambito di un nuovo vertice Ue-Cina.
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