MONDO
Morti i membri dell'equipaggio
Guerra all'Isis, nuovi raid aerei a Kobane; in Iraq precipita un elicottero dell'esercito
I jihadisti sarebbero indietreggiati da alcune postazioni dopo i nuovi attacchi della comunità internazionale. "Centinaia di civili intrappolati senza cibo e acqua", racconta un giornalista. Intanto la tensione è alta in Turchia: 14 morti nelle manifestazioni organizzate dai curdi, Ankara impone il coprifuoco
Roma
Si continua a combattere a Kobane, la città curda al confine con la Turchia da giorni sotto assedio dell'Isis. La coalizione internazionale ha compiuto un nuovi raid aerei contro le postazioni dei jihadisti che, riferisce l'Osservatorio Siriano hanno costretto i miliziani ad indietreggiare abbandonando alcune zone di Kobane. I jihadisti sarebbero riusciti a varcare però l'entrata sud della città e ad impossessarsi di alcuni edifici. Mustafa Ebdi, un giornalista curdo, ha raccontato che nonostante l'ordine di evacuazione ancora centinaia di civili sono intrappolati nella città sotto assedio e che "la situazione umanitaria è difficIle e la gente ha bisogno di cibo e acqua".
L'appello dell'Onu
L'inviato Onu per la Siria, Staffan De Mistura, ha lanciato un appello alla comunità internazionale perchè scenda in campo a sostegno dell'enclave curda. "Il mondo, noi tutti, rimpiangeremo amaramente se l'Isis riuscirà ad assumere il controllo di una città che si è difesa con coraggio, ma ora è prossima a non farcela più. Dobbiamo agire ora", ha detto il diplomatico italo-svedese. "La comunità internazionale -ha insistito- deve difenderli, non può tollerare che un'altra città cada nelle mani dei jihadisti".
In Iraq precipita elicottero iracheno
La guerra all'Isis prosegue anche in Iraq. Un elicottero dell'esercito iracheno si sarebbe schiantato a 200 chilometri a nord di Baghdad e tutti i membri dell'equipaggio sono morti, secondo quanto riferisce l'agenzia Afp. Un colonnello ha racconatato che le cause non sono state accertate, ma secondo abitanti dell'area il velivolo sarebbe stato abbattuto dai jihadisti. Il velivolo è precipitato nei pressi della raffineria di Baiji, assediata dai jihadisti, che sono riusciti ad impadronirsi anche dei sistemi di difesa anti-aerea dell'esercito nell'area.
Proteste in Turchia: 14 morti
La tensione resta alle stelle nel sud-est della Turchia, all'indomani di una serie di violenti scontri, che hanno causato 14 morti, alle manifestazioni filocurde contro il rifiuto di Ankara di intervenire nell'assedio di Kobane. Per la prima volta in vent'anni le autorità di Ankara hanno imposto il coprifuoco nelle sei province del paese a maggioranza curda, per tentare di riportare la calma. A Diyarbakir, la "capitale" curda della Turchia, soldati e blindati pattugliano le strade della citta' di oltre un milione di abitanti, deserte dopo una notte di violenze e saccheggi. In città ieri otto persone sono state uccise e una ventina ferite, tra cui almeno due agenti di polizia, riferiscono i media turchi.
L'appello dell'Onu
L'inviato Onu per la Siria, Staffan De Mistura, ha lanciato un appello alla comunità internazionale perchè scenda in campo a sostegno dell'enclave curda. "Il mondo, noi tutti, rimpiangeremo amaramente se l'Isis riuscirà ad assumere il controllo di una città che si è difesa con coraggio, ma ora è prossima a non farcela più. Dobbiamo agire ora", ha detto il diplomatico italo-svedese. "La comunità internazionale -ha insistito- deve difenderli, non può tollerare che un'altra città cada nelle mani dei jihadisti".
In Iraq precipita elicottero iracheno
La guerra all'Isis prosegue anche in Iraq. Un elicottero dell'esercito iracheno si sarebbe schiantato a 200 chilometri a nord di Baghdad e tutti i membri dell'equipaggio sono morti, secondo quanto riferisce l'agenzia Afp. Un colonnello ha racconatato che le cause non sono state accertate, ma secondo abitanti dell'area il velivolo sarebbe stato abbattuto dai jihadisti. Il velivolo è precipitato nei pressi della raffineria di Baiji, assediata dai jihadisti, che sono riusciti ad impadronirsi anche dei sistemi di difesa anti-aerea dell'esercito nell'area.
Proteste in Turchia: 14 morti
La tensione resta alle stelle nel sud-est della Turchia, all'indomani di una serie di violenti scontri, che hanno causato 14 morti, alle manifestazioni filocurde contro il rifiuto di Ankara di intervenire nell'assedio di Kobane. Per la prima volta in vent'anni le autorità di Ankara hanno imposto il coprifuoco nelle sei province del paese a maggioranza curda, per tentare di riportare la calma. A Diyarbakir, la "capitale" curda della Turchia, soldati e blindati pattugliano le strade della citta' di oltre un milione di abitanti, deserte dopo una notte di violenze e saccheggi. In città ieri otto persone sono state uccise e una ventina ferite, tra cui almeno due agenti di polizia, riferiscono i media turchi.