MONDO
Si combatte a Kobani
Isis, esercito libanese respinge attacco al confine; Kerry condanna: "jihadisti nemici dell'Islam"
Le truppe di Beirut impediscono ai miliziani di prendere il controllo di una zona strategica al confine con la Siria; nuovi raid a Kobani, prevista una videoconferenza tra Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Italia. Il segretario di Stato Kerry condanna la violenza dell'Isis nei confronti di donne e bambini yazidi
La zona di Arsal è stata al centro nell'agosto scorso di scontri tra le truppe libanesi e gli jihadisti dello Stato islamico e del fronte al-Nusra, in cui sono morti 19 militari e 86 sono rimasti feriti.
Si combatte a Kobani
Intanto in Siria si continua a combattere per impedire all'Isis di conquistare la città di Kobani. Nuovi raid della coalizione guidata dagli Stati Uniti sono stati compiuti su posizioni dei jihadisti vicino e dentro la città. In giornata è prevista una video conferenza del presidente americano con i leader di Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia.
La condanna Kerry: "Isis non rappresenta l'Islam"
Il segretario di Stato Usa John Kerry ha condannato i "ripugnanti" abusi commessi dai jihadisti dello Stato islamico nei confronti delle donne e delle ragazze yazide catturate in Iraq, affermando che l'organizzazione "non rappresenta l'islam". Ha quindi rivolto un appello alla comunità internazionale perchè condanni la "mercificazione di donne e bambini come bottino di guerra". Continua: "L'Isis ha rivendicato con orgoglio il rapimento, la riduzione in schiavitù lo stupro, il matrimonio forzato e la vendita di diverse migliaia di donne e ragazze e ha giustificato questo ripugnante trattamento riservato a donne e ragazze sostenendo che è previsto dalla religione. Sbagliato. Questi atti ci ricordano che l'Isis è nemico dell'Islam".