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MONDO

Guerra al terrore

Isis, Kerry: "Raid non bastano, va distrutta ideologia" E sull'Iran: "Bene se attacca"

I 60 Paesi della coalizione anti-jihadisti riuniti a Bruxelles. Per l'Italia il ministro degli Esteri Gentiloni. Il presidente siriano: "I raid sono inefficaci". L'Iran: "Non confermiamo raid in Iraq"

Il Segretario di stato Americano John Kerry a bruxelles (Ansa)
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In appena due mesi e mezzo la coalizione ha fatto "progressi significativi" contro l'Isis, ne "ha fermato lo slancio" e "indebolito le finanze". Per "distruggere" lo Stato Islamico però, sottolinea il segretario di Stato americano John Kerry, bisogna colpirne l'ideologia. Intervendo a Bruxelles alla conferenza della coalizione anti-jihadisti, Kerry aggiunge che se l'Iran colpisce l'Isis per la comunità internazionale "è un bene" ma questo non implica un cambiamento nella politica di Washington verso Teheran. Non c'è dunque "nessun piano di coordinamento" tra la coalizione e gli iraniani.  

Il segretario di stato americano, inoltre, non conferma né smentisce le notizie diffuse dal Pentagono sui raid dell'aviazione iraniana: "Sta a loro farlo". Il controllo dello spazio aereo sull'Iraq, precisa, "è responsabilità" delle autorità di Baghdad.  

La coalizione: "Fermata avanzata jihadista in Siria e Iraq"
La campagna della coalizione contro lo Stato islamico "comincia a ottenere risultati, la sua avanzata in Iraq e in Siria è stata fermata" lo scrivono i 60 paesi della coalizione anti-Isis riuniti a Bruxelles.  "Le forze irachene e le forze del governo regionale del Kurdistan - prosegue la nota - con il sostegno di raid aerei della coalizione, stanno riguadagnando terreno in Iraq".

I cinque assi della guerra al terrore
I componenti della coalizione, che comprende Paesi occidentali e arabi, hanno ribadito il loro impegno a lavorare insieme su una strategia comune, su diversi fronti e a lungo termine. Cinque gli assi nella lotta contro il gruppo jihadista: "migliorare lo sforzo militare, fermare il flusso di combattenti stranieri, tagliare l'accesso al finanziamento, affrontare la questione degli aiuti umanitari e delegittimare l'Isis".

"Apprezzato l'impegno italiano"
Ed è proprio Gentiloni che ai microfoni Rai ricorda quanto le azioni italiane contro l'Isis nel quadro della "core coalition", guidata dagli Stati Uniti, "sia apprezzato e considerato utile da tutte le parti". Sul terreno poi, ricorda il ministro, "ci sono risultati incoraggianti sia in Iraq che con il blocco dell'offensiva dell'Isis" in Siria. 

Il giallo dei raid in Iraq 
La portavoce del ministro degli Esteri iraniano ha detto che "non conferma questa informazione sulla cooperazione militare (con l'Iraq). Forniamo sostegno militare e consulenza nell'ambito delle regole internazionali". Ieri il portavoce del Pentagono, l'ammiraglio John Kirby aveva detto che gli Stati Uniti hanno raccolto "indicazioni di attacchi aerei con velivoli F-4 Phantom" condotti "nei giorni scorsi" da Teheran contro l'Isis, seppure senza alcun coordinamento con la coalizione a guida Usa.
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