MONDO
XI pellegrinaggio internazionale
Il viaggio in Africa di Papa Francesco: "Terrorismo? Sono più preoccupato delle zanzare"
Bergoglio è arrivato a Nairobi. Dopo il Kenya, visiterà Uganda e Repubblica Centrafricana. Alta l'allerta sicurezza, con i servizi francesi che hanno avvertito sui rischi legati al viaggio specie nell'ultima tappa
"Mungu abariki Kenya! Che Dio benedica il Kenya!", ha twittato il Pontefice poco prima dell'arrivo. E ad un giornalista che gli chiedeva se fosse nervoso per il rischio di attacchi durante la sua visita, Bergoglio ha ironicamente risposto: "Sono più preoccupato per le zanzare".
Mungu abariki Kenya! Che Dio benedica il Kenya!
— Papa Francesco (@Pontifex_it) November 25, 2015
Ma se le zanzare costituiscono in Africa un problema reale, essendo portatrici della malaria, altrettanto reale è il problema sicurezza. Kenya e Uganda hanno dispiegato 10.000 uomini per garantire la sicurezza del Pontefiche, che terrà 19 discorsi tra Nairobi, Kampala e Bangui. E nonostante il monito delle autorità francesi sui rischi posti in particolare dall'ultima tappa del viaggio, la Santa Sede ha confermato il viaggio, precisando che valuterà il da farsi sul terreno.
Prima di lasciare il Vaticano, Bergoglio aveva incontrato nella Domus Santa Marta undici donne vittime della tratta. Ne ha dato notizia l'Elemosineria pontificia. "Undici donne con sei bambini, provenienti da una Casa Rifugio delle vittime della violenza domestica e della tratta della prostituzione, hanno salutato - si legge nella nota - il Santo Padre prima della Sua partenza per il Viaggio in Africa. La nazionalitá delle donne: italiana, nigeriana, rumena e ucraina. Sono tutte ospitate in una struttura gestita da una Congregazione Religiosa in un paese del Lazio".
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato a Francesco un messaggio augurale: "Desidero farle pervenire - si legge - il mio più sincero ringraziamento per il messaggio che ha voluto cortesemente indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per il viaggio apostolico in Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana. L'Italia e la comunità internazionale guardano con grande attenzione al suo primo viaggio nel continente africano, il cui potenziale di crescita e sviluppo è tuttora ostacolato da guerre, instabilità politica, povertà e allarmanti disuguaglianze sociali. La sua presenza sarà di sostegno e incoraggiamento alle locali comunità cristiane e recherà un importante segnale di pace, fraternità e dialogo ai paesi visitati e all'intero continente, fornendo altresì un prezioso messaggio di speranza per il futuro".