"La Severino è sacrosanta, ma va pensata un'integrazione che la migliori"
"Impresentabili", Cantone: "La Bindi ha fatto un grave passo falso, un errore istituzionale"
La logica di "istituzionalizzare" gli impresentabili e' rischiosa e fuorviante dichiara il presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone in una intervista a Repubblica.
L'interpretazione secondo cui De Luca debba essere sospeso subito dopo la proclamazione, non è scontata
Chiuse le urne e proclamati i vincitori delle elezioni amministrative, il presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone ha deciso di dire la sua, in un intervista apparsa oggi sulle colonne di La Repubblica, sull'applicazione della legge Severino, sull'elezione di Vincenzo De Luca in Campania e sulla presentazione della lista degli impresentabili da parte della Commissione dell'Antimafia.
Per Cantone "questa vicenda degli impresentabili e' stato un grave passo falso, un errore istituzionale". Diversi i motivi che lo hanno indotto a esprimere un giudizio così negativo: "Primo: e' rischiosa e fuorviante la logica di "istituzionalizzare" gli impresentabili, i quali per loro stessa natura possono essere candidabili, eleggibili, non indagati eppure non idonei a entrare nella pubblica amministrazione, ad esempio per spregiudicato trasformismo; oppure perche' e' piu' grave che un politico si accompagni costantemente a persone dell'area grigia o a pregiudicati, rispetto al fatto di essere rinviato a giudizio per un abuso qualunque. Secondo: in questo modo, si rischia di produrre un'eterogenesi dei fini; cioe', di dare il bollino blu a tantissimi che, non vedendosi inseriti in quella lista, si sentono pienamente legittimati. E infine, perche' questo porta la commissione antimafia e la sua fondamentale, indiscutibile direi sacra funzione, a fare e a parlare di altro. La commissione deve studiare, cogliere nessi, indagare fenomeni".
Legge Severino "sacrosanta e indispensabile, ma serve miglioramento"
Cantone ha anticipato che "proprio il 10 giugno, sarà varata una proposta ampia sulla Severino da affidare al Parlamento, per alcuni danni e problemi che la legge crea su altri versanti, su cui non c'entra De Luca. Perche' quella normativa e' sacrosanta, e' indispensabile e deve rimanere. Ma un miglioramento certo va pensato".
"Con il caso Campania- ha aggiunto- siamo finiti in un'impasse giuridica inedita, che sara' anche molto stimolante e interessante sciogliere". "Non do per scontata l'interpretazione secondo cui De Luca debba essere sospeso subito dopo la proclamazione. Esiste, secondo me, anche un'altra interpretazione. Gli articoli 7 e 8 del decreto che chiamiamo legge Severino- spiega il presidente dell'Anticorruzione- prevedono infatti la decadenza o la sospensione. E quest'ultima interviene nei casi in cui l'amministratore abbia subito una condanna che pero' non e' passata in giudicato, proprio come per De Luca, condannato in primo grado per abuso d'ufficio. In altri termini: se si sospendesse subito, senza consentire ai consiglieri eletti di insediarsi e al consiglio di funzionare anche in rapporto alla giunta, bisognerebbe dichiarare lo scioglimento del consiglio per impossibilita' di funzionamento. E la sospensione prevista dalla Severino, che ha una funzione di natura cautelare e un carattere provvisorio, diventerebbe di fatto, una decadenza".
Sulla recente sentenza della Cassazione, che ha stabilito che la sospensione e' un "atto vincolato" e che, in presenza di presupposti, non esiste valutazione di discrezionalita', Cantone si chiede "quando si verificano i presupposti? Si radicano nel momento in cui c'e' la sola nomina, oppure quando l'amministratore, in questo caso il governatore della Regione, ha assunto regolarmente quelle funzioni dalle quali deve essere momentaneamente allontanato?"