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MONDO

Riunione d'urgenza con Svezia, Danimarca e Germania a Bruxelles

Immigrazione, Germania: "I controlli alle frontiere esterne non funzionano"

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha detto che l'Italia non intende sospendere il trattato di Schengen, come hanno fatto Svezia e Danimarca, ma ha rafforzato i presidi di forze dell'ordine sul confine a rischio con la Slovenia

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"Il controllo delle frontiere esterne non funziona, in particolare tra Grecia e Turchia. Le registrazioni non vengono fatte. Eurodac non viene applicato. I ricollocamenti non vanno avanti". È questa l'accusa lanciata dal segretario di Stato agli Affari interni del governo tedesco Ole Schroeder, che richiama la necessità di applicare le misure Ue. Parole che arrivano da Bruxelles dove è in corso il vertice d'emergenza convocato dalla commissione europea con Danimarca, Svezia e Germania. "Fino a quando le regole sull'asilo Ue non saranno rispettate e non verranno messe in pratica le soluzioni europee per far fronte alla pressione migratoria, gli Stati membri daranno risposte singole". ha aggiunto Schroeder al termine della riunione.

L'Europa rischia "di morire sui migranti più che sull'economia" ha detto il ministro dell'Interno italiano Angelino Alfano, in un'intervista a l'Avvenire, chiedendo a Bruxelles di prendere posizione contro Svezia e Danimarca. "Bruxelles deve evitare iniziative solitarie costi quel che costi. C'è la strategia dei tre pilastri da riprendere e, stavolta, attuare davvero: hotspot, ricollocamenti e rimpatri".

Svezia chiede di applicare principi di Dublino
La Svezia chiede l'applicazione del "principio di Dublino", e "delle misure per rallentare il flusso su quella che diventata un'autostrada" per i flussi via Balcani e "rafforzare le frontiere esterne". "Siamo il Paese che per anni ha preso il numero più alto di profughi pro capite - ha detto  il ministro svedese all'Immigrazione Morgan Johansson - Ne sono arrivati 115mila solo negli ultimi 4 mesi, e 26mila minori non accompagnati. Non possiamo tornare a questo. Occorre lavorare assieme per salvaguardare le regole".  

Ennesimo naufragio nell'Egeo, 36 morti
Ennesima giornata di conta delle vittime della disperazione e dell'immigrazione in Turchia dove, in un naufragio, 36 migranti tra cui 3 bambini hanno perso la vita quando l'imbarcazione su cui speravano di raggiungere la Grecia è affondata. I corpi sono stati riportati indietro dalla corrente: la polizia ha reso noto che 11 sono stati trovati sulla spiaggia di un complesso residenziale nel distretto ai Ayvalik, nel nord-ovest della Turchia, a poche miglia nautiche dall'isola greca di Lesbo; mentre altri 10 erano sulla costa del distretto di Dikili.

E sempre in Turchia, nella provincia sudorientale di Batman, un piccolo profugo siriano di 4 mesi è morto di freddo nella tenda in cui si era rifugiata la sua famiglia. Secondo quanto riportato dai media locali, nell'abitazione di fortuna non c'erano riscaldamento né elettricità. "Siamo scappati dalla morte, ma il nostro bambino è morto congelato qui", ha detto il padre, chiedendo l'aiuto delle autorità turche per un altro suo figlio di 3 anni. 
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