MONDO
Vaticano
Il Papa all'Angelus: "Prego per Genova duramente colpita dall'alluvione"
Parole anche sulla missione della Chiesa: "Chi è disprezzato dalla società è oggetto dell'amore Dio"
Ma il fulcro delle parole di Bergoglio è stato sulla Chiesa. "Tutti siamo chiamati a non ridurre il Regno di Dio nei confini della 'chiesetta', ma a dilatare la Chiesa alle dimensioni del Regno di Dio" ha detto il Papa prima di recitare l'Angelus dalla finestra del suo studio su piazza San Pietro. "La bontà di Dio - ha spiegato - non ha confini e non discrimina nessuno", "il banchetto è universale" e "a tutti è data la possibilità di rispondere al suo invito", "nessuno ha il diritto di sentirsi privilegiato o di rivendicare un'esclusiva". "Tutto questo - ha rimarcato papa Bergoglio - ci induce a vincere l'abitudine di collocarci comodamente al centro, come facevano i capi dei sacerdoti e dei farisei, per aprirci alle periferie, riconoscendo che anche chi sta ai margini è oggetto della generosità di Dio". "Non dobbiamo - ha aggiunto a braccio - per aprirci alle periferie, riconoscendo che anche chi sta ai margini, addirittura colui che è rigettato e disprezzato dalla società, è oggetto" dell'amore di Dio.
Per il banchetto, ha anche detto il Papa, serve "la veste nuziale", ma non possiamo dire di averla "se non viviamo l'amore a Dio e al prossimo, la fede - ha sottolineato papa Francesco - richiede la testimonianza della carità, va manifestata in concreti atteggiamenti di solidarietà e di servizio verso i nostri fratelli, specialmente i più deboli, e fra questi deboli ci sono i perseguitati".