MONDO
Emergenza continua
Immigrazione: Londra, Parigi e Berlino chiedono riunione urgente. A Taranto sbarcano 400 migranti
Mentre continuano gli sbarchi in Italia e in Grecia, e in Ungheria continua l'odissea dei profughi, Germania, Francia e Regno Unito premono per un incontro urgente di ministri di Interni e Giustizia dell'Unione europea per affrontare la crisi
Intanto non si fermano gli sbarchi: a Taranto sono arrivate 373 persone, mentre in Grecia sono 700 i migranti salvati nelle ultime 48 ore. E la situazione resta difficile anche lungo la cosiddetta 'rotta balcanica', con migliaia di persone che cercano di entrare in Ungheria attraverso il confine con la Serbia e altrettante sono bloccate nel Paese in attesa di riuscire a continuare il loro viaggio verso il nord Europa.
La riunione urgente
Nella dichiarazione, i tre ministri sottolineano la necessità di "misure immediate", e premono ancora una volta per l'allestimento di cosiddetti 'hot spot' in Grecia e in Italia per registrare i migranti e identificare i richiedenti asilo. I tre governi chiedono inoltre che venga stilata una lista dei "paesi d'origine sicuri" per completare il regime di asilo comune, proteggere i rifugiati e garantire il ritorno effettivo degli immigrati illegali nei paesi di provenienza. Per queste ragioni i tre ministri chiedono alla presidenza di turno lussemburghese dell'Ue di convocare un primo Consiglio Interni e Giustizia (JAI) entro due settimane "per preparare efficacemente le decisioni" della riunione dell'8 ottobre, e "avanzare concretamente sui differenti punti".
Taranto sbarcati 373 migranti
Dopo i 415 giunti ieri, un altro sbarco di profughi salvati nelle ultime ore nel Mediterraneo a Taranto. Sono 373, secondo quanto rende noto la Marina Militare sul proprio profilo Twitter, i migranti giunti al molo San Cataldo a bordo di nave Aviere dopo essere stati soccorsi dalla nave Francesco Mimbelli. Il Comune ha messo a disposizione un sacchetto con viveri e beni di prima necessità. Dopo le operazioni di identificazione e lo screening sanitario, i migranti saranno trasferiti in bus in località del nord Italia o smistati in strutture d'accoglienza della Puglia. Ieri era giunta nel capoluogo ionico nave Phoenix per sbarcare 415 profughi, tra cui 39 donne, 15 minori non accompagnati e 22 accompagnati.
Fermati 4 scafisti
La polizia ha fermato a Messina quattro africani accusati di essere gli scafisti di tre diverse imbarcazioni che sono state soccorse al largo del Canale di Sicilia: Dafe Cher, senegalese di 18 anni, Dasmond Conteh, 18 anni della Sierra Leone, il tunisino Omar Ali' Bin di 25 anni e il ganese Kwane Aprerq, 28 anni. I quattro sono arrivati ieri a Messina insieme ad altri 682 migranti con la nave della Guardia Costiera 'Diciotti'. Sono stati gli stessi profughi a riferire alla polizia l'identità degli scafisti.
Fermata una quinta persona per la strage del tir in Austria
Una quinta persona è stata arrestata in Ungheria perché sospettata di essere coinvolta nella morte di 71 migranti trovati senza vita giovedì su un camion posteggiato lungo l'autostrada A4 in Austria. Lo riferisce la polizia ungherese, aggiungendo che si tratta di un cittadino bulgaro e che è stato arrestato ieri sera per traffico di esseri umani. Gli altri quattro fermati in precedenza, secondo quanto riferito dalle autorità ungheresi, sono tre bulgari e un afghano: hanno 28, 29, 37 e 50 anni, e hanno negato le accuse.
Gran Bretagna, rilasciato camionionista italiano
Dalla Gran Bretagna invece è arrivata la conferma del rilascio del camionista 50enne di nazionalità italiana arrestato ieri nel Surrey, Inghilterra meridionale, dopo che a bordo del suo camion frigo erano stati trovati 27 migranti. Secondo una prima ricostruzione, il camionista non sapeva che i migranti si trovassero all'interno del suo camion e sarebbero stati loro stessi a confermarlo alle autorità e a dire che erano saliti di nascosto a bordo. Episodi simili accadono spesso, in particolare quando i tir si trovano in sosta a Calais per passare lo stretto della Manica e arrivare tramite il tunnel in Inghilterra.
Renzi: "Superare Dublino e pensare a diritto d'asilo europeo"
Intanto di immigrazione è tornato a parlare il premier Matteo Renzi. Superare il regolamento di Dublino e adottare una politica di immigrazione europea con un diritto d'asilo europeo: questa la ricetta del premier. In un'intervista al Corriere della Sera, il presidente del Consiglio, ricorda che si è di fronte a "una grande crisi mondiale ed europea da affrontare a Bruxelles, non a Lampedusa". "E' stata la prima battaglia del mio governo: chiedere l'internazionalizzazione di questa crisi".
Adesso "non dobbiamo più tamponare l'emergenza, ma anche avere un ruolo maggiore in Africa e Medio Oriente, investire di più sulla cooperazione internazionale, agevolare i rimpatri, e bloccare i trafficanti di uomini per sempre. Questo -assicura ancora il premier- è il momento giusto per lanciare un'offensiva politica e diplomatica. L'Europa deve smettere di commuoversi e iniziare a muoversi".
Nel concreto, il premier vorrebbe un'unica politica di asilo, andare negli Stati di provenienza per valutare le richieste di asilo, evitando i viaggi della morte e gestire insieme a livello europeo anche i rimpatri.