ITALIA
Oltre mille profughi
Immigrazione, quattro operazioni di soccorso tra Calabria e Sicilia
Marina militare e Msf in auto ad imbarcazioni con a bordo migranti
Tra i migranti anche 71 donne, 5 delle quali in stato di gravidanza, 9 bambini e 8 minori non accompagnati. Una donna, al settimo mese di gravidanza è stata ricoverata nell'ospedale 'Sant'Antonio Abate', mentre 2 giovani, che presentavano ferite di lieve entità, sono stati curati dai sanitari del pronto soccorso. Quarantanove profughi saranno ospitati nei centri di Trapani, Salemi e Marsala. Tutti gli altri, invece, saranno trasferiti, nelle prossime ore nel Centro e nel Nord Italia.
Sono complessivamente 74 i minori non accompagnati presenti tra gli 862 migranti di nazionalità subsahariana, sbarcati questa mattina al porto di Crotone dalla nave Bourbon Argos di Medici Senza Frontiere. I minori sono stati ospitati nei Centri di San Nicola dell'Alto, Petilia Policastro e Verzino. 250 i migranti, che dopo l'identificazione al porto di Crotone, sono partiti direttamente per la Lombardia (100) e la Puglia (150). Gli altri saranno temporaneamente ospitati nel Cara di Isola di Capo Rizzuto ai fini della pre-identificazione. Quindi saranno trasferiti, a far data dal 9 settembre, in Basilicata, Umbria, Marche, Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana e Veneto. La Prefettura di Crotone ha coordinato le procedure per il primo soccorso e l'accoglienza, operate da personale del Comune di Crotone, delle Forze di Polizia, della Capitaneria di Porto, dell'Azienda Sanitaria Provinciale, della Croce Rossa e della Misericordia.
Nel porto di Reggio Calabria infine è giunta la nave Phoenix con a bordo 332 migranti di varie nazionalità. Tra i migranti ci sono anche 105 donne e 105 minori. Le condizioni di salute sono complessivamente buone ed i sanitari hanno riscontrato solo alcuni casi di scabbia. Nel porto sono in corso le attività di primo soccorso ed assistenza che vengono coordinate dalla Prefettura di Reggio Calabria. Al termine degli accertamenti i migranti saranno trasferiti in strutture di accoglienza secondo il Piano predisposto dal Ministero dell'Interno.