MONDO
La città da settimane sotto il controllo dei miliziani qaedisti
Iraq, tredicimila famiglie in fuga da Falluja
Continuano gli scontri tra l'esercito iracheno e al-Qaeda nella provincia di Al-Anbar, a ovest di Baghdad. L'inviato delle Nazioni Unite in Iraq Nickolay Mladenov denuncia: "situazione umanitaria critica. Stanno per terminare le scorte di cibo e medicine"
Secondo quanto riportato dalla Mezzaluna Rossa irachena, i civili in fuga da Falluja avrebbero raggiunto altri villaggi e città della provincia di Al Anbar, a ovest di Baghdad, trovando riparo in scuole, edifici pubblici o presso parenti. Intanto, nonostante la città continui ad essere sotto il controllo dei miliziani qaedisti, che vanno in giro con il volto coperto da passamontagna, in strada sono ricomparsi i vigili urbani. Nelle prime ore della giornata in due quartieri ci sono stati sporadici bombardamenti e sparatorie protrattisi per un'ora. Nel frattempo l'esercito iracheno, che circonda Falluja e la vicina Ramadi in attesa di lanciare un'offensiva per la loro riconquista, ha sferrato un attacco con elicotteri e carri armati contro la vicina Al Khalidiya.
L'Onu: le scorte di cibo, acqua e medicine stanno per terminare
L'inviato delle Nazioni Unite in Iraq Nickolay Mladenov ha parlato di "situazione umanitaria critica" nella provincia di al-Anbar, a ovest di Baghdad, dove da due settimane sono in corso gli scontri tra al-Qaeda e gli esponenti tribali da un lato e le forze del governo sciita dall'altro. "La situazione umanitaria di Anbar - ha proseguito il funzionario Onu - può solo peggiorare con il proseguio delle operazioni militari contro i miliziani sunniti a Falluja e Ramadi". Mladenov ha poi lanciato un ultimo allarme: le scorte di cibo, acqua e medicine a Falluja stanno per terminare.